Aurélie Dupont

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Aurélie Dupont (Parigi, 15 gennaio 1973) è un'ex ballerina e direttrice artistica francese. Acclamata ballerina classica, è stata danseuse étoile del balletto dell'Opéra di Parigi dal 1998 al 2015 e ha vinto alcuni dei maggiori premi nel mondo della danza, tra cui la medaglia d'oro al concorso internazionale di balletto di Varna e il Prix Benois de la Danse. Dal 2016 al 2022 è stata direttrice artistica del balletto dell'Opéra di Parigi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aurélie Dupont è nata a Parigi nel 1973 e all'età di dieci anni è stata ammessa alla scuola di danza dell'Opéra di Parigi.[1] Nel 1989 è entrata nel corps de ballet della compagnia e nel 1992 ha vinto la medaglia d'oro nel Concorso internazionale di balletto di Varna.[2] Nel dicembre 1996, all'età di ventitré anni, è stata promossa a ballerina principale e nel 1998 è stata proclamata danseuse étoile dopo una rappresentazione del Don Chisciotte di Rudol'f Nureev.[3]

Nei suoi quasi trent'anni con la compagnia ha danzato molti dei maggiori ruoli femminili del repertorio classico e moderno, tra cui Rubini nel Jewels di George Balanchine, la fanciulla nella Sagra di primavera di Pina Bausch, Giselle nelle messe in scena di Giselle di Jean Coralli e Mats Ek, Tatiana nell'Onegin di John Cranko, l'eponima protagonista nella Paquita di Pierre Lacotte, Manon ne L'histoire de Manon di Kenneth MacMillan, Cloe nel Dafni e Cloe di Benjamin Millepied e la protagonista nella Sylvia di John Neumeier.[4][5]

Inoltre ha danzato tutti i grandi ruoli femminili nelle coreografie di Nureev per l'Opéra di Parigi, tra cui Clara ne Lo schiaccianoci, Gamzatti e Nikiya ne La Bayadère, Aurora ne La bella addormentata, Odette e Odile ne Il lago dei cigni, Giulietta in Romeo e Giulietta e l'eponime protagoniste di Raymonda e Cenerentola. Ha ballato anche in creazioni di Maurice Bejart, August Bournonville, Trisha Brown, Sidi Larbi Cherkaoui, Birgit Cullberg, Mikhail Fokin, William Forsythe, Serge Lifar, Wayne McGregor, Angelin Preljocaj, Jerome Robbins e Jiří Kylián.[6] Nel 2001 ha vinto il Prix Benois de la Danse.

Parallelamente all'attività di ballerina, dal 2014 ha lavorato anche come maitresse de ballet della compagnia.[7] Ha dato il suo addio alle scene il 18 maggio 2015, danzando il ruolo di Manon ne L'histoire de Manon accanto al Des Grieux di Roberto Bolle.[8] Dal 2016 è direttrice artistica del balletto dell'Opéra di Parigi.[9]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2004 al 2006 è stata impegnata sentimentalmente con Gad Elmaleh e dal 2011 al 2017 è stata sposata con il collega Jérémie Bélingard, da cui ha avuto due figli.[10][9]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Servizi alla danza»
— 2004
Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria
«Servizi alla danza»
— 2015

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Le JDD, Aurélie Dupont, l'étoile de midi [collegamento interrotto], su lejdd.fr. URL consultato l'11 maggio 2022.
  2. ^ (FR) Aurélie Dupont : "Les gens imaginent que les danseuses mangent des graines, mais c'est faux", su Franceinfo, 16 gennaio 2017. URL consultato l'11 maggio 2022.
  3. ^ (EN) Aurélie Dupont talks about being the Paris Opera Ballet's shining étoile, su Time Out New York. URL consultato l'11 maggio 2022.
  4. ^ (FR) » Le travail d’une vie : Aurélie Dupont, danseuse étoile à l’Opéra de Paris, su hbrfrance.fr. URL consultato l'11 maggio 2022.
  5. ^ (FR) [INTERVIEW] Aurélie Dupont : "Je vais continuer à danser", su Franceinfo, 30 aprile 2015. URL consultato l'11 maggio 2022.
  6. ^ Aurélie Dupont, la fée qui fait briller les étoiles, su la puce à l'oreille. URL consultato l'11 maggio 2022.
  7. ^ (FR) Ballet de l'Opéra : Benjamin Millepied pose sa nouvelle donne, in LEFIGARO. URL consultato l'11 maggio 2022.
  8. ^ Aurélie Dupont : les adieux d’une Étoile, su Danses avec la plume - L'actualité de la danse. URL consultato l'11 maggio 2022.
  9. ^ a b (FR) Aurélie Dupont : « Mon rêve, c’est d’ouvrir les portes de l’Opéra et d’accueillir tous les publics », in Le Monde.fr, 24 settembre 2017. URL consultato l'11 maggio 2022.
  10. ^ (FR) La Rédaction, Malaise et harcèlement : le ballet de l'Opéra de Paris en crise, su ResMusica, 20 aprile 2018. URL consultato l'11 maggio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1769020 · ISNI (EN0000 0001 1035 1398 · LCCN (ENn97853920 · GND (DE1121320244 · BNF (FRcb14173880r (data) · J9U (ENHE987007457782105171 · NDL (ENJA001209505 · WorldCat Identities (ENlccn-n97853920