Ciancherotti

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Ciancherotti
bandato d'argento e d'azzurro. Cimiero: un cane levriero nascente, tenente nella zampa destra una spada e nella sinistra una banderuola d'argento crociata di rosso[1]
Stato Terni, libero Comune (800 d.C.-1564)
Stato Pontificio (Terni sarà sottomessa e annessa allo Stato della Chiesa dal 1564)
TitoliNobili
Data di fondazionefine XIII secolo [2]
Etniaitaliana
Stemma nobiliare dei Ciancherotti
Impiegato dall'elevazione a rango nobiliare in poi[3]

I Ciancherotti (o anche chiamati Ciancarotti o Ciangherotti) erano una nobile famiglia ternana che nel XVI secolo era legata ad ambienti militari e godeva del favore pontificio, il che faceva di loro potenti alleati dei Tomassoni e dei Nicoletti, loro parenti.

Le origini della famiglia[modifica | modifica wikitesto]

I Ciancherotti erano noti a Terni già nel XIV secolo come capi Banderari, quando, invece del cognome, veniva attribuito loro il solo soprannome di Ciancarottus (sciancato), poi chiamati Ciancarotti e infine Ciancherotti: loro membri erano spesso presenti al governo del municipio, come esponenti di parte. Giovan Felice Ciancarotti fu tra gli incaricati dal Municipio ad accogliere il Pontefice Clemente VIII (salito al soglio pontificio il 30 gennaio 1592) in Terni. La cronaca originale ternana dell'epoca registra:

«Oggi come si disse muovea dalla Capitale il Pontefice; perloché spediansi dal nostro Municipio ad incontrarlo Ludovico Rosci, Giovanni Suressi, Paolo Simonetta, Fabio Nucola, Pompeo Mansueti, Giuseppe Castelli, e Giovan Felice Ciancarotti spettabilissimi gentiluomini.»

Le Antiche Riformanze testimoniano, alla data del primo aprile 1598, l'ascesa della famiglia Ciancarotti che, grazie alla fama e alle ricchezze apportate dai suoi due Colonnelli: i fratelli Anastasio e Stefano, non fu più nella classe del medio ceto, ma si elevò al rango nobiliare. La famiglia Ciancherotti, al culmine della propria ascesa sociale ed economica, aveva un proprio palazzo all'angolo tra piazza della Repubblica e l'inizio di via Garibaldi, o via del Sesto, come si chiama a quel tempo. Oggi, dopo i bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale il palazzo distrutto è stato rimpiazzato da un nuovo immobile adiacente al vecchio palazzo comunale, oggi adibito a centro multimediale. Solo il portale del palazzo Ciancherotti rimane a testimonianza dei trascorsi: oggi fa bella mostra di sé riutilizzato come porta della nicchia che ospita la terracotta della Madonna con Bambino in piazza della Repubblica. Nuovamente il palazzo e il proprietario sono ben identificati con il numero 54 sulla Pianta Antica della Città di Terni, dove è chiamato "Palazzo dei Sig.ri Ciancarotti"[4].

Biografia di Anastasio[modifica | modifica wikitesto]

La giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Anastasio Ciancherotti, il cui avo materno era Alessandro Tomassoni, nacque a Terni nel 1573: si arruolò nell’esercito di Giovan Francesco Aldobrandini, nipote del papa e generale pontificio, per combattere nella guerra turca. Passò poi agli ordini dell’Arciduca Mattia d’Austria come ufficiale del reggimento del barone prussiano Ferdinand von Kolnitz.

La carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del conflitto turco entrò al servizio del pontefice come governatore della provincia di Avignone. Successivamente il papa lo nominò colonnello comandante del distretto di Ferrara. Lasciò poi l’incarico per andare a combattere per la Repubblica di Genova in guerra con i Savoia comportandosi eroicamente. Nel 1626 lo Stato della Chiesa lo ingaggiò come consulente di guerra del Cardinale Barberini e poi lo nominò governatore militare della città di Orvieto nel 1645. Anastasio Ciancherotti e il fratello minore Stefano sono indicati dall’Angeloni come:

«…ambedue degni Nepoti di Alessandro, e Lucantonio Tomassoni per virtù, e per Historia chiari…»

Di Anastasio (Sempre Francesco Angeloni) scrisse che:

«…fu soldato di ventura nelle truppe cesaree et honorato poscia nel regimento di Ferdinando Colniz, del comando di 300 fanti Alemanni, mostratosi in esso, perito, e coraggioso, ritornato dopo alcuni anni, in Italia, fu dal Pontefice Paolo V eletto Collaterale in Avignone, e suo stato, come dal successore gregorio XV fugli appoggiato il grado di Colonnello del Presidio di Ferrara, a sua giurisdittione, et indi servì la Repubblica di Genova nelle guerre suscitate colà col Duca di Savoia […]. Cessati quei rumori, egli d’anni hoggimai grave, licentiossene: havendo meritato da Dio la sopravvivenza al minor fratello, et sa sommi Pontefici, e dall’Augustissima Casa d’Austria, e da altri Potentati, honoratissime attestazioni del sperimentato valore, e peritia di lui negli esercitati carichi»

Biografia di Stefano[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della città di Buda nel 1684.

Stefano Ciancherotti, nacque a Terni nel 1577, seguì il fratello Anastasio in Ungheria arruolandosi giovanissimo con Giovan Francesco Aldobrandini nel 1597 per passare poi alle dipendenze dell’Arciduca Mattia, combatté nel reggimento del friulano Conte di Strassoldo. Così lo ricorda Francesco Angeloni:

«…nelle primiere spedizioni fatte da Giovan Francesco, mosso, nella età di 16 anni, da animoso coraggio, lo servì di venturiere, mostrandosi non meno ardito, che valoroso, hebbe il comando di una Compagnia: e mancato il Generale, fece colà, altra volta, ritorno, pur venturiere»

Partecipò all’assedio di Buda, dove per primo ne scalò le mura[5]. Diventato Colonnello, morì ventinovenne nel 1606 per le ferite riportate in combattimento contro i Turchi:

«Fidatosi in fine, di soverchio, della Fortuna; quasi la si havesse, nel corso de’ suoi affari, demesticata, e resa, contra l’uso di lei, costante, da interna virtù riscaldato»

La spedizione contro i Turchi in Ungheria era stata voluta da Clemente VIII. Di 7000 uomini che erano partiti ne tornarono solo 2000, decimati anche da epidemie e stenti. Molti di loro finirono a Roma, profondamente segnati da quella tragica esperienza bellica.

I più importanti componenti della famiglia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anastasio Ciancherotti (n. 1573), Colonnello, Governatore e consigliere militare dello Stato Pontificio.
  • Stefano Ciancherotti († 1606), Colonnello e avventuriero.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sandro Bassetti.
  2. ^ Antiche Riformanze della città di Terni
  3. ^ Luigi Lanzi, Araldica di Terni
  4. ^ S. Bassetti, [2010].
  5. ^ Angeloni, 1646.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Caravaggio e l'ordine di Malta, a cura di L. Giuliano de Anna, Edizioni Solfanelli, Reggio Calabria 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]