Aya Kitō

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Aya Kitō

Aya Kitō (?, 木藤 亜也, Kitō Aya; Toyohashi, 19 luglio 1962Tokyo, 23 maggio 1988) è stata una scrittrice giapponese autrice di un diario.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata il 19 luglio 1962 a Toyohashi dall'infermiera Shioka e dall'impiegato Mizuno, durante il terzo anno di scuola media ha cominciato a soffrire di debolezza e perdita dell'equilibro risultando affetta da atassia spinocerebellare, una malattia degenerativa incurabile che provoca una progressiva perdita delle funzioni motorie del corpo[1].

All'età di 14 anni ha iniziato a scrivere un diario annotando le esperienze e la degenerazione della malattia nonostante la quale è riuscita a terminare il liceo e ha proseguito gli studi in una scuola per disabili[2].

Costretta all'immobilità, è morta il 23 maggio 1988 a Tokyo due mesi prima di compiere 26 anni.

Pubblicato nel 1986, il libro di memorie è diventato con gli anni un libro culto in Giappone[3] dove ha venduto più di 1 milione di copie[4] e nel 2005 è stato trasposto in pellicola cinematografica e dorama di 11 episodi[5].

L'opera è stata tradotta in italiano soltanto nel 2019 da Caterina Zolea che nel 2012 aveva dedicato la sua tesi di laurea proprio a una proposta di traduzione dell'opera[6].

Nel 2009 la madre di Aya, Shioka, ha pubblicato un libro di memorie nel quale ha raccontato il suo rapporto con la figlia[7].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Adattamenti cinematografici[modifica | modifica wikitesto]

Adattamenti televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (JA) Pagina dedicata all'autrice, su ddnavi.com. URL consultato l'11 novembre 2022.
  2. ^ (JA) 生きることの尊さを知る 「1リットルの涙―難病と闘い続ける少女亜也の日記」木藤亜也(幻冬舎文庫), su sankei.com, 2 febbraio 2022. URL consultato l'11 novembre 2022.
  3. ^ Ilaria Zaffino, Dal Giappone un inno al carpe diem, su ricerca.repubblica.it, 9 novembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Arvyn Cerézo, Books that are popular in other countries, but not necessarily in the United States, su bookriot.com, 28 febbraio 2022. URL consultato l'11 novembre 2022.
  5. ^ (JA) Scheda del dorama, su fujitv.co.jp. URL consultato l'11 novembre 2022.
  6. ^ Caterina Zolea, Proposta di traduzione di "Un litro di lacrime" di Aya Kitō, su dspace.unive.it. URL consultato l'11 novembre 2022.
  7. ^ (JA) 木藤亜也さんの母が本を出版, su tonichi.net, 11 novembre 2009. URL consultato l'11 novembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN267293336 · ISNI (EN0000 0003 8296 5115 · Europeana agent/base/113333 · LCCN (ENno2010094282 · GND (DE112316259X · NDL (ENJA00160016 · WorldCat Identities (ENlccn-no2010094282