Chiesa di San Francesco (Naro)

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San Francesco
La Chiesa di San Francesco
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàNaro
Coordinate37°17′46.58″N 13°47′30.41″E / 37.296271°N 13.79178°E37.296271; 13.79178
Religionecattolica
Arcidiocesi Agrigento
Stile architettonicoBarocco siciliano
 Bene protetto dall'UNESCO
Chiesa di San Francesco
 Patrimonio dell'umanità
Tipoarchitettonico
Pericolono
Riconosciuto dal2005

La chiesa di San Francesco è un luogo di culto cattolico situato a Naro, comune della provincia di Agrigento in Sicilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Epoca svevo - aragonese[modifica | modifica wikitesto]

Il primitivo luogo di culto fu fondato da Rodorico Palmieri nel 1240, con l'approvazione di Papa Gregorio IX fu aggregato al convento dell'Ordine dei frati minori conventuali.

Nel 1330 il convento fu ricostruito dalle fondamenta da Giovanni Chiaramonte.

Epoca spagnola[modifica | modifica wikitesto]

Navata.

Nel '600 l'edificio fu ulteriormente perfezionato da Melchiorre Milazzo: il prospetto anteriore fu dotato di un'artistica facciata in pietra d'intaglio di stile barocco, l'interno fu decorato con un apparato plastico in stucco, fra arabeschi e cornici fu eseguito un ciclo di affreschi, opera di Domenico Provenzani.

Epoca contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Il venerdì 31 maggio 2019 riapertura al culto dopo lavori di consolidamento e restauro iniziati nel 2016.

Oratorio di Santa Barbara[modifica | modifica wikitesto]

Oratorio di Santa Barbara fondato nel 1336 dalla Confraternita di Santa Barbara. In seguito sede della Congregazione dei Cavalieri. Infine delle corporazioni dei contadini, ortolani ed artigiani.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

All'interno si conservano le reliquie di san Domizio e santa Colomba, morti durante le Crociate. Il Trionfo dell'Immacolata e quattro scene minori ispirate ad episodi del Vecchio Testamento, decorano le volte, opere di Domenico Provenzani.

Inoltre ci sono alcuni dipinti realizzati da Fra Felice da Sambuca:

  • Fede
  • San Bartolomeo e San Lorenzo
  • Cristo che appare a San Calogero
  • San Francesco che riceve le stimmate
  • La buona morte
  • La cattiva morte[1]
  • Immacolata, olio su tela, opera di Vito D'Anna.
  • Immacolata, statua argentea di maestranze maltesi.
  • Coro, manufatto ligneo lavorato in cipresso e noce.

Sacrestia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1707 - 1721, Volta decorata con gli affreschi raffiguranti i Quattro Evangelisti, opera di Giuseppe Cortese da Venezia.

Gli armadi in noce, finemente intagliati ed arricchiti con numerose figure e sculture, con ante dipinte, sono opere settecentesche di maestranze palermitane, per un totale di sei armadi.

Il riconoscimento UNESCO[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2005 la chiesa è considerata dall'UNESCO sito messaggero della cultura della pace nel mondo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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