Aleš Debeljak

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Aleš Debeljak

Aleš Debeljak (Lubiana, 25 dicembre 1961Peračica, 28 gennaio 2016) è stato un poeta, critico letterario e sociologo sloveno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nella Lubiana jugoslava, Debeljak si laurea in letteratura comparata all'Università di Lubiana nel 1985.[1] Continua quindi gli studi negli Stati Uniti, dove ottiene un dottorato di ricerca in sociologia della cultura alla Syracuse University nel 1989.[1] Più tardi è Senior Fulbright fellow alla University of California, Berkeley. Lavora anche all'Institute for Advanced Studies Collegium Budapest, al Civitella Ranieri Center e al Bogliasco Liguria Study Center for the Arts and Humanitites. Ha inoltre insegnato al Collegio d'Europa.[2]

Dalla metà degli anni '80 Debeljak prende parte attiva nei movimenti della società civile slovena.[3] È uno dei co-editori della rivista di critica alternativa Nova revija. Partecipa inoltre al think-tank social-liberale Forum 21, guidato da Milan Kučan, futuro capo di stato del paese.

È stato fino alla morte professore di studi culturali alla Facoltà di Studi Sociali dell'Università di Lubiana.

Debeljak è sposato con la scrittrice, editorialista e traduttrice statunitense[4] Erica Johnson Debeljak, con cui ha tre figli. Vive a Lubiana.

Poetica[modifica | modifica wikitesto]

Debeljak inizia a pubblicare poesie durante le scuole superiori. Viene scoperto dal poeta Veno Taufer, che lo introduce alla scena letteraria.[1] La sua prima raccolta di poesia ottiene una buona ricezione, anche da parte del poeta Tomaž Šalamun, che dichiara Debeljak il miglior poeta della nuova generazione di autori sloveni.[5]

La poesia di Debeljak è caratterizzata da una malinconia di fondo e dalla riaffermazione dei valori tradizionali, quali Dio e la famiglia. Un'opposizione delle scuole di pensiero relativiste quali il post-modernismo, Debeljak si fonda su un ideale illuminista del giusto e dello sbagliato.

Debeljak è stato un autore estremamente prolifico. Oltre alla poesia e alla critica culturale, ha anche lavorato come editorialista per il principale giornale sloveno, Delo.

I suoi lavori sono stati tradotti in varie lingue, tra cui inglese, tedesco, giapponese, spagnolo, italiano, polacco, ceco, croato, serbo, macedone, lituano, ungherese, romeno, slovacco, finlandese e catalano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Tra i lavori di Debeljak tradotti o pubblicati in lingua inglese:

  • The Hidden Handshake: National Identity and Europe in The Post Communist World (Rowman & Littlefield, New York & Oxford 2004).
  • Reluctant Modernity: The Institution of Art and its Historical Forms (Rowman & Littlefield, Lanham & New York 1998).
  • Twilight of the Idols: Recollections of a Lost Yugoslavia (Wite Pine Press, Fredonia & New York 1994).
  • Persistence of Modernity: Critical Social Theory of Modern vs. Postmodern Institution of Art (UMI, Ann Arbor, 1994).
  • Smugglers (BOA Editions, Ltd., Rochester, 2015).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Literatura v kontekstu: Aleš Debeljak[collegamento interrotto]
  2. ^ Portal DSP: Aleš Debeljak Archiviato il 18 settembre 2010 in Internet Archive.
  3. ^ WebPortal "Slovenska pomlad", run by the Slovenian Museum of Contemporary History Archiviato il 10 febbraio 2008 in Internet Archive.
  4. ^ Slovenski pisatelji, ki pišejo v slovenščini ali pa tudi ne, Delo, 24 January 2012
  5. ^ Tomaž Šalamun, "Intervju z Alojzom Ihanom" in Sodobnost, yr. 42, n. 8/9 (1994)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN27169288 · ISNI (EN0000 0001 1047 4005 · SBN CFIV120900 · Europeana agent/base/78298 · LCCN (ENno92031777 · GND (DE120343002 · BNF (FRcb124891425 (data) · J9U (ENHE987007260235505171 · NDL (ENJA00668966 · CONOR.SI (SL2561635 · WorldCat Identities (ENlccn-no92031777
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