Cenciara

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Cenciara
frazione
Cenciara – Veduta
Cenciara – Veduta
Panorama di Cenciara dal Sentiero sul Fosso di San Biagio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Rieti
Comune Concerviano
Territorio
Coordinate42°21′05.76″N 12°56′02.76″E / 42.3516°N 12.9341°E42.3516; 12.9341 (Cenciara)
Altitudine695 m s.l.m.
Abitanti36
Altre informazioni
Prefisso0765
Fuso orarioUTC+1
PatronoSant'Egidio Abate

[1]

Giorno festivo1 Settembre[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cenciara
Cenciara

Cenciara è una frazione del comune di Concerviano, in provincia di Rieti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È probabile che anche Cenciara, al pari di altri centri nel territorio tra il fiume Salto ed il fiume Turano, abbia avuto origine da un piccolo nucleo di abitazioni, sorte intorno ad una chiesa isolata, andato poi incontro al fenomeno dell'incastellamento all'epoca delle scorrerie dei saraceni in quell'area nel X secolo o forse precedentemente, già nel V secolo, all'epoca dell'invasione dei Visigoti in Italia.

Le prime menzioni circa il castello di Cenciara nelle fonti medioevali sono del XIII secolo[2] quando il paese faceva già parte dei castelli dell'Abbazia di San Salvatore Maggiore tra i quali era noto come Cenciara o Censuaria[3].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo borgo medioevale, la Piana di San Nicola.

Il sentiero sul Fosso di San Biagio e quello per il Fosso della Mola meta degli appassionati di torrentismo.

Nel territorio del comune di Concerviano, separato da quello di Cenciara da Roccaranieri, frazione del comune di Longone Sabino, si trova l'imponente complesso dell'abbazia di San Salvatore Maggiore.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Antonius Hercules, Giorni di Feste Particolari dei Castelli dell'Abbazia di S.Salvator Maggiore, in Synodus dioecesana insignium abbatiarum S. Mariae Farfensis et S. Salvatoris Maioris Ord. S. Benedicti, Roma, Tipografia Barberini, 1686, p. 481.
  2. ^ Nel Registro delle Chiese di Rieti del Codice Parigino del 1252.
  3. ^ Antonius Hercules, Oppida, Castra et Villae sub iurisdictione Abbatiae S.Salvator Maioris, in Synodus dioecesana insignium abbatiarum S. Mariae Farfensis et S. Salvatoris Maioris Ord. S. Benedicti, Roma, Tipografia Barberini, 1686, p. 1069.
  4. ^ Synodus 1685, Feste.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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