Gamal al-Banna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Gamāl al-Bannā (in arabo جمال البنا?; Mahmudiyya, 15 dicembre 1920Il Cairo, 30 gennaio 2013[1]) è stato un politico e religioso egiziano, fratello minore di Hasan al-Banna, fondatore dei Fratelli musulmani, e quindi prozio di Ṭāriq Ramaḍān.

È noto, soprattutto all'estero, per le sue opinioni progressiste sull'Islam.

Come esempio delle sue opinioni, questa è stata la sua risposta alla domanda "L'Islam progressista è possibile?" durante una intervista concessa al quindicinale marocchino Tel Quel:

«È addirittura necessario. E vi ricordo che è nello spirito stesso dell'Islam, che gli ha anche assicurato la diffusione iniziale. La nostra situazione attuale è un tornare indietro, un enorme salto indietro. Considerate, per esempio, la situazione delle donne. Oggi, a parte qualche eccezione, è terribilmente ingiusta. Era infinitamente più vantaggiosa, più giusta nei primi tempi dell'Islam, e non rappresentava un problema per alcuno.[2]»

Gamal al-Banna è stato contrario al conservatorismo degli shaykh contemporanei, che accusava di deformare lo spirito dell'Islam rifacendosi per qualsiasi decisione ai ḥadīth (opinioni e detti attribuiti a Maometto) invece che direttamente al Corano:

«non ci si può fondare su queste per rispondere alle preoccupazioni d'oggi: non sono altro che parole riferite, la cui autenticità è spesso contestata ed il cui significato è inscindibile dal contesto storico in cui sono state composte nel corso dei secoli.[3]»

Gamal al-Banna, al contrario, immaginava una reinterpretazione del Corano alla luce del mondo moderno, una religione che avesse offerto più regole di vita che indicazioni su come affrontare o giudicare ogni dettaglio della quotidianità, riconoscendo all'uomo il suo libero arbitrio e la sua autonomia. Denunciava, inoltre, le fatwā elettroniche che

«forniscono delle soluzioni a tutto invece di incoraggiare la riflessione[4]»

Critico verso l'Islam contemporaneo, ha mosso critiche anche verso l'Occidente, come dimostra una sua dichiarazione al quotidiano egiziano al-Maṣrī al-Yawm (L'Egiziano oggi):

«Dopo l'11 settembre, il terrorismo è diventato un nuovo strumento per realizzare la giustizia ed ottenere i diritti. Finché le società americana o europea, capitaliste ed inumane, non cambieranno, questo strumento continuerà ad essere utilizzato. Troverà adepti nel cuore stesso dei paesi occidentali. I prossimi agitatori saranno dei cittadini di quei Paesi, non degli islamo-fascisti come crede George Bush[5]»

«Il Corano è una guida per i credenti, non una scienza esatta[6]» afferma Gamal el-Banna che rimprovera agli islamisti ed alle istituzioni religiose come al-Azhar di voler «applicare alla lettera un Islam inventato più di mille anni fa[7]» fondandosi sui ḥadīth. Aggiunge, inoltre, che «Migliaia di ʾaḥādīth sono state composte nel corso dei secoli in funzione di interessi religiosi o politici. Non ha alcun senso farvi affidamento per dirimere problemi odierni[8]», dichiarandosi favorevole alla rilettura del Corano.

Secondo al-Banna, infine, non si sarebbe dovuto, per esempio, vietare di fumare durante il Ramadan, perché il tabacco non era noto ai tempi del Profeta. Allo stesso modo, affermava, «il Corano non dice che le donne devono indossare il velo, ma solo che devono nascondere il seno[9]». Giudicato un provocatore, è stato emarginato in Egitto. Di fronte al florido "commercio delle fatwā", Gamal el-Banna predicava sempre più nel deserto. (Le Figaro del 16 ottobre 2006).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Author Gamal al-Banna dies aged 93 (en) Egyptindipendent.com
  2. ^

    «C'est même nécessaire. Et je vous rappelle que c'est l'esprit même qui a fondé l'Islam et lui a assuré sa diffusion originelle. Notre situation actuelle est une rétrogradation, un énorme saut en arrière. Regardez par exemple le cas particulier de la femme. Sa situation actuelle, à quelques exceptions près, est terriblement injuste. Elle était infiniment plus avantageuse, plus juste, aux premières heures de l'Islam, et cela ne posait de problème à personne.»

  3. ^

    «On ne peut pas se fonder là-dessus pour répondre aux préoccupations d'aujourd'hui : ce ne sont que des paroles rapportées, dont l'authenticité est souvent contestée et dont la signification est indissociable du contexte historique dans lequel elles ont été écrites au fil des siècles.»

  4. ^

    «fournissent des solutions toutes faites, au lieu d'encourager la réflexion»

  5. ^

    «Depuis le onze septembre, le terrorisme est devenu un nouveau moyen pour réaliser la justice et obtenir le droit. Tant que les sociétés américaines ou européennes, capitalistes et inhumaines, ne changeront pas, ce moyen sera utilisé. Il trouvera ses adeptes au cœur même des pays occidentaux. Les prochains meneurs seront des citoyens de ces pays, pas des islamo fascistes comme le prétend George Bush.»

  6. ^ «Le Coran est un guide pour les croyants, pas une science exacte»
  7. ^ «appliquer à la lettre un islam inventé il y a plus de mille ans»
  8. ^ Des milliers de ʾaḥādīth ont été fabriqués au fil des siècles pour servir des intérêts religieux ou politiques. Cela n'a aucun sens de s'y référer pour répondre aux questions d'aujourd'hui
  9. ^ le Coran ne dit pas que la femme doit porter le voile, seulement qu'elle doit cacher sa poitrine

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN19976386 · ISNI (EN0000 0000 8099 3882 · LCCN (ENn82152824 · GND (DE124137318 · BNF (FRcb15105282z (data) · J9U (ENHE987007520618205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82152824