Fumus persecutionis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La locuzione latina fumus persecutionis (in italiano: «parvenza/sospetto di persecuzione») è un'espressione giuridica, con cui si indica che le azioni compiute da un soggetto giuridico non sembrano dettate da applicazione della legge o ricerca della verità, ma dall'intenzione di nuocere a una precisa persona o altro soggetto[1].

Questa locuzione, ricalcata su fumus boni iuris[2], è stata spesso utilizzata in sede di immunità parlamentare[3]: lo è stato, dalle Camere del Parlamento italiano, come motivazione per negare l'autorizzazione a procedere nei confronti di numerosi politici italiani, a partire dagli anni novanta (Tangentopoli)[4], sulla base dell'ipotesi che la magistratura fosse intenzionata ad abusare delle proprie prerogative (arresti, perquisizioni, intercettazioni).

L'utilizzo fattone dal Parlamento è sconfinato molto spesso nell'abuso[5]: il sospetto di persecuzione è stato opposto con tale frequenza come motivazione fino a giungere a ravvisare intenti persecutori in qualsiasi atto di indagine nei confronti di un politico[6], finanche nella mera proposizione dell'iniziativa investigativa[5], il che lo ha fatto apparire come frutto di una "tendenza ad ammantare di giuridichese una decisione che è tutta politica"[7].

Ecco perché, in una serie di relazioni delle Giunte ed in dottrina[8], si è argomentato il superamento di questo criterio, in quanto sorto per l'autorizzazione a procedere e cessato con la sua fine nel 1993. Eppure la spaccatura intorno alla natura del fumus si è ripresentata di recente[9], quando la definizione è stata riproposta[10] ed ha ricevuto l'avallo del Presidente del consiglio dei ministri[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fumus persecutionis, su Brocardi.it. URL consultato il 17 novembre 2012.
  2. ^ fumus persecutionis, Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana
  3. ^ Mauro Arturo RIVERA-LEON, "Inmunidad parlamentaria en México: un análisis crítico del fuero constitucional." Díkaion, 2012; Adrian NĂSTASE, "Imunitatea parlamentară în România şi în Europa. (Romanian)." Revista Româna De Drept European no. 2 (June 2014): 127-155.
  4. ^ «Fumus persecutionis» e immunità parlamentare, in Corriere della Sera, 19 aprile 2003. URL consultato il 17 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2012).
  5. ^ a b Paride Bertozzi, Dizionario dei brocardi e dei latinismi giuridici, Ipsoa, 2009 ISBN 978-88-217-2948-5 (p. 85)
  6. ^ Associazione Italiana dei Costituzionalisti, su archivio.rivistaaic.it. URL consultato il 23 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  7. ^ A.Romano, Fumus persecutionis? in L'Agoeilfilo, 18 giugno 2015.
  8. ^ V. Giampiero Buonomo, 3.2 Le autorizzazioni parlamentari e il fumus persecutionis, in Lo scudo di cartone, Rubbettino Editore, 2015, ISBN 9788849844405.
  9. ^ Cinzia Laganà, "Tra intercettazioni dirette, indirette e casuali il giudice delle leggi delimita la sfera dell'immunità parlamentare: ai nastri di partenza il giusto equilibrio tra guarantigie e obbligatorietà dell'azione penale." Archivio della nuova procedura penale, 2008.
  10. ^ Ivan, Borasi. 2011. "Exclusionary rule, invalidità derivata e rapporto di presupposizione in tema di attività perquirente ed intercettazioni", Archivio della nuova procedura penale, 2011.
  11. ^ Azzollini, Renzi: "Non siamo passacarte dei pm, rischio fumus persecutionis" - Il Fatto Quotidiano

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lanfranco Palazzolo (a cura di), Fumus persecutionis, Kaos edizioni, 2011

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]