Yang Min

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Yang Min
Nazionalità Bandiera della Cina Cina
Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 166 cm
Tennistavolo
Squadra Bandiera della Francia TT Angers
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 0 0 1
Europe Top-12 0 1 1
Giochi del Mediterraneo 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 20 dicembre 2018

Yang Min[1] (杨敏S, Yáng MǐnP; Shanghai, 20 febbraio 1963) è un ex tennistavolista cinese naturalizzato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1963 a Shanghai, in Cina, si è trasferito in Italia a 25 anni, nel 1988[2].

Ha militato nella polisportiva Libertas Alfaterna, dove ha vinto diversi scudetti e disputato una finale europea.

Nel 1996 è stato medaglia di bronzo nel singolo allo Europe Top-12 di Charleroi, competizione riservata ai primi 12 del ranking europeo.

Nel 2000 ha ottenuto, sempre allo Europe Top-12, stavolta ad Alassio, l'argento nel singolo, dove è stato sconfitto in finale dall'austriaco Werner Schlager, ma soprattutto ha vinto il bronzo ai Mondiali a squadre di Kuala Lumpur, insieme a Umberto Giardina, Massimiliano Mondello e Valentino Piacentini.

A 41 anni ha partecipato ai Giochi olimpici di Atene 2004, in due gare: nel singolo, dove si è fermato al 2º turno, battuto 4 set a 3 dallo svedese Peter Karlsson, dopo aver eliminato nella gara precedente il vietnamita Đoàn Kiến Quốc e nel doppio con Massimiliano Mondello, dove è stato eliminato al 1º turno dagli australiani Henzell-Zalcberg per 4 set a 1.

Nel 2005 è stato campione nel singolo ai Giochi del Mediterraneo di Almería, battendo in finale il croato Roko Tošić.

Dopo il ritiro è diventato allenatore[3].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Campionati mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Europe Top-12[modifica | modifica wikitesto]

Giochi del Mediterraneo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica di questa lingua il cognome precede il nome. "Yang" è il cognome.
  2. ^ Yang Min ed una breve intervista, su pingpongitalia.com, 24 febbraio 2006. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  3. ^ Matteo Sbarbada, Yang Min, addio e accuse a Sterilgarda e Fitet, su gazzettadimantova.it, 15 aprile 2014. URL consultato il 20 dicembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]