Diocesi di Barcuso

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Barcuso
Sede vescovile titolare
Dioecesis Barcusena
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Barcuso
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolareAntony Kakkanat
Istituita1933
StatoSiria ?
Diocesi soppressa di Barcuso
Suffraganea diPatriarcato di Antiochia
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Barcuso (in latino: Dioecesis Barcusena) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Barcuso, identificabile con Baquza, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Siria Prima nella diocesi civile d'Oriente.

La sede non compare nell'opera Oriens Christianus di Michel Le Quien. Essa tuttavia è segnalata in una Notitia Episcopatuum del VI secolo come sede esente da giurisdizione metropolitica, dunque direttamente dipendente del patriarcato di Antiochia.[1]

Sono noti due vescovi di questa sede. Alessandro assistette al sinodo di Costantinopoli del 536 e si firmò in siriaco come vescovo di Barcousa o di Justinianopolis. Nel concilio del 553 partecipò Giovanni, che si firmò come vescovo di Justinianopolis o di Barcousa. È evidente che i due nomi fanno riferimento ad una sola e medesima città, benché nessuna Giustinianopoli apparteneva alla Siria Prima.

Dal 1933 Barcuso è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 7 maggio 2022 il vescovo titolare è Antony Kakkanat, vescovo ausiliare della curia arcivescovile maggiore siro-malankarese.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro † (menzionato nel 536)
  • Giovanni † (menzionato nel 553)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Luigi (James Louis) Cheng † (11 maggio 1944 - 14 aprile 1952 deceduto)
  • Ireneus Wien Dud † (3 luglio 1955 - 12 dicembre 1974 nominato arcivescovo di Giuba)
  • Lawrence Ephraem Thottam † (6 novembre 1980 - 16 dicembre 1996 nominato eparca di Marthandom)
  • Antony Kakkanat, dal 7 maggio 2022

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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