Blumfeld

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Blumfeld
Paese d'origineBandiera della Germania Germania
GenereRock
Periodo di attività musicale1990 – 2007
Album pubblicati8
Studio6
Raccolte2
Opere audiovisive1
Sito ufficiale

I Blumfeld sono stati uno dei maggiori gruppi rock tedeschi, tra gli esponenti principali della cosiddetta Hamburger Schule.

Storia della band[modifica | modifica wikitesto]

Jochen Distelmeyer, André Rattay e Eike Bohlken, ex-membri delle band da poco sciolte Der Schwarze Kanal e Bienenjäger, fondano ll gruppo ad Amburgo nel 1990. La band pubblica il primo singolo, "Ghettowelt", nel 1991, e il primo album Ich-Maschine l'anno successivo. Accolto con grande interesse da parte della critica, nel 1994 pubblica il secondo album L'Etat Et Moi (gioco di parole che trae spunto da una celebre espressione di Luigi XIV di Francia) per l'etichetta inglese Big Cat.[1][2]

Il terzo album Old Nobody segna l'uscita del gruppo di Bohlken, sostituito da Peter Thiessen, nonché una decisa svolta stilistica, che rinuncia al rock puro dei primi due album e abbraccia un sound più soft e vicino all'easy listening. Insieme agli album successivi, il cambio di stile garantisce un grande successo commerciale per la band.[1][2]

Nel 2002 Thiessen lascia il gruppo, mentre nel 2007 viene annunciato lo scioglimento della band. Nel 2014 per il ventennale dell'uscita di L'Etat Et Moi il gruppo si riunisce per un tour di addio.[2]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Jochen Distelmeyer - voce, chitarra (1990–2007)
  • André Rattay - batteria, vibrafono (1990–2007)
  • Eike Bohlken - basso (1990–1996)
  • Peter Thiessen - basso (1996–2002)
  • Michael Mühlhaus - tastiere, vibrafono, sintetizzatore, basso (1998–2005)
  • Lars Precht - basso (2005–2007)
  • Vredeber Albrecht - tastiere (2003–2007)

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Studio album[modifica | modifica wikitesto]

Anno Titolo Classifica
GER
[3]
AUT
[4]
SWI
[5]
1992 Ich-Maschine
1994 L'Etat Et Moi 98
1999 Old Nobody 17
2001 Testament der Angst 6 20
2003 Jenseits von Jedem 7 18 80
2006 Verbotene Früchte 21 43

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 2002: Die Welt ist schö
  • 2007: Ein Lied mehr – The Anthology Archives Vol. 1

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 2007: Nackter als Nackt/Live in Berlin

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Christoph Jürgensen e Antonius Weixler, Blumfeld: From Arty Pop to the Pursuit of Simplicity, in Uwe Schütte (a cura di), German Pop Music: A Companion, Walter de Gruyter GmbH & Co KG, 2017, pp. 213-220, ISBN 978-3-11-042572-7.
  2. ^ a b c Daniel Decker, Blumfeld, in Rolling Stone, 4 settembre 2015. URL consultato il 6 novembre 2019.
  3. ^ Blumfeld: Longplay-Chartverfolgung, in Musicline.de, Phononet GmbH. URL consultato il 22 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Suche [Search], in Hitparade.ch, Hung Medien. URL consultato il 22 giugno 2014.
  5. ^ Suche nach: Blumfeld [Search for: Blumfeld], in Austriancharts.at, Hung Medien. URL consultato il 22 giugno 2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN125321268 · ISNI (EN0000 0000 8651 2218 · GND (DE6051548-X · WorldCat Identities (ENlccn-n2019023659