Calcio Femminile Scalese

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C.F. Scalese A.S.D.
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Bianco, azzurro
Simboli Cinghiale
Dati societari
Città San Miniato (PI)
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Fondazione 2006
Scioglimento2016
Stadio Comunale Massimo Pagni, San Miniato Basso
( posti)
Sito web www.cfscalese.it/
Palmarès
Dati aggiornati al 1º aprile 2017
Si invita a seguire il modello di voce

Il Calcio Femminile Scalese Associazione Sportiva Dilettantistica, meglio noto come Scalese, fu una società calcistica italiana con sede a San Miniato, attiva nella promozione del calcio femminile dal 2006, anno della sua fondazione all'estate 2016, quando è costretta a sospendere l'attività; deve la sua ragione sociale alla sede originaria, La Scala, borgo del comune di San Miniato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Iscritta dal campionato 2006-2007, la Scalese, alla guida fin da subito del tecnico Nico Mattioli cofondatore della società, affronta la prima parte della sua storia calcistica nei campionati regionali, passando dalla Serie D alla Serie C e conquistando la prima posizione al termine della stagione 2008-2009.[1]

Per il campionato entrante è iscritta alla Serie B, allora terzo livello del campionato italiano di categoria, disputando il girone A nella stagione 2009-2010. Il campionato si rivela al di sopra delle possibilità tecniche dell'organico, con la Scalese che viene eliminata dal Pisa nella fase preliminare di Coppa Italia,[2] e che termina al decimo e ultimo posto, con soli sei punti conquistati grazie alle due uniche vittorie su 18 incontri, condividendo la retrocessione in Serie C regionale con Manerbio Virtus e Valpo Pedemonte.

Dopo un solo campionato in Serie C Toscana, Mattioli e la sua squadra iniziano la scalata alle classifiche che in tre stagioni la porterà alla Serie A.

Iscritta alla Serie A2 per la stagione 2011-2012 nel girone C, riesce a disputare un buon campionato raggiungendo agevolmente la salvezza e chiudendo al settimo posto con 41 punti, frutto di 13 incontri vinti, 2 pareggiati e 11 persi. Il successivo l'organico si rivela molto più competitivo e già nel girone di andata è costantemente tra le prime due posizioni, sconfitta solo dall'Alessandria, mentre in quello di ritorno si contende il primato anche con il Real Arenzano che a tre giornate dal termine è ancora in prima posizione.[3] Le ultime partite rimescolano le posizioni per la promozione Serie A; dopo la vittoria sull'Alessandria e la sconfitta della capolista da parte del Castelfranco la Scalese si porta al vertice del campionato[4] e finire prima in classifica con un punto di scarto sul Real Arenzano il 21 aprile.[1][5]

Il campionato 2013-2014, già impegnativo per la riforma del campionato che vedrà la retrocessione di ben sei squadre, si rivela ostico per Mattioli e la squadra, quasi mai in grado di competere con le avversarie di caratura superiore, chiudendo con soli 10 punti, con 2 incontri vinti, 4 pareggiati e 24 persi, la sua prima ed unica stagione nella massima serie all'ultimo posto e la conseguente retrocessione in cadetteria. Nel corso del campionato riescono ad imporsi solo alla prima giornata di campionato, 1-0 sulle avversarie dell'Inter Milano con rete di Giulia D'Antoni al 30', e alla 30ª, 2-1 sul Napoli con reti di Benedetta Fenili al 10' e di Marilena Panicucci all'88'.[6][7]

La Scalese nella stagione 2014-2015 è iscritta alla Serie B, ritornata ad essere il secondo livello del campionato nazionale, e la squadra è affidata alla guida di Renzo Ulivieri che, alternando i suoi impegni in ambito federale, ritorna all'attività dopo aver allenato la Reggina in Serie A (maschile) per parte della stagione 2007-2008.[8] La squadra, dopo un difficile avvio di stagione, riesce ad ottenere posizioni di centro classifica, aggiudicandosi al termine del campionato il 9º posto con 28 punti, frutto di 7 vittorie, 7 pareggi e 12 sconfitte.

Nella stagione 2015-2016 la squadra, affidata nuovamente allo storico tecnico Mattioli, è iscritta alla Serie D regionale, torneo che, grazie alla caratura dell'organico, riesce a conquistare al termine del campionato, tuttavia nel giugno 2016 l'allora presidente Ademaro Guardini dichiara l'impossibilità di proseguire l'attività agonistica e di conseguenza non iscrive la squadra ad alcun campionato successivo svincolando le proprie tesserate[9].

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del C.F. Scalese A.S.D.
  • 2006 - Fondazione del C.F. Scalese A.S.D.
  • 2006-2007 - ? in Serie D Toscana.
  • 2007-2008 - ?
  • 2008-2009 - 1º in Serie C Toscana. Promosso in Serie B.
  • 2009-2010 - 10º in Serie B girone A. Retrocesso in Serie C.
Primo turno in Coppa Italia.
  • 2010-2011 - 1º in Serie C Toscana. Promosso in Serie A2.
  • 2011-2012 - 7º in Serie A2 girone C.
Secondo turno in Coppa Italia.
  • 2012-2013 - 1º in Serie A2 girone A. Promosso in Serie A.
Primo turno in Coppa Italia.
Secondo turno in Coppa Italia.
  • 2014-2015 - 9º in Serie B girone A. Non ammessa alla stagione successiva.
Primo turno in Coppa Italia.
  • 2015-2016 - in Serie D Toscana.
  • 2016 - Sospensione dell'attività.

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del C.F. Scalese.

Calciatrici[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatrici del C.F. Scalese.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

2011-2012

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2013-2014[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatrice
Bandiera dell'Italia P Antonella Frediani
Bandiera dell'Italia P Silvia Barsotti
Bandiera dell'Italia P Francesca Durante
Bandiera dell'Italia D Gloria Giatras Zoi
Bandiera dell'Italia D Francesca Lucente
Bandiera dell'Italia C Chiara Ballotti
Bandiera dell'Italia ? Beatrice Baldi
Bandiera dell'Italia C Chiara Cacciatori
Bandiera dell'Italia C Serena Cavicchi
N. Ruolo Calciatrice
Bandiera dell'Italia C Serena Ceci
Bandiera dell'Italia A Giulia D'Antoni
Bandiera dell'Italia D Elena Tramonti
Bandiera dell'Italia D Carlotta Chiorazzo
Bandiera dell'Italia C Silvia Spagna
Bandiera dell'Italia A Irene Spagna
Bandiera dell'Italia A Marilena Panicucci
Bandiera dell'Italia C Romina Bachi
Bandiera dell'Italia A Benedetta Fenili

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Marco Fani e Filippo Cioni, Ora chiamatelo "Il Miracolo della Cf Scalese", su valdelsasportiva.it, 15 dicembre 2012. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2017).
  2. ^ Scalese, esordio in serie B contro la Juve a Torino. Sarà un campionato duro, su Il Tirreno, 2 ottobre 2009. URL consultato il 1º aprile 2017.
  3. ^ Acf Alessandria scontro verità con la Scalese, su Il Tirreno, 23 marzo 2013. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  4. ^ Calcio femminile: la Scalese è la nuova capolista in serie A2, su valdelsasportiva.it, 24 marzo 2013. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  5. ^ Calcio femminile: Sc..A..lese, il paradiso è tuo! Le ragazze di Nico Mattioli vincono 2-1 sul Molassana e volano nell’A del calcio femminile, su valdelsasportiva.it, 21 aprile 2013. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2017).
  6. ^ Football.it.
  7. ^ Calcio femminile: la Scalese chiude l’anno “nero” battendo il Napoli. Brescia campione d’Italia. Risultati e classifica finali di serie A, su valdelsasportiva.it, 11 maggio 2014. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2017).
  8. ^ Colpaccio della Scalese: Renzo Ulivieri è il nuovo tecnico della squadra femminile. Allenerà gratis, su valdelsasportiva.it, 28 agosto 2014. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2014).
  9. ^ Scalese, brusco addio al calcio rosa, su calciofemminileitaliano.it, 19 giugno 2016. URL consultato il 1º aprile 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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