Zanardi (personaggio)
Massimo Zanardi | |
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Lingua orig. | Italiano |
Autore | Andrea Pazienza |
1ª app. | 1981 |
1ª app. in | Frigidaire |
Interpretato da | Flavio Pistilli |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Professione | Studente |
«Zanardi è cattivo come può esserlo un ripetitore rai»
Zanardi, al secolo Massimo Zanardi, è un personaggio dei fumetti creato da Andrea Pazienza e protagonista di una serie di storie realizzate negli anni ottanta.[1][2] Esordì nel 1981 sulla rivista Frigidaire. Liceale perfido e amorale, è divenuto rappresentativo della generazione dei giovani italiani dei primi anni ottanta.[3][4][5] Le sue storie a fumetti sono state negli anni ristampate varie volte e sono state oggetto di mostre e di riconoscimenti.[4][6][7] Il personaggio compare anche nel film Paz! del 2002, omaggio alla vita e alle opere dell'autore.[4][8]
Storia editoriale
[modifica | modifica wikitesto]Il personaggio esordisce con la storia Giallo scolastico pubblicata sulla rivista Frigidaire (n. 5, marzo 1981) dove prosegue fino al 1983 con altre storie conclusive; dal 1984 viene pubblicato su Corto Maltese e alter alter mentre dal 1986 prosegue su Comic Art fino al 1988; l'ultima storia inedita venne pubblicata postuma nel 1997 in un volume della Einaudi.[2][4]
Elenco delle storie con il personaggio (fra parentesi la rivista e il periodo di pubblicazione):[4]
- Giallo scolastico (Frigidaire, n. 5, marzo 1981)
- Pacco (Frigidaire, n. 11, ottobre 1981)
- Verde matematico (Frigidaire n. 15, febbraio/marzo 1982)
- Notte di carnevale (Frigidaire, nn. 18-20-23, maggio-luglio-novembre 1982)
- La proprietà transitiva dell'uguaglianza (prologo realizzato per il volume Zanardi, Primo Carnera Editore, febbraio 1983)
- Massimo Zanardi l'inesistente (Frigidaire, n. 29, aprile 1983)
- Lupi (Corto Maltese, anno 2, n. 5, maggio 1984)
- Cravatte (alter alter n. 11, novembre 1984)
- Zanardi. La prima delle tre (alter alter, numero 1/2, gennaio/febbraio 1985)
- I modi, prologo (Comic Art, n. 28, dicembre 1986)
- I modi, capitolo 1: Cuore di mamma (Comic Art, n. 28, dicembre 1986)
- I modi, capitolo 2: Cenerentola 1987 (Comic Art, nn. 29/31, gennaio/marzo 1987)
- Zanna la vecchiezza è una Roma (Comic Art, n. 32, aprile 1987)
- Zanardi at the war (Comic Art, n. 36, settembre 1987)
- Zanardi medioevale (Comic Art, nn. 37/39-42/43, ottobre/dicembre 1987-marzo/aprile 1988)
- Storiella bianca (Comic Art, n. 40, gennaio 1988)
- La logica del fast food (Comic Art, n. 41, febbraio 1988)
- Storiella inedita di Zanardi (breve storia pubblicato sul volume Paz, editore Einaudi, 1997)
L'opera è stata raccolta da vari editori in volumi antologici intitolati semplicemente Zanardi editi il primo dalle edizioni Primo Carnera nel 1983, dalla Baldini & Castoldi e in allegato alla rivista L'Espresso nel 2006 come primo dei quattro volumi dedicati all'autore.[4][9]
Biografia del personaggio
[modifica | modifica wikitesto]«Zanardi è, dal punto di vista fisico, una miscellanea di caratteri somatici di persone che conoscevo, amici miei di Bologna di quel periodo, magari non di Bologna ma che bazzicavano la città. In diversi ci si sono riconosciuti, ma vorrei dire loro che tutti hanno partecipato. Zanardi ha questi occhi bulbosi un po' da gorilla e un volto affilato con un naso cattivo molto tagliente. Il nome è quello di un mio amico tassista di Bologna, Massimo Zanardi, che non gli assomiglia affatto. Tutti questi spigoli e triangoli che compongono la faccia di Zanardi già in qualche modo inducono a quello che è il carattere di Massimo Zanardi, che è quello di una persona indifferentemente reattiva alle situazioni, nel senso che lui ha un livello di partecipazione emotiva [...], comunque è un ragazzo semplice in fondo. Nelle storie che ho disegnato, e che poi sono quelle che mi sono piaciute di più, come Notte di Carnevale l'incendio del collegio è da addebitare a lui, ma è una ragazzata che poi finisce in modo drammatico tragico la morte di Petrilli; forse questa è la storia migliore da questo punto di vista. In Giallo scolastico la morte della preside, in fondo, non è da addebitare a lui anche se è lui che manda quel suo compagno di scuola, il primo della classe, a recuperare questa agendina fantomatica attraverso un ricatto. Sì, di cattiveria ce n'è tanta, ma solo nelle ultime storie la cattiveria è il punto di partenza. Nelle prime, che forse da questo punto di vista erano strutturate meglio, la cattiveria diventava l'inevitabile, un treno che passa in una galleria fa buio per un po'.[10]»
Massimo Zanardi, detto Zanna, è un giovane ragazzo alto e magro, dal naso aquilino, occhi azzurri - con uno sguardo freddo e impassibile - e capelli biondi con un ciuffo pronunciato, studente ripetente presso il liceo scientifico Fermi di Bologna durante i primi anni ottanta[11]; nelle prime storie ha 21 anni mentre nell'ultima afferma di avere 23 anni; è estremamente cinico e cattivo, privo di scrupoli e di valori; fa uso di ogni tipo di droga. Ha degli amici: Roberto Colasanti detto Colas e Sergino Petrilli detto Pietra. Ha commesso una lunga serie di atti riprovevoli, dal furto all'omicidio; è orfano di padre e ha una sorella. Guida una Golf nera.[1][3] Lo stesso Pazienza disse del personaggio, in un'intervista: «La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto. L'assoluto vuoto che permea ogni azione».
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Nel fumetto Fantomax della Coconino Press un personaggio dalle medesime fattezze del Massimo Zanardi di Pazienza, e con lo stesso nome, viene raffigurato essere la penultima incarnazione di Fantomax, un collettivo criminale devoto al male assoluto ed alla conquista del mondo, che si serve di un agente/portavoce/leader mascherato e periodicamente eletto, predecessore dell'effettivo protagonista della serie. Contrariamente al Massimo Zanardi di Pazienza, il Massimo Zanardi ritratto in questa serie pratica il Male non per noia, ma in ottemperanza ad un preciso ed organizzato piano destinato a conferire potere e ricchezza all'organizzazione che l'ha prescelto.
A detta di alcuni critici, Zanardi, assieme al Ranxerox di Stefano Tamburini, sarebbe stato d'ispirazione per il personaggio dello Zingaro presente nel film Lo chiamavano Jeeg Robot (2015).[12][13]
Altri media
[modifica | modifica wikitesto]Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Busto dedicato al personaggio nel parco Piancastelli di Fusignano (1994);[6]
- mostra Andrea Pazienza 30 anni senza Zanardi (2018): all'autore e alla sua opera è stata, in occasione del 30º anniversario della morte, dedicata una mostra con 120 opere.[7][17][18]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Il perfido Massimo Zanardi, eroe negativo che ha dato nuova linfa al fumetto italiano, su slumberland.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ a b Guida Fumetto Italiano, ZANARDI, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ a b Michele De Feudis, Tutto Zanardi, torna il teppista rock di Andrea Pazienza - Panorama, in Panorama, 15 aprile 2013. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ a b c d e f Zanardi, fumetto visionario e violento di Andrea Pazienza, su slumberland.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Andrea Pazienza e i suoi fumetti, da Zanardi a Pentothal, da Pompeo a Pertini e le collaborazioni con Frigidaire, il Male, Cannibale e Corto Maltese, su slumberland.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ a b Centro Fumetto Andrea Pazienza - FUSIGNANO: RESTAURATO E NUOVAMENTE VISITABILE IL BUSTO DEDICATO A ZANARDI!, su cfapaz.it. URL consultato il 17 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2017).
- ^ a b Stefania Ulivi, La mostra su Andrea Pazienza: da Zanardi a Pentothal, follia e irriverenza sotto il segno di Paz, in Corriere della Sera. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Zanardi, l’eredità del 77 e la dissonanza cognitiva - Fumettologica, in Fumettologica, 26 maggio 2016. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ (EN) Andrea Pazienza - Un Bel Po' Di Pazienza 1 - Zanardi, su Scribd. URL consultato il 17 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2016).
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=G0g7fXLJ-a4
- ^ Zanardi, su andreapazienza.it. URL consultato il 22 giugno 2020.
- ^ Massimo Cotugno, Lo chiamavano Jeeg Robot e il senso del made in Italy, su labalenabianca.com, 7 marzo 2016.
- ^ Roberto Bolzan, “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti (2016), su ilditonellocchio.it, 8 maggio 2016.
- ^ Libro Massimo Zanardi di T. Pessina | LaFeltrinelli. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Massimo Zanardi. Che non mi si chiami Fido, quindi, su goodreads.com. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Tomaso Pessina, Massimo Zanardi. Che non mi si chiami Fido, quindi, Bevivino, 2004, ISBN 9788888764245. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Andrea Pazienza, 30 anni senza ilpapà di Zanardi - Cultura & Spettacoli, in ANSA.it, 18 aprile 2018. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ La grande mostra su Andrea Pazienza a Roma - Fumettologica, in Fumettologica, 17 aprile 2018. URL consultato il 17 maggio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Felice Cappa (a cura di). Zanardi. Edizione critica. Torino, Baldini Castoldi Dalai, 1998. ISBN 8880893858
- Oscar Glioti Fumetti di evasione. Vita artistica di Andrea Pazienza. Roma, Fandango Libri, 2009 ISBN 8860441307