Mammarenavirus: differenze tra le versioni
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Gli '''arenovirus''' fanno parte di una famiglia di virus gli: ''[[Arenaviridae]]'' i cui membri sono generalmente associati a malattie ([[zoonosi]]) trasmesse dai roditori all'uomo. Il virus è solitamente associato ad un ospite [[roditore]] specifico che fa da serbatoio naturale per il virus.<ref name="urlArenaviruses | CDC Special Pathogens Branch">{{cite web | url = http://www.cdc.gov/ncidod/dvrd/spb/mnpages/dispages/arena.htm | title = Arenaviruses | CDC Special Pathogens Branch | author = | authorlink = | coauthors = | date = | format = | work = | publisher = | pages = | language = en| archiveurl = | archivedate = | quote = | accessdate = }}</ref> |
Gli '''arenovirus''' fanno parte di una famiglia di virus gli: ''[[Arenaviridae]]'' i cui membri sono generalmente associati a malattie ([[zoonosi]]) trasmesse dai roditori all'uomo. Il virus è solitamente associato ad un ospite [[roditore]] specifico che fa da serbatoio naturale per il virus.<ref name="urlArenaviruses | CDC Special Pathogens Branch">{{cite web | url = http://www.cdc.gov/ncidod/dvrd/spb/mnpages/dispages/arena.htm | title = Arenaviruses | CDC Special Pathogens Branch | author = | authorlink = | coauthors = | date = | format = | work = | publisher = | pages = | language = en| archiveurl = | archivedate = | quote = | accessdate = }}</ref> |
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Le infezioni sostenute dagli Arenavirus sono relativamente comuni negli esseri umani in alcune delimitate aree del mondo e possono essere causa di malattie gravi (febbri emorragiche). |
Le infezioni sostenute dagli Arenavirus sono relativamente comuni negli esseri umani in alcune delimitate aree del mondo e possono essere causa di malattie gravi (febbri emorragiche). |
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Le particelle virali hanno un virione polimorfo, rotondeggiante, del diametro di 50-300 nm e presentano una superfice lipidica. un , formato da un peplos con evidenti peplomeri, che racchiude due nucleocapsidi lassamente elicoidali, di forma circolare.<ref name="Placa2012">{{cite book|author=Michele La Placa|title=Principi di Microbiologia Medica XIII Ed.2012|url=http://books.google.com/books?id=ziaSPAX7MBkC&pg=PA499|accessdate=|year=2012|publisher=Società Editrice Esculapio|isbn=978-88-7488-511-4|pages=499–}}</ref> |
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Il virus al microscopio elettronico mostra al suo interno i ribosomi acquisiti dalle cellule infettate. Per questo motivo hanno questo nome che deriva dal latino "arena", che significa "sabbia". Il loro materiale genetico, si compone solamente di RNA a singolo filamento. Non si conosce la metodica di [[Replicazione virale|replicazione e moltiplicazione virale]] nelle cellule ospiti; è noto solamente che le particelle virali emergono dalla superficie della cellula infettata per [[gemmazione]]. |
Il virus al microscopio elettronico mostra al suo interno i ribosomi acquisiti dalle cellule infettate. Per questo motivo hanno questo nome che deriva dal latino "arena", che significa "sabbia". Il loro materiale genetico, si compone solamente di RNA a singolo filamento. Non si conosce la metodica di [[Replicazione virale|replicazione e moltiplicazione virale]] nelle cellule ospiti; è noto solamente che le particelle virali emergono dalla superficie della cellula infettata per [[gemmazione]]. |
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== Morfologia == |
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Le particelle virali hanno un virione polimorfo, rotondeggiante, del diametro di 50-300 nm e presentano una superfice lipidica. un , formato da un peplos con evidenti peplomeri, che racchiude due nucleocapsidi lassamente elicoidali, di forma circolare.<ref name="Placa2012">{{cite book|author=Michele La Placa|title=Principi di Microbiologia Medica XIII Ed.2012|url=http://books.google.com/books?id=ziaSPAX7MBkC&pg=PA499|accessdate=|year=2012|publisher=Società Editrice Esculapio|isbn=978-88-7488-511-4|pages=499–}}</ref>. Gli ''arenavirus'' hanno un [[genoma]] ad [[RNA]] monofilamento ambisenso<ref name="Khardori2006">{{cite book|author=Nancy Khardori|title=Bioterrorism Preparedness: Medicine - Public Health - Policy|url=http://books.google.com/books?id=xBFxhsdKF44C&pg=PA205|accessdate=|date=21 August 2006|publisher=John Wiley & Sons|isbn=978-3-527-60773-0|pages=205–}}</ref> o ([[Virus a RNA|SS(-)RNA di 11kb]]).<ref name="StraussStrauss2007">{{cite book|author1=James H. Strauss|author2=Ellen G. Strauss|title=Viruses and Human Disease|url=http://books.google.com/books?id=-y5BZk7LQ_4C&pg=PA191|accessdate=|date=21 September 2007|publisher=Academic Press|isbn=978-0-08-055316-0|pages=191–}}</ref><ref name="FauquetMayo2005">{{cite book|author1=Claude M. Fauquet|author2=M.A. Mayo|author3=J. Maniloff|coauthors=U. Desselberger, L.A. Ball|title=Virus Taxonomy: VIIIth Report of the International Committee on Taxonomy of Viruses|url=http://books.google.com/books?id=9Wy7Jgy5RWYC&pg=PA733|accessdate=|date=15 July 2005|publisher=Academic Press|isbn=978-0-08-057548-3|pages=733–}}</ref> |
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== Collegamenti esterni == |
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Versione delle 15:36, 28 mar 2013
Gli arenovirus fanno parte di una famiglia di virus gli: Arenaviridae i cui membri sono generalmente associati a malattie (zoonosi) trasmesse dai roditori all'uomo. Il virus è solitamente associato ad un ospite roditore specifico che fa da serbatoio naturale per il virus.[1]
Le infezioni sostenute dagli Arenavirus sono relativamente comuni negli esseri umani in alcune delimitate aree del mondo e possono essere causa di malattie gravi (febbri emorragiche).
Il virus al microscopio elettronico mostra al suo interno i ribosomi acquisiti dalle cellule infettate. Per questo motivo hanno questo nome che deriva dal latino "arena", che significa "sabbia". Il loro materiale genetico, si compone solamente di RNA a singolo filamento. Non si conosce la metodica di replicazione e moltiplicazione virale nelle cellule ospiti; è noto solamente che le particelle virali emergono dalla superficie della cellula infettata per gemmazione.
Morfologia
Le particelle virali hanno un virione polimorfo, rotondeggiante, del diametro di 50-300 nm e presentano una superfice lipidica. un , formato da un peplos con evidenti peplomeri, che racchiude due nucleocapsidi lassamente elicoidali, di forma circolare.[2]. Gli arenavirus hanno un genoma ad RNA monofilamento ambisenso[3] o (SS(-)RNA di 11kb).[4][5]
Specie
Gli arenavirus sono classificati un due gruppi:
- Arenavirus del Nuovo Mondo o Tacaribe,
- Arenavirus del Vecchio Mondo o LCM /virus di Lassa compreso.
Virus | Primo isolamento | Malattia |
Virus Lassa | 1969 | Febbre di Lassa |
Junin virus | 1958 | Febbre emorragica Argentina |
Machupo virus | 1963 | Febbre emorragica boliviana |
Guanarito virus | 1989 | Febbre emorragica venezuelana |
Sabia | Febbre emorragica brasiliana |
Il virus della corionmeningite linfocitica o (LCMV), che causò nel 1933 una epidemia di meningite a San Luis, è stato il primo di questa famiglia ad essere riconosciuto.
Serbatoi naturali
Gli arenavirus che sono causa di zoonosi, trovano come serbatoio naturale in varie specie di roditori, ogni specie di roditore è specifica per uno specifico virus. Il roditore infetto non mostra segni di malattia pur essendo un portatore cronico del virus. La trasmissione tra i topi può avvenire durante il parto, per i virus del Vecchio Mondo, oppure durante la lotta tra gli esemplari con il morso, per i virus del Nuovo Mondo.
Nell'uomo l'infezione può avvenire per contatto accidentale accidentalmente con gli escrementi di topi infetti che contaminano alimenti (per trasmissione orale) o per contatto diretto di pelle abrasa o ferita con gli escrementi di roditori o per inalazione di minuscole particelle inquinate di urina o saliva di roditori (per trasmissione aerosolica).
Il contagio inter-umano è noto solo per i virus di Lassa e il virus Machupo.
I virus del nuovo Mondo o Tacaribe sono associati a serbatoi naturali di roditori della famiglia Muridae sottofamiglia Sigmodontina, mentre quelli del Nuovo mondo o LCN sono associati a roditori del tipo Muridae, sottofamiglia Murinae. Fa eccezione il virus Tacaribe di Trinidad che è associato come serbatoio ad un pipistrello.
Note
- ^ Michele La Placa, Principi di Microbiologia Medica XIII Ed.2012, Società Editrice Esculapio, 2012, pp. 499–, ISBN 978-88-7488-511-4.
- ^ Nancy Khardori, Bioterrorism Preparedness: Medicine - Public Health - Policy, John Wiley & Sons, 21 August 2006, pp. 205–, ISBN 978-3-527-60773-0.
- ^ Viruses and Human Disease, Academic Press, 21 September 2007, pp. 191–, ISBN 978-0-08-055316-0.
- ^ U. Desselberger, L.A. Ball, Virus Taxonomy: VIIIth Report of the International Committee on Taxonomy of Viruses, Academic Press, 15 July 2005, pp. 733–, ISBN 978-0-08-057548-3.
Bibliografia
- Nancy Khardori, Bioterrorism Preparedness: Medicine - Public Health - Policy, John Wiley & Sons, 21 August 2006, pp. 205–, ISBN 978-3-527-60773-0.
- Beyond Anthrax: The Weaponization of Infectious Diseases, Springer, 2009, pp. 135–, ISBN 978-1-59745-326-4.
Collegamenti esterni
- (EN) Arenaviruses | CDC Special Pathogens Branch, su cdc.gov.