Zone Trooper

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Zone Trooper
videogioco
La prima schermata su Commodore 64, vicino alla propria astronave
PiattaformaAmstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum
Data di pubblicazione1988-1989
GenereSparatutto, avventura dinamica
TemaFantascienza
OrigineRegno Unito
SviluppoVega Graphics (design)
PubblicazioneGamebusters
ProgrammazioneGeorge Wright (C64), Keith Wilson (CPC e grafica), Russell Kay (ZX)
MusicheFred Gray (C64), Nigel Pritchard (CPC, ZX)
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputJoystick, tastiera (solo CPC/ZX)
SupportoCassetta
Requisiti di sistemaZX Spectrum: 48k

Zone Trooper è un videogioco pubblicato nel 1988-1989 per Amstrad CPC, Commodore 64 e ZX Spectrum dalla Gamebusters, etichetta a basso costo legata all'editrice Cascade Games di Harrogate. È uno sparatutto e avventura dinamica dove il protagonista esplora un pianeta ostile seduto su un piccolo veicolo fluttuante. Zone Trooper ricevette quasi sempre recensioni molto negative dalla stampa europea.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un'astronave è caduta accidentalmente su un pianeta sconosciuto. L'unico membro dell'equipaggio a essere uscito dall'animazione sospesa deve avventurarsi nei dintorni e in un vicino complesso sotterraneo per trovare le capsule di plasma di ricambio necessarie a rimettere in funzione l'astronave.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco si svolge in un intricato scenario multischermo con visuale bidimensionale di lato. Si inizia all'esterno dell'astronave atterrata e si devono esplorare la superficie del pianeta e i sotterranei, che appaiono come un misto di futuristico e di antico. Inizialmente il giocatore controlla il personaggio seduto su una piccola piattaforma volante, che può muoversi in tutte le direzioni, ma tende a cadere verso il basso quando non viene data la spinta in alto. Il personaggio ha un'arma che spara raggi in orizzontale con munizioni limitate. Si può raccogliere e trasportare un oggetto alla volta, incluso il caricatore di munizioni, per cui quando si deve trasportare qualcos'altro si è disarmati[1]. L'obiettivo finale è portare 6 capsule di plasma all'astronave.

I nemici sono diversi tipi di robot volanti che richiedono un buon numero di colpi per essere distrutti[1], e comunque ricompaiono rapidamente. Sono dannosi se toccati, inoltre alcuni possono sparare. È dannoso anche toccare alcuni elementi dello scenario, come l'acqua, mentre le altre strutture fanno solo da ostacoli innocui. Ci sono tre indicatori percentuali per l'energia vitale, la riserva d'aria e l'energia del motore. Esaurire l'energia vitale o l'aria porta al game over. L'energia del motore si consuma con gli spostamenti del veicolo, ma si autoricarica stando a riposo.

Le varie schermate sono comunicanti attraverso i bordi o attraverso porte, inoltre si possono trovare dei teletrasporti. Alcune schermate dei sotterranei sono degli airlock, attraverso i quali si può accedere a zone dove il personaggio abbandona la navicella e si muove a piedi. Il gioco diventa a piattaforme, si può saltare e usare ascensori. In queste zone non c'è il problema della riserva d'aria, che viene completamente ricaricata. Alla propria astronave e in altri punti del complesso si può accedere a INFONET, un sistema di terminali di computer che danno informazioni testuali d'aiuto. Il manuale cartaceo del gioco è altrimenti estremamente ridotto[2].

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Russell Kay e David Jones, prima di diventare due dei primi componenti della DMA Design, si conobbero in un club di computer di Dundee intorno al 1984 e finirono per lavorare insieme allo sviluppo di un videogioco chiamato Moonshadow. In seguito Jones lasciò quel progetto per dedicarsi all'Amiga e Kay lo portò avanti, mentre il titolo fu cambiato in Zone Trooper[3]. Kay riuscì a completare dopo molto più tempo del previsto le versioni ZX Spectrum e Amstrad CPC, convertite da Commodore 64[4]. Solo la programmazione della versione Spectrum però è accreditata a Russell Kay.

Esiste una versione parzialmente differente del gioco per Commodore 64 intitolata Moonshadow, attribuita alla Ocean Software nella schermata introduttiva[5][6], ma non risulta essere mai stata pubblicata commercialmente. Si tratta forse di una versione preliminare di Zone Trooper, poi divulgata non ufficialmente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sinclair User 84.
  2. ^ Zzap!64 48, SOFT Today.
  3. ^ (EN) Mike Dailly, The Complete History of DMA Design - Chapter 1 - Part 2, su javalemmings.com.
  4. ^ (EN) Mike Dailly, The Complete History of DMA Design - Chapter 1 - Part 5, su javalemmings.com.
  5. ^ Roberto Nicoletti, Moonshadow, su Ready64.org.
  6. ^ (EN) Kim Lemon, Moonshadow, su Lemon64.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]