Amalopteryx maritima

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Amalopteryx maritima
Immagine di Amalopteryx maritima mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Acalyptratae
Superfamiglia Ephydroidea
Famiglia Ephydridae
Sottofamiglia Ephydrinae
Tribù Scatellini
Genere Amalopteryx
Eaton, 1875
Specie A. maritima
Nomenclatura binomiale
Amalopteryx maritima
Eaton, 1875

Amalopteryx maritima Eaton, 1875 è un insetto della famiglia degli Ephydridae (Diptera: Schizophora), unica specie del genere Amalopteryx Eaton, 1875.

Presente in alcune isole degli arcipelaghi subantartici, questa specie è storicamente nota come uno dei rari esempi di meiotterismo nell'ambito dell'ordine dei Ditteri. L'interesse riscosso presso i naturalisti risiede nella frequenza, in queste isole, del meiotterismo come adattamento evolutivo. La specie è spesso citata in letteratura insieme ad un altro dittero, Calycopteryx mosleyi (Diptera: Micropezidae), attero.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli adulti hanno corpo con livrea scura, lungo pochi millimetri, al massimo 5 mm. A differenza di Calycopteryx mosleyi, completamente attero, lo sviluppo delle tre regioni morfologiche (capo, torace e addome) è proporzionato e le ali sono presenti. Queste hanno lunghezza quasi normale, ma sono molto strette, carattere che in ogni modo rende questi insetti inabili al volo.

La chetotassi rientra nella norma. Fra gli elementi più evidenti risaltano due paia di setole fronto-orbitali lateroclinate.

Distribuzione, habitat e biologia[modifica | modifica wikitesto]

L'habitat di questa specie è rappresentato dalle coste rocciose di alcune isole subantartiche dell'Oceano Indiano. L'areale è circoscritto ad una fascia della regione australasiana, compresa fra 45° e 54° di latitudine sud:

Gli adulti si rinvengono sulle rocce e, completamente inabili al volo, si muoverebbero spiccando salti quando sono disturbati[1]. Presumibilmente le ali sono funzionali in questo tipo di locomozione in quanto usate come bilancieri.

Apparentemente gli adulti di A. maritima sarebbero associati ad una crucifera endemica di queste regioni, Pringlea antiscorbutica, nota come "cavolo delle Kerguelen", tuttavia non si hanno sufficienti informazioni sull'effettiva relazione che intercorre fra questa specie botanica e l'entomofauna associata[1][2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Hennig (1973) include il genere Amalopteryx nella sottofamiglia Ephydrinae[3]. Mathis (1980) inserisce Amalopteryx nelle chiavi di determinazione della tribù degli Scatellini, sottofamiglia Ephydrinae[4]. La stessa collocazione tassonomica è supportata anche dal Catalog of the Diptera of the Australasian and Oceanian Regions[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b William Botting Hemsley. Report on the Botany of the Bermudas and various other islands of the Atlantic and Southern Oceans. Second Part. H.M.S. Challenger Reports, Botany Volume IIB, 1884: 213
  2. ^ Agnès Schermann-Legionnet, Françoise Hennion; Philippe Vernon & Anne Atlan, Breeding system of the subantarctic plant species Pringlea antiscorbutica R. Br. and search for potential insect pollinators in the Kerguelen Islands (PDF), in Polar Biology, vol. 30, n. 9, 2007, pp. 1183-1193, DOI:10.1007/s00300-007-0275-1. URL consultato il 9 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2016).
  3. ^ Willi Hennig. Diptera (Zweiflüger). In: J.G. Helmcke, D. Starck, H. Vermuth (a cura di) Handbuch der Zoologie, Eine Naturgeschichte der Stämme des Tierreiches. IV. Band: Arthropoda - 2- Hälfte: Insecta. 2. Teil: Spezielles. Berlin, De Gruyter, 1973: 62. ISBN 3-11-004689-X. (In tedesco).
  4. ^ Wayne Nielsen Mathis, Studies of Ephydrinae (Diptera: Ephydridae), III: Revisions of Some Neotropical Genera and Species (PDF), in Smithsonian Contributions to Zoology, vol. 303, 1980, pp. 1-50. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  5. ^ Wayne N. Mathis, Family Ephydridae, su Neal L. Evenhuis (a cura di), Catalog of the Diptera of the Australasian and Oceanian Regions (online version), Bishop Museum, 2007. URL consultato il 9 febbraio 2011. (In inglese).
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