Fortificazioni di Famagosta

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Fortificazioni di Famagosta
Mappa delle fortificazioni
Localizzazione
StatoBandiera di Cipro del Nord Cipro del Nord (de facto)
Bandiera di Cipro Cipro (de iure)
CittàFamagosta
Informazioni generali
TipoCinta muraria e fortificazione
Inizio costruzioneXV-XVI secolo
CostruttoreRegno di Cipro
Informazioni militari
Funzione strategicaDifensiva
Azioni di guerraAssedio di Famagosta
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Le fortificazioni di Famagosta sono una serie di mura difensive e altre fortificazioni che circondano la città di Famagosta a Cipro del Nord. Le mura furono costruite dal Regno di Cipro sotto i Lusignano nel XIV secolo e ridisegnate dalla Repubblica di Venezia nel XV e XVI secolo. Le fortificazioni di Famagosta resistettero a un assedio di 11 mesi prima che la città capitolasse all'Impero ottomano nell'agosto 1571.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Periodo medievale[modifica | modifica wikitesto]

Nel XIII secolo, il porto di Famagosta era difeso da una torre ed è possibile che esistesse precedentemente una qualche forma di fortificazione.[1] Nel XIV secolo i Lusignano costruirono il castello di Otello a difesa sia del porto che della città.[2] Famagosta cadde in mano ai genovesi nel 1373, e nel 1489 fu rilevata dalla Repubblica di Venezia insieme al resto di Cipro.[3]

Dominio veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Mentre Famagosta era sotto il dominio veneziano, la città era essenzialmente una base militare.[4] Il castello di Otello fu modernizzato e iniziarono a essere costruite fortificazioni che circondavano l'intera città.[3] Le fortificazioni furono progettate da alcuni ingegneri militari, tra cui Michele Sanmicheli e suo nipote Giangirolamo Sanmicheli. Quest'ultimo arrivò a Famagosta intorno al 1550 e progettò il Bastione Martinengo, che servì da prototipo per varie altre fortificazioni in Europa e in America.[5] Morì a Famagosta nel 1559, quando le fortificazioni erano ancora in costruzione.[6]

Nel 1570 scoppiò la quarta guerra ottomano-veneziana, quando una forza ottomana invase Cipro e prese il controllo in pochi mesi della maggior parte dell'isola, inclusa Nicosia. Il 15 settembre gli ottomani circondarono Famagosta, che era l'ultima roccaforte veneziana sull'isola, e avviarono l'assedio della città, che resistette fino all'agosto del 1571, quando i veneziani chiesero termini di resa. Sebbene i termini fossero stati concordati e gli abitanti iniziarono a evacuare la città, alla cerimonia di resa Lala Mustafa Pascià apprese che alcuni prigionieri musulmani erano stati uccisi. Di conseguenza fece mutilare e scorticare vivo il comandante veneziano Marcantonio Bragadin e i restanti cristiani in città furono massacrati.[7]

Dal dominio ottomano fino ai giorni nostri[modifica | modifica wikitesto]

Gli ottomani ripararono le parti danneggiate delle mura,[8] ma non apportarono grandi modifiche. La città iniziò ad espandersi al di fuori delle sue mura nel tardo periodo ottomano, e ciò aumentò dopo che Cipro cadde sotto il dominio britannico.[4]

Sebbene molti edifici all'interno della città vecchia di Famagosta siano in stato di abbandono,[9][10] le fortificazioni sono ancora in condizioni relativamente buone.[11]

Disposizione[modifica | modifica wikitesto]

Le fortificazioni di Famagosta sono costituite da una cinta muraria che è circondata da un fossato scavato nella roccia sul lato di terra e il porto sul lato del mare. Come le fortificazioni di Rodi, costruite dai Cavalieri Ospitalieri tra il XIV e il XVI secolo, le mura di Famagosta mostrano il passaggio tra la fortificazione medievale e le fortificazioni bastionate della prima età moderna.[5]

Bastione San Luca
Parete divisoria, Famagosta (1900)
Mura di Famagosta (manuale di viaggio, 1906)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ George Hill, A History of Cyprus. Volume 1 To the Conquest by Richard Lion Heart., Cambridge University Press, 2010, p. 15, ISBN 978-0-511-75170-7, OCLC 889946447. URL consultato il 29 maggio 2022.
  2. ^ Othello's Tower and Citadel - Famagusta, North Cyprus, su cypnet.co.uk. URL consultato il 29 maggio 2022.
  3. ^ a b Part one - The Walls of Famagusta, su romeartlover.tripod.com. URL consultato il 29 maggio 2022.
  4. ^ a b Story of a Town, su magusa.org (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2016).
  5. ^ a b (EN) Michael J. K. Walsh, Nicholas Coureas e Peter W. Edbury, Medieval and Renaissance Famagusta: Studies in Architecture, Art and History, Ashgate Publishing, Ltd., 2012, pp. 191-194, ISBN 978-1-4094-3557-0. URL consultato il 29 maggio 2022.
  6. ^ The Venetian Period in Cyprus - Fortification of Cyprus, su cypnet.co.uk. URL consultato il 29 maggio 2022.
  7. ^ Brief History Famagusta: The history of the city, su famagusta.org.cy (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  8. ^ (EN) Elevating and Safeguarding Culture Using Tools of the Information Society: Dusty traces of the Muslim culture, Earthlab, p. 27, ISBN 978-960-233-187-3. URL consultato il 29 maggio 2022.
  9. ^ Starkweather, Helen, Endangered Site: Famagusta Walled City, Cyprus, su smithsonianmag.com, marzo 2009.
  10. ^ The Walled City of Famagusta: A Compendium of Preservation Studies, 2008–2012 (PDF), su wmf.org (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2015).
  11. ^ Luedke, Tilman, From Boom to Backwater: The fate of Famagusta in the 16th century and after (PDF), su ceu.edu.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]