Fujiwara no Koretada

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fujiwara no Koretada, dallo Hyakunin Isshu

Fujiwara no Koretada conosciuto anche come Fujiwara no Koremasa o Kentokuko, Ichijō Sesshō e Mikawa-kō (藤原 伊尹; 924Kyōto, 9 dicembre 972) è stato un poeta, nobile e politico giapponese del medio periodo Heian[1][2].

Le sue poesie furono pubblicate in The Collected Poems of the First Ward Regent, nella collezione privata Ichijō Sesshō Gyoshū e in Hyakunin Isshu (poesia n° 45).

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Membro del clan Fujiwara era il figlio maggiore di Fujiwara no Morosuke e divenne capo del ramo Hokke del clan dopo la morte di suo zio Saneyori nel 970.

Koretada aveva quattro fratelli: Kaneie, Kanemichi, Kinsue, e Tamemitsu.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

L'imperatore Murakami nominò Koretada conservatore della poesia giapponese nel 951. Servì come ministro durante il regno dell'imperatore En'yū.

Nel 970 Koretada fu nominato udaijin. Dopo la morte di Fujiwara no Saneyori (970), viene nominato sesshō (reggente). Nel 971 assume la carica di daijō daijin. Mentre era in questa veste, ha supervisionato l'incoronazione dell'imperatore En'yu (972).

Koretada morì all'età di 49 anni nel 972, insignito postumo del titolo di Mikawa-kō. Il suo corpo fu sepolto nel recinto del tempio Tenan-ji fuori Saikyo (il predecessore del tempio Hokongo-in a Futagaoka, nel quartiere di Ukyo)[3].

La conseguenza immediata della morte di Koretada fu un periodo di intensa rivalità tra i suoi fratelli Kanemichi e Kaneie.

Suo nipote era Fujiwara no Yukinari, famoso come calligrafo, e i suoi discendenti fecero della calligrafia la professione della famiglia Sesonji.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Louis-Frédéric Nussbaum, Fujiwara no Tokihira, in Japan Encyclopedia, 2005, p. 203.
  2. ^ Frank Brinkley et al., A History of the Japanese People from the Earliest Times to the End of the Meiji Era, 1915, p. 203.
  3. ^ (JA) 藤原伊尹とは, su kotobank.jp. URL consultato il 17 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN259600320 · ISNI (EN0000 0003 8046 4448 · LCCN (ENno2015045715 · NDL (ENJA00291818 · WorldCat Identities (ENlccn-no2015045715