Francesco Guitti

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Francesco Guitti (Ferrara, 1605Ferrara, 1645) è stato un architetto e scenografo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le fonti storiche si occuparono di lui soprattutto per la sua attività di curatore di feste e tornei a Ferrara, Parma e Roma tra il 1626 e il 1638, mentre come architetto proseguì i lavori di Aleotti, di cui fu allievo.[1]

Se come scenografo si distinse per aver ampliato la tipologia di scene, da quella "tragica", già in auge ai suoi tempi, fino a quelle "marittima", "infernale", ecc., si mise soprattutto in luce e divenne celebre come creatore di articolate macchine sceniche che avevano lo scopo di stupire gli spettatori, quali principi e sovrani, con effetti speciali straordinari ed imprevedibili, quali mutazioni a vista, apoteosi e apparizioni.[2][3]

Sono giunti fino a noi documenti, spesso redatti da Guitti, che testimoniano, grazie ai disegni e alle incisioni, la bravura dell'artista inventore, dovuta alle mirabili sue competenze della tecnologia militare, rese necessarie dall'evoluzione della programmazione degli spettacoli e dai loro sempre più complessi e fulminei cambi di scena.[1]

Nel 1628 curò la parte scenica in funzione del matrimonio del duca di Parma, presso il teatro Farnese, inaugurato proprio per l'occasione,[2] con lo spettacolo Torneo di Mercurio e Marte, (libretto di Claudio Achillini, musica di Claudio Monteverdi).

Tra le sue scenografie più famose, sono ricordate quella per la Corsa del saracino in Piazza Navona a Roma, nel 1634, trasformata per l'occasione in un vero e proprio teatro all'aperto e quella per il torneo La discordia superata a Ferrara, nel 1635.[3]

Guitti si distinse per la versatilità, grazie alla quale si dedicò anche alla letteratura, alla scrittura di sonetti e di componimenti poetici, talvolta inseriti nelle opere in cui ha lavorato.[3]

A Ferrara fu membro dell'Accademia degli Intrepidi, di quella degli Ingegnosi e di quella dei Tenebrosi.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 444.
  2. ^ a b Francesco Guitti nella Enciclopedia Sapere, su sapere.it. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  3. ^ a b c d Rossella Faraglia, GUITTI, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 2 novembre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Fagiolo dell'Arco - S. Carandini, L'effimero barocco: strutture della festa nella Roma del '600, I, Roma 1977, pp. 87-92, 368-384.
  • M. Fagiolo dell'Arco - M.L. Madonna, Barocco romano e barocco italiano. Il teatro, l'effimero, l'allegoria, Roma 1985, pp. 159-191
  • G. Adami, L'ingegnere-scenografo e l'ingegnere-venturiero: le macchine e le scene di F. G. ideate per il torneo de "La contesa", Ferrara, 1631, in Barocke Inszenierung. Akten des Internationalen Forschungscolloquiums an der Technischen Universität, Berlin… 1996, Zürich 1999, pp. 158-189
  • A. Frizzi, Guida del forestiere per la città di Ferrara, Ferrara, 1787.
  • C. Molinari, Le nozze degli dei. Un saggio sul grande spettacolo italiano nel Seicento, Roma, 1968.

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Controllo di autoritàVIAF (EN104149106262768492179 · ISNI (EN0000 0001 1632 4446 · CERL cnp01082772 · ULAN (EN500115709 · LCCN (ENn97864493 · GND (DE116924144
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