Galassia compatta

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Si definisce galassia compatta un tipo particolare di galassia nana caratterizzata da dimensioni ridotte e dalla presenza di una elevata densità di stelle. Sono note attualmente due tipologie:

  • Galassie nane ultra-compatte (UCD) - Furono scoperte a seguito di osservazioni effettuate tramite il telescopio spaziale Hubble, tra il 1999 e il 2001, nell'ambito del Fornax Cluster Spectroscopic Survey[1]. Si ipotizza che si siano formate nelle prime fasi della vita dell'Universo come risultato delle collisioni di galassie, o che si siano formate da stelle situate nelle periferie galattiche, strappate via dalle forze mareali, durante il transito attraverso densi ammassi di galassie[2].
  • Galassie nane compatte blu (BCD) - Prevalentemente classificate come galassie irregolari[3]. Contengono grandi gruppi di stelle giovani, calde, di grande massa, tra le quali le più luminose sono blu conferendo tale colorazione alla galassia[4]. È presente anche un'elevata attività di formazione stellare[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) S. Phillipps, M. J. Drinkwater e M. D. Gregg, Ultracompact Dwarf Galaxies in the Fornax Cluster, in The Astrophysical Journal, vol. 560, n. 1, 10 ottobre 2001, pp. 201-206, DOI:10.1086/322517. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  2. ^ (EN) M. J. Drinkwater, M. D. Gregg e M. Hilker, A class of compact dwarf galaxies from disruptive processes in galaxy clusters, in Nature, vol. 423, n. 6939, 2003-05, pp. 519-521, DOI:10.1038/nature01666. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  3. ^ (EN) Kenji Bekki, Formation of blue compact dwarf galaxies from merging and interacting gas-rich dwarfs, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, vol. 388, n. 1, 21 luglio 2008, pp. L10–L14, DOI:10.1111/j.1745-3933.2008.00489.x. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  4. ^ (EN) T. X. Thuan e G. E. Martin, Blue compact dwarf galaxies. I - Neutral hydrogen observations of 115 galaxies, in The Astrophysical Journal, vol. 247, 1981-08, p. 823, DOI:10.1086/159094. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  5. ^ WISE - Science, su wise.ssl.berkeley.edu. URL consultato il 27 gennaio 2020.
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