John Baldessari: differenze tra le versioni

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== Collegamenti esterni ==
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*[http://spruethmagers.com/artists/john_baldessari/ John Baldessari at Sprüth Magers Berlin London]
*[http://www.baldessari.org/ Baldessari.org]
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*[http://www.baldessari.net/]
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Versione delle 12:08, 9 feb 2011

John Baldessari a Venezia, anno 2009

John Baldessari (National City, California, 17 giugno 1931) è un architetto ed artista concettuale statunitense.

Ha creato migliaia di opere che dimostrano, ed in molti casi combinano, il potenziale narrativo delle immagini ed il potere associativo della lingua entro i confini dell'opera d'arte. I suoi lavori sono stati rappresentati in più di 200 sue mostre negli USA ed in Europa.[1]

Opere e tematiche

I primi testi dipinti

I primi lavori importanti di Baldessari sono stati dei dipinti in tela vuoti, ma con dichiarazioni provenienti da dipinti di teoria contemporanea d'arte. Un primo tentativo di Baldessari fu l'inclusione della frase dipinta a mano «Supponiamo che sia vero, dopo tutto? E allora? (Suppose it is true after all? WHAT THEN? (EN) )» su una superficie fortemente dipinta. Ciò si dimostrò per lui deludente, in quanto la forma ed il metodo usati erano in contrasto con l'obiettivo di utilizzare il linguaggio che preferiva impiegare.

Baldessari decise che la soluzione era quella di rimuovere "la propria mano" dalla costruzione dell'immagine e di rendere il lavoro senza vita, in modo che il testo potesse avere un impatto sullo spettatore senza le distrazioni fornite dall'immagine. Le parole venivano poi scritte fisicamente utilizzando lettere di pittori di insegne, in sobri caratteri neri. Il primo di questa serie, del 1967, presentava la dichiarazione ironica «Una superficie bidimensionale priva di articolazioni è un'esperienza morta (A TWO-DIMENSIONAL SURFACE WITHOUT ANY ARTICULATION IS A DEAD EXPERIENCE (EN) )».

Un altro lavoro, Painting for Kubler (1967 - 1968), presentava allo spettatore delle istruzioni teoriche su come visualizzare e sull'importanza del contesto e della continuità con le opere precedenti. Le preoccupazioni sull'arte di Baldessari, apparentemente legittime, furono destinate a diventare vuote e ridicole se presentate in modo puramente autoreferenziale.

La sovrapposizione di testi ed immagini

Correlate ad i suoi iniziali testi dipinti erano le sue serie Wrong, le quali accoppiavano immagini fotografiche con linee di testo da un libro sulla composizione.[2] Le sue fotografie California Map Project riportavano forme che assomigliavano alle lettere in "California" geograficamente vicino ai luoghi molto sulla mappa che sono stati stampati. In Binary Code Series, Baldessari utilizzava immagini titolari, alternando fotografie con gli stati 1 / 0 del codice binario; in un solo esempio si alternavano in parallelo le foto di una donna che regge una sigaretta alla bocca e che la gettava via.

In altre opere delle serie di Baldessari si ritrovano giustapposti l'immagine di un oggetto come un vetro od un blocco di legno e la frase «Un vetro è un vetro A glass is a glass (EN) » o «Il legno è legno Wood is wood (EN) » combinato con «ma un sigaro è una buona fumata but a cigar is a good smoke (EN) » e l'immagine dell'artista intento a fumare un sigaro. Esse si riferivano direttamente a The Treachery of Images di Rene Magritte; allo stesso modo le immagini erano utilizzate per sostituire gli oggetti descritti. Tuttavia, queste serie apparentemente si riferiscono anche alla celebre osservazione di Sigmund Freud recitante che «a volte un sigaro è solo un sigaro»[3] similmente alla frase di Rudyard Kipling «una donna è solo una donna ma un sigaro è una buona fumata».[4]

L'arbitrarietà nei giochi

Baldessari ha espresso che il suo interesse per le lingue deriva dalle sue somiglianze nelle strutture di gioco, sia come operare da parte di un sistema arbitrario e obbligatoria delle norme. In questo spirito, molte delle sue opere sono sequenze che mostrano i tentativi di realizzare un obiettivo arbitrario, come «Lanciare quattro palle in aria per ottenere una linea retta Throwing Four Balls in the Air to Get a Straight Line(EN) », in cui l'artista ha cercato di fare proprio questo, fotografando i risultati, e, infine, selezionando i "migliori su 36 cerca", con il 36 è il numero della determinazione che solo perché è il numero standard di gioco su di un rotolo di pellicola da 35 mm.

Il puntamento

Molto del lavoro di Baldessari contiene forme di indicazioni precise all'osservatore, nelle quali sono presenti non solo allusioni su cosa guardare, ma come fare selezioni e confronti, spesso semplicemente per il gusto di farlo. Le valutazioni critiche sul formalismo d'arte di Baldessari nella sezione del suo video How We Do Art Now intitolata Examining Three 8d Nails, consistono nella sua ossessiva attenzione ad i minimi dettagli dei chiodi, come ad esempio la quantità di ruggine che possiedono, o nella qualità descrittiva, ad esempio, che appare "più fredda, più distante, meno importante" rispetto agli altri.

La serie Commissioned Paintings di Baldessari sfrutta l'idea di incentrarsi letteralmente nel puntamento, dopo che l'autore aveva letto una critica di arte concettuale nella quale si sosteneva che non sussisteva altro che puntamento. Egli iniziò con delle foto di diversi oggetti con una mano che li indicava; successivamente Baldessari assunse artisti dilettanti ma tecnicamente abili per dipingere le immagini. Poi aggiungeva una didascalia «Un disegno di [nome dell'artista] A painting by [painter's name] (EN) » ad ogni dipinto finito. In questo caso, J.B. è stato paragonato ad un coreografo che dirige l'azione, senza esserne produttore direttamente, e questi suoi dipinti vengono in genere letti come la messa in discussione dell'idea di paternità artistica.[5]

Il disconoscimento dei primi lavori

Nel 1970 ha bruciato tutti i dipinti creati tra il 1953 ed il 1966 ed utilizzato quanto rimasto come parte di un nuovo pezzo, intitolato "The Cremation Project". Le ceneri di questi dipinti sono state cotte in dei biscotti, inseriti in un'urna; la conseguente forma di arte che ne deriva consiste in una targa di bronzo che recita le date di creazione e distruzione dei dipinti, paragonabile ad una ricetta la ricetta per la preparazione di biscotti.[6] Tramite quest'opera Baldessari esprime un collegamento tra attività artistica ed il ciclo della vita umana. Così l'atto di disconoscimento diventa generativo come con il lavoro di arte autodistruttiva di Jean Tinguely.

Pubblicazioni

John Baldessari all'apertura del Gala Opening of the Broad Contemporary Art Museum il 9 febbraio 2008 a Los Angeles.
  • Parse. Zurich: JRP|Ringier, 2010. Artist’s book version of the Ringier Annual Report 2009 project.
  • John Baldessari: Koen van den Broek: This an Example of That. Gemeenteplein (Belgium): bkSM (beeldende kunst Strombeek/Mechelen), 2008. Collaborative work with Koen van den Broek.
  • John Baldessari: Alejandro Cesarco: Retrospective. Cologne:Verlag der Buchhandlung Walther König, 2007. Collaborative work with Alejandro Cesarco.
  • Again the Metaphor Problem and Other Engaged Critical Discourses about Art: A Conversation Between John Baldessari, Liam Gillick and Lawrence Weiner, Moderated by Beatrix Ruf. Vienna and New York: SpringerWienNewYork, 2007.
  • Prima Facie: Marilyn’s Dress, A Poem (In Four Parts). Cologne: Verlag Der Buchhandlung Walther König, 2006.
  • The Metaphor Problem Again: A Conversation Moderated by Beatrix Ruf. Heidelberg, Germany: Springer-Verlag, 2006. Transcription of a conversation with John Baldessari, Liam Gillick, Lawrence Weiner, Beatrix Ruf, and Cristina Bechtler.
  • Yours in Food, John Baldessari: With Meditations on Eating by Paul Auster, John Baldessari, David Byrne, Dave Eggers, David Gilbert, Tim Griffin, Andy Grundberg, John Haskell, Michael More, Glenn O’Brien, Francine Prose, Peter Schjeldahl, Lynne Tillman. New York: Princeton Architectural Press, 2004.
  • Brown and Green and Other Parables. Reykjavik, Iceland: i8 and Reykjavik Art Museum, Iceland, 2001.
  • The Metaphor Problem Again. Collaboration with Lawrence Weiner. Ink-Tree Kunsnacht and Mai 35 Galerie Zurich, Switzerland.
  • Zorro (Two Gestures and one Mark). Oktagon Verlag, Cologne, Germany.
  • Lamb. Images by John Baldessari, story by Meg Cranston. Valencia, Spain: IVAM Centre Julio Gonzlez
  • The Telephone Book (With Pearls). Gent, Belgium: Imschoot, Uitgevers for IC.
  • The Life and Opinions of Tristram Shandy. Images by John Baldessari, text by Laurence Sterne, Arion Press, San Francisco, CA.
  • Close-Cropped Tales. CEPA Gallery and Albright—Knox Art Gallery, Buffalo, NY, 1981.
  • Fable - A Sentence of Thirteen Parts (With Twelve Alternate Verbs) Ending in FABLE. Hamburg, West Germany: Anatol AV und Filmproduktion
  • Brutus Killed Caesar. Akron, Ohio: Emily H. Davis Art Gallery, University of Akron; in cooperation with Sonnabend Gallery, New York, and Ohio State University, Columbus, Ohio.
  • Throwing a Ball Once to Get Three Melodies and Fifteen Chords, John Baldessari: 1973. Berkeley, California: Regents of the University of California; and Irvine, California: Art Gallery, University of California at Irvine
  • Four Events and Reactions. Florence: Centro Di; and Paris: Galerie Sonnabend.
  • Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line (Best of Thirty-Six Attempts). Milan: Giampaolo Prearo Editore S.r.L.; and Galleria Toselli
  • Ingres and Other Parables. Texts in English, French, German, and Italian. London: Studio International Publications
  • Choosing: Green Beans. Milan: Edizioni Toselli[7]

Citazioni

"If I saw the art around me that I liked, then I wouldn’t do art." [8]

Premi

  • 2009 Golden Lion Lifetime Achievement, 53rd International Art Exhibition Venice Biennale,Venice, Italy
  • 2006 Certificate of Recognition, the Los Angeles Convention and Visitors Bureau, Los Angeles, CA.
  • 2005 Americans for the Arts, Lifetime Achievement Award, New York, October 11, 2005
  • Rolex Mentor and Protégé' Arts Initiative, Honoring, New York, November 7, 2005.
  • 2004 American Academy of Arts & Sciences fellowship, Cambridge Massachusetts.
  • 2003 “2nd Place Best Show Commercial Gallery National by US Art Critics Association for exhibit at Margo Leavin, 2003
  • 2002 “Best Web-Based Original Art,” AICA USA Best Show Awards, 2001/2002 Season.
Los Angeles Institute for the Humanities Fellow, sponsored by the University of Southern California.
  • 2000 Artist Space, New York
  • 1999 Spectrum-International Award for Photography of the Foundation of Lower Saxony, Germany
College Art Associations Lifetime Achievement Award.
  • 1997 Governor’s Award for Lifetime Achievement in the Visual Arts, California.
  • 1996 Oscar Kokoschka Prize, Austria.
  • 1988 Guggenheim Fellowship

Istruzione

  • 1949-53 B.A., San Diego State College, California.
  • 1954-55 University of California, Berkeley.
  • 1955 University of California, Los Angeles.
  • 1955-57 M.A., San Diego State College, California.
  • 1957-59 Otis Art Institute, Los Angeles.
  • Chouinard Art Institute, Los Angeles.

Mostre

Note

  1. ^ (EN) Profilo di John Baldessari, su artfacts.net. URL consultato il 09-09-2010.
  2. ^ (EN) Intervista con Moira Roth, su x-traonline.org. URL consultato il 09-09-2010.
  3. ^ attribuito in Familiar Quotations, 15 Edizione, Bartlett
  4. ^ "The Betrothed," Departmental Ditties and Barrack Room Ballads, Ed. Project Gutenberg
  5. ^ Harvey, Doug. "John Baldessari: Point Man". LA Weekly. August 5, 2010.
  6. ^ Grant, Daniel. "Can Artists Really Disown their Early Work?" The Huffington Post. August 11, 2010.
  7. ^ John Baldessari: Books by the Artist
  8. ^ Robert Ayers, John Baldessari, ARTINFO, August 7, 2006. URL consultato il 22 aprile 2008.

Bibliografia

  • Isenberg, Barbara. State of the Arts: California Artists Talk About Their Work. 2005

Voci correlate

Collegamenti esterni