Antonio Brancati

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Antonio Brancati
NascitaGallina, 31 luglio 1907
MorteBurca Hobu Lencia, 28 agosto 1937
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
CorpoCavalleria
Anni di servizio19241937
GradoSottotenente in s.p.e.
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Comandante diBanda a Cavallo "Alessandria"
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Antonio Brancati (Gallina, 31 luglio 1907Burca Hobu Lencia, 28 agosto 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della operazioni di controguerriglia in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giuseppe e Caterina Ferrara nacque a Gallina, allora comune della provincia di Reggio Calabria, il 31 luglio 1907.[1] Con una vocazione per la vita militare che si manifestò già dai primi anni dell'adolescenza, decise all'età di 17 anni di arruolarsi volontario nel Regio Esercito come allievo sottufficiale entrando nell'arma di Cavalleria assegnato al Reggimento "Cavalleggeri di Novara" (5º).[1] Il 28 febbraio 1925 fu trasferito al Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19º), dove conseguì la promozione a sergente il 31 agosto successivo. Inviato poi a frequentare alla Scuola di applicazioni di Pinerolo, gli venne conferito il brevetto di istruttore di equitazione.[1] Nel novembre 1930, dietro sua domanda, fu trasferito al Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania dove prestò servizio al comando di un reparto di Spahis.[1] Durante questa esperienzain Libia nel 1931 fu attratto da questa terra e decise di trasferirvisi. Rimpatriato nell'agosto 1932 venne al Reggimento "Cavalleggeri di Vittorio Emanuele II" (10º), otteneva tre anni dopo la nomina a sottotenente effettivo nel Reggimento "Cavalleggeri di Alessandria" (14º).[1] Partito volontario nel maggio 1936 per l'Africa Orientale Italiana fu inviato in Somalia con il compito di addestrare le truppe locali e creare un reparto di cavalleria, che venne denominato 28ª "Banda istruzione centuria a cavallo" operante nella regione dei Galla e Sidamo.[1] Cadde in combattimento il 26 agosto 1937, a capo della Banda a cavallo "Alessandria", vicino a Burca Hobu Lencia rimasto vittima di un'imboscata e morì dopo due giorni a causa di tre ferite inflittegli.[2] Fu insignito dal governo italiano della medaglia d'oro al valor militare alla memoria[3], massima decorazione militare italiana.[2] La città di Reggio Calabria lo ha ricordato con l'intitolazione di una strada.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una centuria di scorta ad una missione, attaccato per tre giorni successivi da forze di gran lunga superiori sapeva essere sempre con la parola e con l’esempio l’anima della difesa. Esaurite le munizioni mentre cercava respingere con le ultime bombe il furioso assalto dell’avversario imbaldanzito, restava ferito per due volte. Ferito per la terza volta, mortalmente al viso, esalava poco dopo sul campo la sua anima di prode soldato, di fronte al nemico ammirato di tanto eroismo. Burca Hobu - Lencia, 26- 28 agosto 1937.[4]»
— Regio Decreto 21 novembre 1938.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 249.
  3. ^ SINTESI GRAFICHE DI UNA STORIA GLORIOSA, su assocavalleria.it. URL consultato il 25 febbraio 2011.
  4. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti del 21 febbraio 1939, registro 2 Africa Italiana, foglio 189.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marziano Brignoli, Cavalleria a Voghera. I Reggimenti di guernigione a Voghera dal 1859 al 1943., Voghera, Società Cooperativa Editoriale Oltrepò, 2007.
  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 249.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea Somalia Etiopia (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]