Formazione di Portixeddu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La Formazione terrigena di Portixeddu, dell'Ordoviciano superiore (Caradoc-Ashgill), deve il suo nome al villaggio di Portixeddu, frazione del comune di Fluminimaggiore, che è sorto in una zona costiera della Sardegna sud-occidentale costituita da rocce appartenenti alla parte superiore di questa formazione.[1] Nella località di Portixeddu, conosciuta nel mondo dei geologi sin dalla seconda metà del XIX secolo e menzionata in numerose pubblicazioni scientifiche, tuttavia, non è possibile ricostruire in modo completo l'intera sezione, anche a causa di complicanze di natura strutturale e tettonica. Per questo motivo la località di Portixeddu non è stata scelta come sezione tipo.[2]

Le rocce appartenenti alla formazione in questione sono presenti nella Sardegna sud-occidentale, nell'Iglesiente e nel Sulcis. In particolare affiorano nelle zone di Portixeddu, di Fluminimaggiore, di Carbonia (loc. Cannamenda), di Villamassargia (loc. Guttureus) e di Domusnovas.

La Formazione di Portixeddu giace in assenza di discontinuità sulla Formazione di Monte Orri ed è sovrastata sempre in assenza di discontinuità dal Membro arenitico di Maciurru appartenente alla Formazione di Domusnovas. Nelle località in cui il Membro di Maciurru è assente, la Formazione di Portixeddu è sovrastata direttamente dalle metasiltiti rossastre del Membro di Punta S'Argiola, appartenente anche questo alla Formazione di Domusnovas.[2][3]

La Formazione di Portixeddu consiste di rocce ricche di fossili. Generalmente alla base è presente un'unità di metarenarie di alcuni metri di spessore sormontata da metasiltiti e metapeliti grigio-scure o grigio verdi che contengono talvolta noduli fosfatici, piritici e silico-alluminosi. I fossili, in prevalenza brachiopodi, briozoi, trilobiti, gasteropodi, cistoidi, crinoidi, bivalvi, ostracodi, conularidi, cornuliti, ioliti, coralli isolati (rugosa) etc., sono concentrati generalmente in strati di tempesta.[2][4][5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. Funtanedda, L. Carmignani, S. Pasci, E.D. Patta, V. Uras, P. Conti, V. Sale (a cura di), Note illustrative della Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000 foglio 556 Assemini, ISPRA, 2009, pp. 49-50.
  2. ^ a b c F. Leone, W. Hammann, R. Laske, E. Serpagli & E. Villas, Lithostratigraphic units and biostratigraphy of the post-sardic Ordoviciana sequence in south-west Sardinia, "Bollettino della Società Paleontologica Italiana, 30 (2), ottobre 1991, p. 212.
  3. ^ Wolfgang Hammann, Francesco Leone, Trilobites of the post-sardic (Upper Ordovician) sequence of southern Sardinia. Part I, in Beringeria, 20, 1997, pp. 22-30..
  4. ^ Sebastiano Barca, Carlo Spano, Rocce e fossili raccontano la Sardegna. Un fantastico viaggio di 600 milioni di anni, 2008, Cagliari, Cuec, pp. 40-43..
  5. ^ Wolfgang Hammann, Francesco Leone, Trilobites of the post-sardic (Upper Ordovician) sequence of southern Sardinia. Part 1, in Beringeria, 20, 1997, p. 20..
  6. ^ Colin D. Sumrall, Bradley Deline, Jorge Colemar, Sarah L. Sheffiel, Samuel Zamora, New data on late ordovician (Katian) echinoderms from Sardinia, Italy, in Progress in Echinoderm Paleobiology. Quadernos del Museo Geominero, vol. 19, pp. 175-180, ISBN 978-84-7840-961-7.