Şehzade Ahmed Nureddin (figlio di Abdülmecid I)

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Şehzade Nureddin
Şehzade dell'Impero ottomano
Nome completoŞehzade Ahmed Nureddin
TrattamentoSua Altezza Imperiale
NascitaIstanbul, 31 marzo 1852
MorteIstanbul, 3 gennaio 1884 (31 anni)
Luogo di sepolturaYeni Cami, Istanbul
DinastiaCasa di Osman
PadreAbdülmecid I
MadreMahitab Kadin
ConsorteNazlı Emsâl Hanım
ReligioneIslam sunnita

Şehzade Ahmed Nureddin Efendi (turco ottomano: شهزادہ احمد نورالدین; Istanbul, 31 marzo 1852Istanbul, 3 gennaio 1884) è stato un principe ottomano, figlio del sultano Abdülmecid I e della consorte Mahitab Kadin.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Şehzade Ahmed Nureddin nacque il 31 marzo 1852 a Istanbul, nel Palazzo di Çırağan. Era figlio del sultano ottomano Abdülmecid I e di una delle sue consorti, Mahitab Kadin. Aveva una sorella di sangue maggiore, Sabiha Sultan, morta neonata.

Nureddin venne circonciso il 9 aprile 1957 a Palazzo Dolmabahçe, insieme ai fratellastri Şehzade Mehmed Reşad (Mehmed V), Şehzade Ahmed Kemaleddin e Şehzade Mehmed Burhaneddin.

Alla morte di suo padre nel 1861, Nureddin e sua madre si stabilirono a Palazzo Feriye[1][2][3][4][5][6].

Istruzione e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1864 Nureddin e suo cugino, Şehzade Yusuf Izzeddin, figlio del sultano Abdülaziz, si iscrissero al Collegio Militare Ottomano. Loro tutori furono Miralay Süleyman Bey e Ahmed Muhtar Paşah, futuro Gran Visir.

Dopo il diploma, il 19 gennaio 1865, Nureddin presto servizio nella 5ª Divisione del 3º Battaglione Talia della Prima Armata. Il 2 luglio 1866 gli fu conferito il grado di capitano maggiore. In seguito lasciò l'esercito[7][8].

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Nureddin ebbe una sola consorte:[3][9][10]

  • Nazlı Emsâl Hanım. Nata nel 1852, si sposarono nel 1870. Morì entro la fine del 1871. Non ebbero figli e Nureddin scelse di non prendere altre consorti.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nureddin, insieme ai suoi fratellastri Şehzade Murad (Murad V) e Şehzade Ahmed Kemaleddin si unì alla loggia massonica Proodos, fondata nel distretto di Beyoğlu a Istanbul nel 1867, come associata della loggia francese "Grand Orient". I rituali della loggia erano condotti sia in turco che in greco[11][12][13].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nureddin morì di tubercolosi il 3 gennaio 1884, a trentuno anni. Venne sepolto nella Yeni Cami.

Il suo fratellastro, il sultano Abdülhamid II, lo onorò dando il suo nome a uno dei suoi figli[2][14][15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paşa, Ahmed Cevdet (1960). Tezâkir. [2]. 13 - 20, Volume 2. Türk Tarih Kurumu Basımevi. p. 145.
  2. ^ a b Uluçay, M. Çağatay (2011). Padişahların kadınları ve kızları. Ötüken. p. 210. ISBN 978-9-754-37840-5.
  3. ^ a b Sakaoğlu, Necdet (2001). Avrupalılaşmanın yol haritası ve Sultan Abdülmecid. DenizBank Yayınları. DenizBank. p. 109. ISBN 978-975-7104-50-6.
  4. ^ Turkey. Kültür Bakanlığı (1993). Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi. Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi. Türkiye Ekonomik ve Toplumsal Tarih Vakfı. p. 72.
  5. ^ Özer, İlbeyi (2005). Avrupa yolunda batılaşma ya da batılılaşma: İstanbul'da sosyal değişimler. Truva Yayınları. p. 29. ISBN 978-9-756-23734-2.
  6. ^ Arslan, Mehmet (2008). Osmanlı saray düğünleri ve şenlikleri: Manzum sûrnâmeler. Sarayburnu Kitaplığı. p. 329. ISBN 978-9-944-90563-3.
  7. ^ Ünlü 2019, p. 29-37
  8. ^ Tugay, Emine Foat (1974). Three Centuries; Family Chronicles of Turkey and Egypt. Greenwood Press. p. 9. ISBN 978-0-8371-7117-3.
  9. ^ Adra, Jamil (2005). Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005. p. 12.
  10. ^ Şehsuvaroğlu, Haluk Y. (2005). Asırlar boyunca İstanbul: Eserleri, Olayları, Kültürü. Yenigün Haber Ajansı. p. 148.
  11. ^ Brookes, Douglas Scott (January 1, 2010). The Concubine, the Princess, and the Teacher: Voices from the Ottoman Harem. University of Texas Press. p. 69 n. 44. ISBN 978-0-292-78335-5.
  12. ^ Öztuncay, B. (2003). The Photographers of Constantinople: Text & photographs. Photographers of Constantinople / Bahattin Öztuncay. Aygaz. p. 244. ISBN 978-975-296-052-7.
  13. ^ Zarcone, T.; Zarinebaf, F. (1993). Les Iraniens d'Istanbul. Bibliothèque iranienne. Institut français de recherches en Iran. p. 39. ISBN 978-2-906053-32-8.
  14. ^ Dorys, Georges; Hornblow, Arthur (1902). The Private Life of the Sultan of Turkey. Lives of royalties. D. Appleton. p. 261.
  15. ^ Yılmaz Öztuna (2008). II. Abdülhamîd: zamânı ve şahsiyeti. Kubbealti Publishing. p. 238. ISBN 978-97564-446-27.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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