Carolyne zu Sayn-Wittgenstein

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La principessa Sayn-Wittgenstein nel 1847

Carolyne zu Sayn-Wittgenstein nata Karolina Elżbieta Iwanowska, (Voronivtsi, 8 febbraio 1819Roma, 9 marzo 1887[1]) è stata una nobildonna polacca che per quarant'anni fu l'amante di Franz Liszt.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nell'odierna Voronivtsi (Воронівці in lingua ucraina) nell'attuale Ucraina, uno dei tanti possedimenti dei suoi genitori nella Polonia orientale, divenuta poi una provincia dell'Impero russo.

Il 26 aprile 1836, sposò un ufficiale russo, il principe Nikolaus zu Sayn-Wittgenstein-Ludwigsburg (1812–1864; figlio di Peter Wittgenstein) un membro dell'antica casata nobiliare della Germania Baltica.[2] Essi ebbero una sola figlia, Marie Pauline Antoinette (1837–1920) che sposò il principe Costantino di Hohenlohe-Schillingfürst.

Carolyne zu Sayn-Wittgenstein con sua figlia Marie, intorno al 1840

La principessa Carolyne incontrò Franz Liszt nel 1847, durante una delle sue numerose tournée in Russia. Ella si allontanò poi dal marito per qualche tempo e nel 1848 andò a vivere con Liszt a Weimar.

La principessa, cattolica, voleva sposare Liszt e regolarizzare la loro unione, ma poiché lei era ancora sposata e suo marito era ancora vivo, doveva convincere le autorità ecclesiastiche che il suo matrimonio non era stato valido. Dopo un complesso processo riuscì ad ottenere un temporaneo successo (settembre 1860). Venne fatto un programma secondo il quale la coppia si sarebbe dovuta sposare a Roma per il 50º compleanno di Liszt, il 22 ottobre 1861. Liszt giunse a Roma il giorno precedente, solo per apprendere che la principessa non poteva sposarlo. Sembra che sia suo marito sia lo zar di Russia, fossero riusciti a far annullare il permesso per il matrimonio da parte del Vaticano. Il governo russo sequestrò anche le sue molte proprietà (possedeva migliaia di servi della gleba), cosa che fece sì che ella non potesse sposare Liszt né alcun altro. Inoltre, lo scandalo avrebbe seriamente danneggiato il matrimonio della figlia, e fu per questo che il principe pose fine al matrimonio in programma.

Successivamente, il suo rapporto con Liszt divenne un amore platonico, soprattutto dopo che questi ricevette gli ordini minori della Chiesa cattolica e divenne un abate.

La principessa Carolyne fu una giornalista dilettante e una scrittrice di saggi; si dice che abbia avuto gran parte nella scrittura vera e propria di molte delle pubblicazioni di Liszt, in particolare del suo Chopin, scritto dopo la morte del compositore Fryderyk Chopin.[3] Intrattenne un'enorme corrispondenza con Liszt e molti altri personaggi, carteggio che ha un vitale interesse storico. Ha ammirato e incoraggiato Hector Berlioz, come risulta dalle loro fitta corrispondenza. Berlioz dedicò Les Troyens alla principessa Carolyne.

Ella non riuscì a risollevarsi dalla morte di Liszt e gli sopravvisse soltanto alcuni mesi. Morì a Roma il 9 marzo 1887.

Il suo personaggio venne interpretato da Capucine nel film del 1960 Estasi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Carolyne zu Sayn-Wittgenstein fu una scrittrice, ma la maggior parte delle sue opere vennero edite privatamente: la principale di queste fu:

Venne pubblicata postuma:

  • La vie chretienne au milieu du monde et en notre siècle. Entretiens pratiques recueillis et publiés par Henri Lasserre, Paris 1895 (FR)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alan Walker, Franz Liszt: The final years, 1861-1886, Cornell University Press, 1997, ISBN 978-0-8014-8453-7.
  2. ^ "Genealogisches Handbuch der baltischen Ritterschaften, Teil 2, 3: Estland", Görlitz. 1930. p. 297
  3. ^ Michele Campanella, Prefazione a Franz Liszt, Chopin, Roma, Castelvecchi, 2015.
  4. ^ Index librorum prohibitorum Archiviato il 1º settembre 2015 in Internet Archive. dal 1948.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Barberio, Liszt e la Principessa de Sayn-Wittgenstein, Roma: Unione Editrice 1912.
  • Hector Berlioz, Lettres à la princesse, Paris: L'Herne 2001 (corrispondenza con la principessa Sayn-Wittgenstein) (FR) .
    • Briefe von Hector Berlioz an die Fürstin Caroline Sayn-Wittgenstein (hrsg. v. La Mara), Leipzig: Breitkopf & Härtel 1903.
    • Ideale Freundschaft und romantische Liebe. Briefe an die Fürstin Carolyne Sayn-Wittgenstein und Frau Estelle Fornier (hrsg. v. La Mara; = Literarische Werke, Bd. 5), a.d. Frz. v. Gertrud Savić, Leipzig: Breitkopf & Härtel 1903.
  • Marcel Herwegh, Au Soir des dieux ; Des derniers reflets Wagneriens à la mort de Liszt , Paris: Peyronnet 1933.
  • La Mara (i.e. Marie Lipsius, Hrsg.), Franz Liszt's Briefe an die Fürstin Carolyne Sayn-Wittgenstein, Leipzig: Breitkopf & Härtel 1899 (FR)
  • La Mara (i.e. Marie Lipsius, Hrsg.), Aus der Glanzzeit der Weimarer Altenburg. Bilder und Briefe aus dem Leben dem Fürstin Carolyne Sayn-Wittgenstein, Leipzig: Breitkopf & Härtel 1906.
  • La Mara (i.e. Marie Lipsius, Hrsg.), An der Schwelle des Jenseits. Letzte Erinnerungen an die Fürstin Carolyne Sayn-Wittgenstein, die Freundin Liszts, Leipzig: Breitkopf & Härtel 1925.
  • Émile Ollivier, Correspondance. Emile Ollivier et Carolyne de Sayn-Wittgenstein, Paris: Presse univérsitaire 1984.
  • Sammlung von Handzeichnungen aus dem Besitze der Fürstin Carolyne Sayn-Wittgenstein (1819-1889), München: Emil Hirsch, Antiquariat, 1922.
  • Adelheid von Schorn (Hrsg.), Zwei Menschenalter. Erinnerungen und Briefe, Berlin: S. Fischer 1901.

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