Antonio Purificato

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Antonio Purificato
NascitaTropea, 7 marzo 1910
MorteAmber Bisir, 21 agosto 1937
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali
RepartoXXXIV Battaglione coloniale
Anni di servizio1934-1937
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Antonio Purificato (Tropea, 7 marzo 1910Amber Bisir, 21 agosto 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Tropea il 7 marzo 1910, figlio di Antonio e Domenica Raffa.[2] Arruolato nel Regio Esercito il 3 novembre 1932 venne ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Salerno, e il 15 giugno dell'anno successivo era promosso sottotenente assegnato in servizio al 37º Reggimento fanteria "Ravenna" a decorrere dal 1º febbraio 1934.[2] Posto in congedo nell'agosto successivo, fu richiamato in servizio attivo a domanda il 9 settembre 1935 e, destinato al 42º Reggimento fanteria "Modena" mobilitato per le esigenze dell'Africa Orientale, partì con il reggimento per la Cirenaica. Il 25 dicembre 1935, in piena guerra d'Etiopia, si imbarcò a Bengasi per l'Eritrea.[2] Conclusa la guerra al rientro in Italia del suo reggimento, nell'agosto del 1936 ottenne il trasferimento Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea assegnato al XXXIV Battaglione indigeni.[2] Cadde in combattimento ad Amber Bisir, nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale, il 21 agosto 1937, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Assumeva volontariamente il comando di una colonna in soccorso di una vice residenza seriamente impegnata. Incontratosi con forze avversarie preponderanti le attaccava decisamente per aprirsi il passaggio. Dopo strenuo combattimento, durato varie ore e dopo aver inflitto gravissime perdite al nemico, caduto il collega ufficiale ed il sottufficiale ai suoi ordini, benché ferito gravemente, riuniva i superstiti e li conduceva alla baionetta riuscendo ad uccidere personalmente un capo ribelle. Cadeva poscia sotto i colpi della massa sommergente. Amber Bisir, 21 agosto 1937 .[3]»
— Regio Decreto 21 novembre 1938.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 243.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Purificato, Antonio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti del 21 febbraio 1939, registro 2 Africa Italiana, foglio 189.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 243.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea Somalia Etiopia (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]