Edouard de Laveleye

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Il barone Édouard-Émile-Albert de Laveleye (Gand, 22 ottobre 1854Bruxelles, 23 novembre 1938) è stato un ingegnere, imprenditore e scrittore belga oltre che dirigente sportivo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Émile de Laveleye (1822-1892) l'economista belga.[1][2]

Realizzò diversi viaggi in America Latina per una serie di investimenti nel settore minerario.[3] Suo nipote fu Victor de Laveleye, il portavoce del Governo in esilio del Belgio a Londra durante la seconda guerra mondiale.[4]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Fu il primo presidente Federazione calcistica del Belgio (1895–1924) e presidente del Comitato Olimpico e Interfederale Belga. Per i suoi grandi meriti fu nominato primo membro onorario della FIFA. Questo onore gli fu dato dopo che convinse i rappresentanti della Football Association, l'associazione che comprendeva i membri britannici delle Home Nations, ad aderire alla FIFA piuttosto che a rimanere indipendenti. Il 14 aprile 1905 l'associazione di calcio britannica riconobbe l'autorità della FIFA.[5] Ciò consentì alla FIFA di organizzare la prima competizione internazionale. Nel sottoscrivere l'associazione alla FIFA francese, ognuna delle nazioni di origine mantenne le quattro nazioni, in cui era suddiviso il Regno Unito, come membri di pari dignità, un patrimonio mantenuto ancora oggi.

Il 18 febbraio 1906, nell'Hotel Ravenstein di Bruxelles, Laveleye costituì il Comitato Olimpico e Interfederale Belga e venne eletto primo presidente.[6] In questo ruolo propose la candidatura del Belgio, il 27 marzo 1912, per ospitare le Olimpiadi del 1920. I giochi vennero assegnati al Belgio e si svolsero con successo nella città di Anversa, influenzati dagli effetti della prima guerra mondiale sulla nazione. Questi sono stati gli unici giochi olimpici che si sono svolti in Belgio.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Excursion aux nouvelles découvertes minières du Colorado 1878
  • Chicago et la traversée du continent - Notes d'un voyage aux États-Unis 1880

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) La Noblesse belge - Partie 2 - Page 97 1923 "Baron (1892) Édouard-Émile-Albert de Laveleye, né Gand 22 oct. 1854, ép. Clepper-Noorwood (comté de Surrey, Angleterre), 28 août 1879"
  2. ^ (FR) La Jeune Belgique - Volume 1 - Page 64 Maurice Warlomont - 1882 "Notes de Voyage, par M. EDOUARD DE LAVELEYE. — M. Ed. De Laveleye, le fils du célèbre économiste et littérateur, Emile De Laveleye, a publié dans la Bibliothèque Gilon un ouvrage dont nous n'osons pas trop le féliciter. Ce ne sont que des notes, nous dira-t-on, mais il n'en reste pas moin ..."
  3. ^ (FR) Christian Topalov Les divisions de la ville 2002 Page 277 "C'est en effet qu'il envisage, en tant que conseiller du banquier Fontaine de Laveleye pour ses investissements en Amérique latine, la formation de la City à laquelle s'associeront d'autres banquiers européens, comme Lord Balfour de ..."
  4. ^ (FR) Tinou Dutry-Soinne Les méconnus de Londres: journal de guerre d'une Belge, 1940-1945 - Volume 1 - Page 189 - 2006 "Victor Laveleye .. Il fut membre du Comité olympique belge et président de l'association belge du hockey. Petit-neveu d'Emile, neveu du baron Edouard de Laveleye. Il participa, pour la Belgique, à l'élaboration de la charte des Nations Unies à San Francisco "
  5. ^ (EN) The History of FIFA, su Classic Football, FIFA. URL consultato il 29 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2007).
  6. ^ (FR) Luc Silance, Les sports et le droit[collegamento interrotto], Larcier, 1997, p. 487, ISBN 2-8041-2573-4.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]