Chiesa di Santa Maria (Calderara di Reno)

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Chiesa di Santa Maria
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàCalderara di Reno
Coordinate44°33′55.82″N 11°16′21.14″E / 44.565505°N 11.272538°E44.565505; 11.272538
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria
Arcidiocesi Bologna
ArchitettoFrancesco Mazzanti
Inizio costruzione1950
Completamento1953

La chiesa di Santa Maria è la parrocchiale di Calderara di Reno, in città metropolitana ed arcidiocesi di Bologna[1]; fa parte del vicariato di Persiceto-Castelfranco[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La primitiva chiesa di Calderara di Reno, retta da alcuni monaci benedettini, esisteva già nell'VIII secolo ed era pertinenza dell'abbazia di Nonantola[1].

Come attestato da un documento contenuto nell'archivio della pieve di Borgo Panigale, la chiesa ed il convento vennero riedificati nel XIII secolo da tale Barufaldino Geremei e da sua nipote Bulnisia[1]; inoltre, sempre in quel secolo nel convento si insediarono dei frati francescani[3].
Grazie ad un atto datato 25 aprile 1286 si conosce che nel convento risiedevano sei religiosi che erano a servizio della cura d'anime[1].

Il campanile

In un documento datato 24 settembre 1692 si legge che la chiesa calderarese era filiale della pieve di Santa Maria Assunta a Borgo Panigale[4]; nel 1798, con la soppressione dell'ordine dei Padri Conventuali, la chiesa passò al Regio Demanio, per poi essere venduta a tale Agostino Carpi[3] e demolita nel 1806[1][4].
In seguito alla soppressione della vecchia chiesa la popolazione locale richiese la costruzione di una nuova, la cui prima pietra fu posta il 4 ottobre 1808[1]; nel 1849 venne pure realizzato il cimitero[3]. La chiesa fu poi ingrandita nel 1910[3].

Nel 1920 papa Benedetto XV cominciò ad interessarsi alla chiesa di Calderara e si augurò che diventasse autonoma rispetto alla matrice di Borgo Panigale[1]; tale desiderio venne realizzato nel 1922, allorché la chiesa fu eretta a parrocchiale dall'arcivescovo di Bologna Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano, il quale nel 1941 le conferì pure il titolo di arcipretale[1].

Il 15 aprile 1945 un bombardamento distrusse praticamente del tutto la chiesa, mentre, come testimoniato dall'allora parroco don Francesco Negrini, il campanile fu danneggiato ma non distrutto e l'archivio parrocchiale salvato integralmente[1].

Il 20 settembre 1950 incominciò la riedificazione della parrocchiale, mentre la prima pietra fu ufficialmente posta il 14 ottobre dello stesso anno[1]. Il nuovo edificio, disegnato da Francesco Mazzanti e realizzato dalla ditta di Leone Pancagnella, venne portato a compimento nel 1953[1]; aperta al culto il 5 aprile dei quell'anno, la chiesa fu benedetta il giorno successivo[1].

L'interno

La struttura venne ristrutturata nel 1980 e nel 2001 pure il campanile fu oggetto di un intervento di restauro[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata è in laterizio non intonacato e presenta un cornicione marmoreo sovrastante il portale e caratterizzato da tre archetti pensili[1].
L'interno è ad un'unica navata, sulla quale si aprono tre cappelle per lato contigue tra di loro, come a formare due ulteriori navate[1]; al termine dell'aula vi è il presbiterio rialzato di due gradini e a sua volta chiuso dall'abside quadrata[1].

L'opera di maggior pregio conservata all'interno della chiesa è una pala raffigurante la Beata Vergine Maria col Bambino, risalente al XVIII secolo[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Chiesa di Santa Maria <Calderara di Reno>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 17 settembre 2020.
  2. ^ Parrocchia di Santa Maria di Calderara di Reno, su chiesadibologna.it. URL consultato il 17 settembre 2020.
  3. ^ a b c d e Le chiese dedicate a Santa Maria di Calderara, su prolococalderara.it. URL consultato il 17 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2021).
  4. ^ a b Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte, Bologna, Diocesi di Bologna, 1844.

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