Coccopygia

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Coccopygia
Illustrazione del 1838 di Coccopygia melanotis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Estrildidae
Genere Coccopygia
Reichenbach, 1862
Specie

Coccopygia Reichenbach, 1862 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia degli Estrildidi[1].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Al genere vengono ascritte tre specie[1]:

In passato, le tre specie venivano considerate sottospecie di C. melanotis, che a suova volta veniva ascritta al genere Estrilda: i loro nomi erano dunque Estrilda melanotis melanotis, Estrilda melanotis bocagei e Estrilda melanotis quartinia. In seguito, ulteriori esami hanno appurato che questi uccelli non solo appartengono a tre specie distinte, ma sono anche piuttosto distanti dalle astrilde del genere Estrilda, avvicinandosi invece maggiormente ai dorso oliva del genere Nesocharis, col quale vanno a formare un clade[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie appartenenti a questo genere sono diffuse in gran parte dell'Africa centro-meridionale, dove colonizzano gli ambienti cespugliosi e boschivi di collina e di montagna, con presenza di radure erbose più o meno estese.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli di piccole dimensioni, che raggiungono solitamente i 9–10 cm di lunghezza.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto di questi uccelli è massiccio, con lunga coda e forte becco: la livrea è dominata dalle tonalità del grigio (testa, petto, dorso) e del bruno-olivastro (su ventre ed ali), con presenza di aree nere più o meno estese (su coda e faccia) e di codione rosso intenso.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli uccelli del genere Coccopygia sono molto vivaci ed hanno abitudini diurne e gregarie, sebbene difficilmente si riuniscano in gruppi la cui consistenza numerica superi la 20 unità.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Come la maggior parte degli estrildidi anche le specie appartenenti a questo genere hanno dieta essenzialmente granivora, che viene integrata con bacche, germogli e piccoli invertebrati.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione di questi uccelli ricalca per modalità e tempistica quella degli altri estrildidi, con le coppie che collaborano alla costruzione del nido, alla cova ed alla cura dei nidiacei.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
  2. ^ John Boyd, TiF Checklist: Core Passeroidea I, su jboyd.net, 2013.

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