Dinastia di Yamhad

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Dinastia di Yamhad
StatoRegno di Yamhad
TitoliRe di Yamhad
Grande Re di Yamhad
Re di Alalakh (Mukish)
Regina consorte di Mari
FondatoreSumu-Epuh
Ultimo sovranoItur-Addu, re di Mukish (Alalakh)
Attuale capoestinta
Data di fondazione1810 a.C.
Data di estinzione1344 a.C.
Etniaamorrita
Rami cadettiRegno di Alalakh
Sigillo di Abba-El I

La dinastia di Yamhad[1] è stata un'antica famiglia reale amorrita fondata nel 1810 a.C. circa da Sumu-Epuh di Yamhad, che mosse la sua capitale nella città di Aleppo. Partita come una dinastia reale, la famiglia espanse la sua influenza attraverso le azioni del sovrano energico Yarim-Lim I che la trasformò nella famiglia più influente del Levante attraverso mezzi diplomatici o militari. Al suo apice la dinastia controllava gran parte della Siria del nord e la provincia di Hatay in Turchia con un ramo cadetto sovrano nella città di Alalakh (terra di Mukish).

La dinastia cadde durante una breve occupazione ittita all'inizio del XVI secolo a.C. ma ritornò in vita e si espanse di nuovo prima di essere spazzata via da Aleppo da Mitanni nel 1524 a.C. circa. Idrimi, membro della dinastia, riuscì a conquistare Alalakh lasciando i suoi discendenti come sovrani finché l'ultimo di loro non fu detronizzato dal re ittita Šuppiluliuma I nel 1344 a.C. circa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In ogni circostanza, Yamhad è considerato un nome tribale.[2] La dinastia entrò nei registri storici quando il fondatore Sumu-Epuh fu menzionato come nemico nelle iscrizioni di Yahdun-Lim di Mari.[3] Sumu-Epuh affrontò non pochi nemici pericolosi, di cui il più importante di tutti fu Shamshi-Adad I d'Assiria, e cadde in una delle battaglie contro di lui.[4] Il suo successore Yarim-Lim I fu in grado di sconfiggere tutti i suoi nemici, diventando un Grande Re,[2] e il suo regno vide un'alleanza con Hammurabi di Babilonia,[5] e la dinastia divenne la famiglia più influente nel Levante, con le armate di Yamhad che arrivavano fino a Diniktum nella Mesopotamia del sud vicino ai confini di Elam.[6] Parte della politica dinastica incluse anche matrimoni dinastici, di cui i più famosi coinvolgevano regni come Ebla e Mari,[7] il cui re, Zimri-Lim, sposò Shibtu, la figlia di Yarim-Lim I.[8]

Hammurabi I (re. c. 1764 a.C.), figlio di Yarim-Lim I, fu sovrano di un regno prospero, e l'egemonia della dinastia non solo rimaste incontrastata, ma fu anche capace di annettere Carchemish tra i suoi vassalli,[9] mentre il suo successore Abba-El I installò il fratello minore Yarim-Lim sul trono di Alalakh nel 1735 a.C. circa, creando così un ramo cadetto della dinastia sotto l'egemonia di Aleppo.[10]

Aleppo[modifica | modifica wikitesto]

Caso giuridico da Niqmi-Epuh al re di Alalakh

La dinastia dei grandi re di Aleppo continuò la sua egemonia su altri regni e città-stato siriane[9]: ad Abba-El I succedette Yarim-Lim II, il cui regno non è ben documentato[11], mentre i suoi successori Niqmi-Epuh e Irkabtum combatterono contro i principali hurriti e garantirono il dominio del regno a nord.[12] Al breve regno di Hammurabi II successe Yarim-Lim III, che sconfisse Qatna, antico rivale del regno,[13] ma il pericolo venne dal nord quando il re ittita Hattušili I lanciò una serie di campagne distruttive contro gli alleati del regno, a partire da Alalakh, che cadde nel 1650 a.C. circa.[14] La guerra continuò per anni, e finì con il sacco di Aleppo e la cattura di Hammurabi III nel 1600 a.C. per mano di Muršili I, successore di Hattusili.[15][16]

Dopo l'assassinio di Mursili, Sarra-El, principe e possibile figlio di Yarim-Lim III, riprese Aleppo e fu sovrano di un regno più piccolo che però incluse di nuovo Alalakh.[17][18] Gli succedette il figlio Abba-El II,[19] poi il nipote Ilim-Ilimma I, che fu l'ultimo membro della dinastia a dominare Aleppo come suo re.[20] Fu ucciso nel 1524 a.C., il che pose fine al regno di Yamhad.[21]

Alalakh[modifica | modifica wikitesto]

Yarim-Lim di Alalakh

Dei due rami cadetti sovrani di Alalakh, il primo di essi fu fondato da Yarim-Lim, figlio di Hammurabi I, nel 1735 a.C.,[22], che ebbe un regno molto lungo, così come il successore Ammitakum, che iniziò a regnare all'inizio del regno di Niqmi-Epuh e morì poco prima del sacco ittita di Alalakh.[22] Ammitakum asserì la sua autonomia da Yamhad senza però dichiararsi un regno indipendente, e dichiarò il principe suo figlio Hammurabi come suo erede in presenza di Yarim-Lim III, che non ebbe parte in tale scelta.[23] Probabilmente, questo spinse il re di Aleppo a non mandare rinforzi per proteggere Alalakh dagli ittiti, il cui saccheggio della città pose fine al primo ramo nel 1650 a.C. circa.[14][24]

Il secondo ramo fu fondato da Idrimi, figlio di Ilim-Ilimma I, che riuscì a riconquistare Alalakh sette anni dopo la fuga da Aleppo, che era caduta nelle mani di Parshatatar, re di Mitanni.[25] Idrimi fu sovrano di Alalakh e di quello che fu chiamato Regno di Mukish come vassallo di Mitanni, e fu attestato come egli mosse campagna contro gli ittiti.[26] Gli succedette il figlio Addu-nirari,[27] poi il secondogenito Niqmepa, che controllò Aleppo come vassallo di Mitanni.[28] A Niqmepa succedette Ilim-Ilimma II,[29] che lasciò il figlio Itur-Addu come ultimo re della dinastia. Itur-Addu si alleò con Nuhašše e Niya per affrontare gli eserciti del re ittita Šuppiluliuma I[30]; Itur-Addu fu però sconfitto, e gli Ittiti conquistarono Aleppo e Alalakh nel 1344 a.C. circa.[31]

Membri della dinastia[modifica | modifica wikitesto]

In grassetto i sovrani che hanno avuto il titolo di Grande Re.

Re di Aleppo[modifica | modifica wikitesto]

Re di Alalakh[modifica | modifica wikitesto]

Altri membri[modifica | modifica wikitesto]

  • Sumunna-Abi - regina di Sumu-Epuh e madre di Yarim-Lim I.[32]
  • Gashera - regina di Yarim-Lim I e madre di Hammurabi I.[33]
  • Shibtu - figlia di Yarim-Lim I e regina consorte di Zimri-Lim di Mari.
  • Tatteya - figlia di Hammurabi I.[34]
  • Nakkusse - figlio di Hammurabi I, tenne un'alta posizione nella corte del fratello Yarim-Lim di Alalakh.[35]
  • Hammurabi - figlio di Ammitakum of Alalakh, la sua successione al trono è dubbia.
  • Abba-El - figlio di Niqmi-Epuh.[36]
  • Bintikidiya - principessa menzionata in una tavoletta da Alalakh, filiazione ignota.[18]

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

     Re di Aleppo -      Re di Alalakh -      Regina -      Principe -      Principessa - Linea tratteggiata : relazione incerta.

Sigillo di Yarim-Lim II
Sigillo di Niqmi-Epuh
Sigillo di Abba-El II
Idrimi di Alalakh
Tavoletta di Niqmepa con il sigillo di Abba-El II in uso
Sumu-Epuh
re. 1810-1780 a.C.
Sumunna-Abi
Yarim-Lim I
re. 1780-1764 a.C.
Gashera
Hammurabi I
re. 1764-1750 a.C.
Shibtu
Zimri-Lim
Tatteya
Nakkusse
Yarim-Lim di Alalakh
re. 1735-? a.C.
Abba-El I
re. 1750-1720 a.C.
Ammitakum
Yarim-Lim II
re. 1720-1700 a.C.
Hammurabi
Niqmi-Epuh
re. 1700-1675 a.C.
Abba-El
Irkabtum
re. 1675- Metà del XVII secolo a.C.
Hammurabi II
re. Metà del XVII secolo a.C.
Yarim-Lim III
re. Metà del XVII secolo a.C. -1625 a.C.
Sarra-El
re. Primo XVI secolo a.C.
Hammurabi III
re. 1625-1600 a.C.
Abba-El II
re. Metà del XVI secolo a.C.
Ilim-Ilimma I
re. Metà del XVI secolo a.C. - 1524 a.C.
Idrimi
re. 1517-1480 a.C.
Niqmepa
Addu-nirari
Ilim-Ilimma II
Itur-Addu

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Facoltà di teologia Pontificia università della Santa Croce (Vaticano Città del), Diss Ertationes, p. 160.
  2. ^ a b Gordon Douglas Young, Ugarit in Retrospect, p. 7.
  3. ^ Douglas Frayne, Old Babylonian Period (2003-1595 BC), p. 780.
  4. ^ Trevor Bryce, The Routledge Handbook of the Peoples and Places of Ancient Western Asia, p. 773.
  5. ^ William J. Hamblin, Warfare in the Ancient Near East to 1600 BC, p. 254.
  6. ^ Jack M. Sasson, The Military Establishments at Mari, p. 2+3.
  7. ^ Maurizio Forte, Virtual archaeology: re-creating ancient worlds, p. 77.
  8. ^ Hennie J. Marsman, Women in Ugarit and Israel: Their Social and Religious Position in the Context of the Ancient Near East, p. 331.
  9. ^ a b William J. Hamblin, Warfare in the Ancient Near East to 1600 BC, p. 255.
  10. ^ M. L. West, The East Face of Helicon, p. 21.
  11. ^ Jimmy Jack McBee Roberts, The Bible and the Ancient Near East: Collected Essays, p. 149.
  12. ^ Akadémiai Kiadó, Acta Antiqua Academiae Scientiarum Hungaricae, p. 7+27.
  13. ^ Iorwerth Eiddon Stephen Edwards, The Cambridge Ancient History, p. 32.
  14. ^ a b Dominique Collon, Ancient Near Eastern Art, p. 97.
  15. ^ Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, p. 103.
  16. ^ Trevor Bryce, Ancient Syria: A Three Thousand Year History, p. 30.
  17. ^ Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, p. 126.
  18. ^ a b Michael C. Astour, Orientalia: Vol. 38, p. 382.
  19. ^ Trevor Bryce, The Routledge Handbook of the Peoples and Places of Ancient Western Asia, p. 27.
  20. ^ Michael C. Astour, Hittite history and absolute chronology of the Bronze Age, p. 19.
  21. ^ Michael C. Astour, Hittite History and Absolute Chronology of the Bronze Age, p. 92.
  22. ^ a b wilfred van soldt, Akkadica, Volumes 111-120, p. 109.
  23. ^ L. Kakosy, Oikumene, p. 41.
  24. ^ Trudy Ring, Noelle Watson e Paul Schellinger, Southern Europe: International Dictionary of Historic Places, p. 12.
  25. ^ Tremper Longman, Fictional Akkadian Autobiography: A Generic and Comparative Study, p. 62.
  26. ^ Dominique Collon, Ancient Near Eastern Art, p. 109.
  27. ^ Eva Von Dassow, State and Society in the Late Bronze Age: Alalaḫ Under the Mittani Empire, p. 32.
  28. ^ Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, p. 152.
  29. ^ Herbert Bardwell Huffmon, Frank A. Spina e Alberto Ravinell Whitney Green, The Quest for the Kingdom of God: Studies in Honor of George E. Mendenhall, p. 183.
  30. ^ Eva Von Dassow, State and Society in the Late Bronze Age: Alalaḫ Under the Mittani Empire, p. 289.
  31. ^ Trevor Bryce, The Routledge Handbook of the Peoples and Places of Ancient Western Asia, p. 482.
  32. ^ (EN) Karen Radner e Eleanor Robson, The Oxford Handbook of Cuneiform Culture, p. 258.
  33. ^ (EN) Daniel E. Fleming, Democracy's Ancient Ancestors: Mari and Early Collective Governance, p. 322.
  34. ^ (EN) wilfred van soldt, Akkadica, Volumes 111-120, p. 108.
  35. ^ (EN) Nadav Naʼaman, Canaan in the Second Millennium B.C.E., p. 289.
  36. ^ (EN) Michael C. Astour, Hittite history and absolute chronology of the Bronze Age, p. 18.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]