Utente:Omero83

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Le voci che spero di portare in vetrina:


Jacques Louis David, Andromaca piange la perdita di Ettore

Andromaca (greco: Ανδρομάχη) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Eezìone, re di Tebe Ipoplacia (Cilicia).


Mito[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Andromaca fu rapita e portata a Troia per dare un erede ad Ettore che sposò. Ebbero un figlio, chiamato Astianatte o Scamandrio (nome che deriva dal fiume Scamandro che attraversa la città di Troia). Secondo altre leggende, Andromaca generò al marito altri due figli, Laodamante e Ossinio. Subito dopo il suo arrivo a Troia un'incursione contro gli alleati d'Ilio le sterminò il padre Ezìone e i sette fratelli.


Nella mitologia greca, Ippotoo è il nome di un capitano pelasgo, figlio di Leto, schieratosi col suo popolo a favore dei Troiani nel conflitto scoppiato per la contesa di Elena, rapita da Paride. Le sue imprese sono narrate con dovizia di particolari nell'Iliade di Omero.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Le notizie sul personaggio provengono per la maggior parte dall'Iliade, poema generalmente attribuito ad Omero. Figlio di Leto, sovrano pelasgo, Ippotoo aveva un unico fratello, Pileo, insieme al quale prese parte al conflitto tra Troiani e Achei. Ripetutamente, nel poema, Omero fa accenni alla patria di Ippotoo, Larissa, sulla costa occidentale della Troade, nota per la sua ricchezza e i suoi terreni fertili.

Pseudo-Apollodoro cita invece Ippotoo come figlio di Pelasgo.[1]

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Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pseudo-Apollodoro, Epitome, III, 34.


Androgeo è un personaggio menzionato al libro II dell'Eneide. Figura come uno dei pochi guerrieri achei massacrati dai Troiani in un estremo atto di difesa della loro città, la notte della caduta di Troia.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

La vicenda di Androgeo è narrata da Enea alla corte della regina Didone: caduta in mano ai nemici, Troia non è altro che un macabro teatro di stragi e saccheggi. Enea, circondatosi dei guerrieri più intrepidi (tra cui Corebo e Pantoo), incitò i suoi guerrieri alla difesa della loro patria, giudicando gloriosa una morte in difesa


Leucippo (greco: Λεύκιππος) è una figura della mitologia greca, protagonista di una vicenda amorosa raccontata da Partenio di Nicea nelle Erotiche e ripresa da Ermesianatte.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Nella mitologia greca, Mopso è un celebre veggente, figlio di Manto e nipote dell'indovino Tiresia.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

La madre di Mopso era stata designata sacerdotessa dell'oracolo di Delfi dopo la caduta di Tebe ad opera degli Epigoni; durante il suo servizio la donna venne amata dal dio Apollo che la rese incinta di un bambino dotato di capacità profetiche. Tale caratteristica era stata ereditata al contempo dal padre e dalla madre, essendo quest'ultima figlia nientemeno che del leggendario Tiresia.

Si racconta inoltre che, uscendo dal tempio del dio, Manto incontrò Racio, sovrano di Caria, e che, consigliata dallo stesso Apollo, acconsentì a sposarlo. Un ulteriore variante riferisce che Manto, partita da sola per Claro su consiglio del dio, venne rapita da pirati argivi, i quali la presentarono al loro capo, Racio, e che dalla loro unione nacque Mopso.


Nella mitologia greca, Democoonte è il nome di un principe troiano, figlio naturale di Priamo, ricordato da Omero tra i difensori di Troia nel famoso conflitto che scaturì dal ratto di Elena ad opera di Paride.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Democoonte era uno dei figli illegittimi avuti dal re Priamo all'infuori del vincolo matrimoniale. Il suo nome ricorre