Wikipedia:Bar/Discussioni/WMF - una storia difficile...

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WMF - una storia difficile...



Stavolta non riuscirò ad essere breve perché l'argomento è complesso e articolato ed è giusto che, mentre in tutto il resto del WikiMondo si discute, qui proviamo almeno a scambiarci qualche aggiornamento sulle mille cose che sono successe da qualche tempo a questa parte in WMF. Anche io, che tengo molto all'integrazione di it.wiki nel Movimento, ultimamente ho smesso di dare di tanto in tanto quei brandelli di informazione a beneficio di chi non può seguire magari per problemi di lingua, e me ne scuso. Proviamo allora a rabberciare qualcosa, a rimedio di un silenzio troppo lungo e troppo generale. Naturalmente è la mia personale lettura e ognuno è libero di presentare la sua, avendo il dovere (già) di correggermi eventuali errori ;-)

La notizia del giorno è che Lila si è dimessa; Lila Tretikova era il Direttore Esecutivo di WMF ed era arrivata due anni fa (a sostituire Sue Gardner) portando con sé un bagaglio impressionante di competenze e abilità di natura eminentemente tecnologica. Alle dimissioni odierne ci si arriva alla fine di una lunga sequela di avvenimenti che hanno per principale connotato l'aspetto essenzialmente polemico che li ha causati.
Qualcuno ha compilato delle cronologie degli "incidenti" che si sono susseguiti e le ha fatte partire dal momento dell'assunzione, a volte affermandone esplicitamente la consequenzialità. Io non intendo affermare che fosse un post hoc ergo propter hoc, parto però ugualmente dall'assunzione di Lila perché mi pare che le ultime partecipate nostre discussioni si fossero fermate a quella fase; Lila fu assunta nel maggio 2014, dopo un paio di mesi scoppiò la grana doppia del Media Viewer (il lettore multimediale e la proposta di usare formati multimediali non liberi) e del Superprotect, la funzione che poteva scavalcare una comunità locale assegnando i poteri di edizione al solo staff WMF. Grandi litigate, i formati non liberi sono stati bocciati subito, il superprotect è stato disattivato del tutto solo nel novembre scorso. Accanto agli alterchi, raccolte di firme e polemiche intenzionalmente portate in ambiti esterni, facendo gongolare i nostri detrattori. Mentre i bollori si raffreddavano, a fatica, giunse un oggettivamente poco signorile proclama di Jan-Bart, che spiegava, o forse è più corretto dire notificava, che erano state fatte delle scelte e che quelle scelte avrebbero richiesto dei cambiamenti; cambiamenti che certamente qualcuno non avrebbe accettato, ma se non li avesse accettati quel qualcuno avrebbe dovuto interrompere la collaborazione e lasciare che la Foundation facesse ciò che doveva. Il post è qui. Nel clima di quei giorni, su en.wiki cancellarono la voce su Jan-Bart e nemmeno questo fu senza echi.
Ancora poco tempo e sarebbe iniziata la fuga di massa, un esodo di esponenti dello staff che uno alla volta, come nella sinfonia degli addii di Haydn, se ne sarebbero andati dopo diversi anni di collaborazione, ma anche poco dopo l'arrivo, tutti senza prospettiva di ritorno. Nomi relativamente importanti e in posizioni relativamente critiche. Sottotraccia, attriti fra i quadri dei dipartimenti del grande ministero che nel frattempo WMF è diventata, soprattutto fra Engineering e Product, che sono insieme il più grosso gruppo di dipendenti.
Il 2015 è iniziato con la famigerata "chiamata alle armi" di Lila. Famigerata però fino a un certo punto, perché di fatto è con questa chiamata che i cambiamenti cui misteriosamente alludeva Jan-Bart si sono esplicitati e comunque tutti ne hanno potuto prendere visione. Che non è come partecipare alla decisione, che magari non spetta, ma almeno saperla. E famigerata un pochettino sì, perché è altrettanto vero che prima di poterla vedere tutti, la call for action ha circolato solo... underground, non diciamo clandestinamente, ma almeno come un leak; la pubblicazione vera e propria è venuta solo dopo qualche mese (nulla di strano, da sempre circola più materiale di quello che dovrebbe, o di quello che si è stabilito debba, ma solo rarissimamente il leaking è stato davvero pericoloso). Il post è questo. Come ci vedrà chi comprende l'inglese, in realtà l'aspetto comunitario, almeno a parole, è un po' meno in ombra di quanto la sparata dell'olandese parlante facesse temere, e il positivo spunto dell'ambita stesura di strategie di lungo termine tutto sommato vi è espresso con quella compatibilità con le esigenze "umane" comunitarie che il caso consente. Insomma, vi si esplicita che la tecnologia diverrà sempre più potente perché la mission di informare il Pianeta ha bisogno di un supporto tecnico adeguato all'imperiosità dell'obiettivo. E' un po' la rivoluzione industriale del WikiMondo. Brutto da dire, forse, ma oggettivamente coerente con un'elaborazione logica che segua con linearità gli scopi della mission. Magari non con quel calore umano che sta dentro la vision, ma di tecnologia si parla, e la tecnologia cresce e gli obiettivi raggiungibili anche. A febbraio, però, mentre ancora la lista di obiettivi non era pubblica, WMF ha chiesto alla comunità di esprimersi sulle strategie da adottare. A memoria non mi pare di ricordare che ne abbiamo parlato qui da noi, o almeno non molto. C'è stato poi qualche arrivo, ex dirigenti di IBM e di Condé Nast, più uno di SugarCRM (la stessa azienda da cui veniva Lila), ma se n'è andato Eloquence, Erik Möller, un pezzo davvero importante della storia di Wikipedia sin da quando nasceva wikipedia.com; io non ci sono mai stato in chissà che sintonia, ma ho l'obbligo di testimoniare, e volentieri lo faccio, che si tratta davvero di una delle presenze più profondamente influenti sulla definizione della crescita del progettino nato per scherzo, from scratch. In tutta questa fuoriuscita di personale, nessuno dichiarava mai esplicitamente perché se ne andava, c'era un silenzio sulla materia che dalle parti nostre rischieremmo di chiamare omertoso. Ma tant'è.
A giugno dell'anno scorso ci sono state le elezioni e fra gli altri è stato eletto James Heilman, utente:Doc James, di cui dico fra poco. E poco dopo è uscita una serie di slide che ha creato quantomeno curiosità, perché in una di esse (pagina 50) è scappata scritta la menzione di un "motore del sapere" che dovrebbe fare da interfaccia con ogni computer e rete del mondo. Mistero. Inosservata questa menzione non è passata, ma spiegazioni non ne aveva nessuno, e stavolta l'omertà era più densa e leaks non ne circolavano. I "deduttori", che nel nostro ambiente sono tanti, cominciavano a ricavare appunto deduttivamente che doveva trattarsi di qualcosa di probabilmente grosso e che era già ad uno stadio avanzato di programmazione; effettivamente tutto lo lasciava pensare. Il seguito prova che era così, ma restando al mistero di quel momento, qualcosa di grosso bolliva in pentola in WMF all'insaputa di tutta la community internazionale. Ci si era accorti, osservando gli organigrammi, che il dipartimento Search di WMF era cresciuto in modo eccessivo, per il presumibile carico di lavoro assegnato, ma non si notava altro di altrettanto evidente, e ben poteva trattarsi di qualche pastetta organizzativa visto che qualche puzzonata ogni tanto succede anche nel nostro ambiente; nulla però di certo. Era più certo che le fughe continuavano e che alle risorse umane arrivava una ex dirigente di Tesla Motors. Nel frattempo, a sorpresa, il fundraising di settembre ostacolava Wiki Loves Monuments in Italia, che come sempre si teneva in settembre, scippandogli i banner nel sitenotice; a memoria ricordo Andrea Aubrey, al massimo dello sforzo diplomatico come presidente WMI, sintetizzare grosso modo come "We are not 'happy' with the situation". So british... E sempre nel periodo, la Russia bloccava l'accesso a Wikipedia, nella relativa assenza di reazioni di WMF, che i famosi deduttori ipotizzavano perciò presa da problemi più seri (!), mentre la crisi rientrava da sé per una provvidenziale autonoma marcia indietro del Cremlino.
Verso la fine dell'anno ci sono stati dei summit dopo i quali, praticamente, a Lila è stato assegnato una sorta di badante come soluzione a un problema che il Board definiva in mail interne sostanzialmente come fra Lila e lo staff. Anche in questo caso, mail molto interne, leaks molto diffusi. Diciamo pure che insieme a questo faceva capolino il FDC, comitato distribuzione fondi, comprendente ben due dei "nostri", che richiamava il Board a una più adeguata trasparenza. Quasi per tutta risposta, il Board chiude l'anno defenestrando Doc James (quello eletto l'estate prima) senza spiegazioni pubbliche. La polemica è avvampata furiosa e subito si è compreso che c'era un grosso problema di vincolo alla segretezza che impediva all'esterno di poter comprendere. Il Board aveva facoltà di estromettere James, era tutto legale; ma fra il dire e il non dire, fra l'alludere e il non negare, ben presto è stato chiaro che James veniva estromesso per una posizione assunta che potremmo dire "di minoranza non silenziosa". Naturalmente si è scatenata un'opposizione di maniera che si è opposta al Board anche oltre le ragioni ragionevoli, ci sono state discussioni alquanto tese e alla fine, mentre Jan-Bart lascia il Board per termine mandato, il Board stesso nomina Arnnon Geshuri, un altro dirigente della già vista Tesla Motors, lo stesso giorno in cui l'altra ex-Tesla (risorse umane) parla di questi abbandoni in termini di turnover in comparazione con i trend del mercato. Il giorno dopo è il gran giorno, e finalmente il segreto dei segreti viene rivelato: WMF ha stretto un accordo con la Knight Foundation per un finanziamento da 250.000 dollari USA per una sorta di motore di ricerca. La madre di tutte le magagne.
Non viene detto subito, ma fa presto a sapersi, che il documento finale è di molto precedente rispetto a questo annuncio, è del settembre 2015 e lo leggete qui. La Knight Foundation (il "cavaliere" nella denominazione è solo il cognome di Charles Landon Knight, i cui figli l'hanno costituita) è nel pieno del suo scopo, finanziando eccellenze nel media innovation (e ce ne sono di assoluto interesse, vedetevi il sito). I Wikimediani, accidiosamente, cominciano a chiedersi di che si parla, se è negli scopi e soprattutto che diavolo è successo in tutti quei mesi di omertà. Perché effettivamente, a rimettere insieme una timeline con le notizie del poi, molte cose cominciano a spiegarsi un po' meglio. Ma non c'è il tempo di prender fiato che Arnnon Geshuri diventa l'ennesima grana: si scopre che Geshuri, ex capo risorse umane in Google, era stato al centro di un incidente fra Google e la Apple: un dipendente di Geshuri aveva contattato un dipendente di Apple in vista di una potenziale assunzione, in Apple lo avevano scoperto e siccome fra queste aziende vige un accordo di cartello per il quale nessuna ruba i dipendenti alle altre (evitando così l'inflazione degli stipendi per ragioni di mercato professionale), Steve Jobs scrisse a Schmidt (Google), il quale scrisse a Geshuri, che si scusò e licenziò il suo dipendente nel tempo di un'ora (tutto in atti di tribunale). Vota la comunità su meta un voto di sfiducia preventiva e Geshuri ci lascia, non prima di una lettera di quelle che lasciano il segno da parte di Utente:Anthere, altro brano di storia del WikiMondo e già presidente WMF. Geshuri lascia dopo il voto, dopo Anthere e dopo aver fiduciosamente scritto che sarebbe rimasto: il giorno dopo il Board comunica la sua rinuncia.
Avete già capito che è un interminabile romanzo d'appendice, ormai (e infatti è da qualche giorno che stavo abbozzando questo post un po' alla volta): il giorno dopo inizia la storia dell'intimidazione dei dipendenti, con un post che chiede direttamente a Lila come stanno le cose, e Lila risponde che non ci sono intimidazioni né rappresaglie. Poi Lila cambia discorso e si porta sulla giustificazione dell'accordo con la Knight Foundation, affermando l'obbligo contrattuale di mantenere segretezza su alcuni punti per la privacy del donatore. Post hoc, chissà se propter hoc, Lisa Martinez lascia. E siamo già all'inizio di questo febbraio. Lascia anche la ex Tesla, Boryana Dineva, che aveva portato Geshuri, suo ex collega in Tesla, senza citare che era stato in Google (dove c'era stato l'incidente con Apple); qualcuno ci aveva riflettuto, ne ha chiesto conto e lei ha lasciato.
Google rimane come un convitato di pietra sopra tutte queste vicende; ma a conoscere tutta la storia, Google è stato nel corso del tempo una sorta di partner non dichiarato rilevantissimo per WMF, che ha fatto donazioni importanti e ingenti a WMF e che ha consentito il successo di WP modificando opportunamente il suo algoritmo per permetterci di essere sempre in testa nei risultati. Ha anche mollato Knol, progetto avviato ma non verso il successo, che tuttavia aveva impostazioni capaci di disturbarci. Ci saremmo in ottimi rapporti, quasi idilliaci. Dunque la WMF degli ultimi tempi si è lanciata verso la massima tecnologia e verso un motore autonomo che Jimbo e Lila negano, ma che non dovrebbe, e soprattutto non potrebbe avere caratteristiche molto diverse dai motori di Google e Yahoo. Si parla di un ordigno che qualcuno ha ipotizzato e che è stato presentato a potenziali finanziatori, per il quale è stata rafforzata la divisione Search, ben prima di ottenere il finanziamento KF, che ha previsioni di spesa dell'ordine di una decina di milioni di dollari solo per sedersi al tavolo di gioco e di cui il misterioso finanziamento porta a casa solo 250.000, che produce abbandoni di utenti storicissimi e dipendenti eccellenti, ostracismi dal Board e intimidazioni ai dipendenti, omertà e segretezza, confusione generale, divisioni comunitarie, benzina per i polemisti incendiari. E distanza fra la comunità di chi ogni giorno contribuisce con i contenuti e uno staff e un Board che non sembrano più avervi contatto. Tutto questo è successo di recente oltreoceano, e le odierne dimissioni di Lila sono un momento che richiede di fare il punto oggi, prima che altre confusioni inizino a roteare squilibrando il sistema complessivo. Davanti a una crisi come questa c'è anche chi ha proposto di scindere la Foundation in due enti, uno editoriale per i contenuti e uno per la struttura tecnica; idea buona, ma in sé non è una dimostrazione di successo.

Infine, se posso adesso aggiungere un mio personale commento, sapete il bello qual è? Che in realtà la logica vuole che un motore sia un'ottima iniziativa, che la pressione sulla tecnologia sia la fisiologica crescita strutturale di un sistema che è cresciuto sino alla vetta di Internet e dell'Olimpo delle organizzazioni sia volontaristiche che culturali. Che dunque la missione affidata a Lila era corretta e avveduta, così come la sua fissazione di obiettivi "tecnici" è stata razionalmente coerente in modo lineare. Ma si sono assommati dattorno talmente tanti di quei pasticci, si sono viste tante di quelle che a Roma si chiamano "pecionate", abbiamo assistito a tanti exploit di aspiranti peracottari, che rischiano le buone idee e le giuste iniziative di passare per eretiche bestemmie. E' incredibile, e per me anche molto irritante, che si sia visto tutto ciò. Mi sforzo di dirmi che a 15 anni è solo una crisi di crescita, che ci sono onanismi dell'età pubere e tempeste ormonali adolescenziali, ma qui si deve anche capire come si va avanti, con quali prospettive. Non lancio quindi una call for action, che porta male, ma se volessimo riflettere sul fatto che di qui a poco questa nostra comunità riceve Wikimania, e che comunque è una comunità di peculiare posizione nel Movimento, credo opportuno che ci domandiamo come poter meglio partecipare ed essere più presenti nel Movimento stesso, sperabilmente con un apporto di buon senso che altrove attualmente sembra latitare. E' vero, sono fasi che si passano, e quindi passano, ma intanto pensiamo al presente e poi se c'è spazio impostiamo bene le successive, magari anche con i pareri di it.wiki. -- g · ℵ (msg) 04:46, 26 feb 2016 (CET)[rispondi]

Discussione che ho seguito ma dalla quale mi sono tenuto lontano perché sembrava una via di mezzo tra un Watergate, uno Snowden, e una vicenda mastelliana. Condivido che il progetto in sé non appare fuori mission, anzi, l'idea teorica è davvero interessante, ma l'eccesso di intrighi (apparenti o apparsi) ha reso le dimissioni a mio avviso inevitabili. In un progetto di queste dimensioni e rilievo, la trasparenza e la comunicazione contano quanto la pratica, e qui è mancata, in modo pure un po' sorprendente. A volte Wikimedia cade su banane che tutti gli altri big schiacciano tranquillamente e senza batter ciglio con le loro suole chiodate. Mi son sempre chiesto se ciò sia dovuto alla sua natura intrinseca di "piccola" fondazione no profit, al semplice caso, o alle scarsa visione multidisciplinare di alcuni che vi lavorano. Non ho risposta... --Lucas 06:20, 26 feb 2016 (CET)[rispondi]
Aggiungo un punto secondo me fondamentale: è stato lo staff di WMF, di fatto, a far scoppiare la bolla. Per varie ragioni (a chi come noi è fuori piuttosto incomprensibili) Lila non lavorava bene, teneva all'oscuro moltissimi membri dello staff sulle decisioni, non era un bravo manager. L'atmosfera alla WMF era talmente tossica che abbiamo perso una dozzina di dipendenti importanti (che erano alla WMF da 8 o 6 anni) e tanti altri stavano pensando di fare le valigie. Questo se vogliamo è tangenziale alla comunità, ma anche no. A me ha stupito molto, vedere, per la prima volta, un'autentica rivolta da parte dei dipendenti WMF. Confermando che in realtà lo staff WMF è attentissimo ai valori del movimento: questo non toglie i problemi che ci sono stati e che ci saranno, ma spero sia anche un modo per riappacificarsi. Aubrey McFato 12:06, 26 feb 2016 (CET)[rispondi]
Pur ovviamente avendo letto le cose solo in forma tangente, quella incapacità manageriale era proprio ciò che intendevo con "scarsa visione multidisciplinare". Quando ho avuto occasione di farlo per un periodo, una cosa ho capito: fare il manager può sembrare una di quelle attività burocratiche da "antipatiche capre poco acculturate", ma ci vuole tantissimo talento, tre chili di bile aggiuntiva, un bilanciamento tra carisma, politica e decisionismo, e la capacità di saperne un po' di tutto pur non conoscendo alcuna disciplina realmente. Gestire la visione d'insieme, insomma. Bel casotto. :-) --Lucas 19:04, 26 feb 2016 (CET)[rispondi]
fare il DG/ED non è semplice e come farlo dipende molto anche dalle condizioni di ingaggio, perché un DG ha uno spazio di manovra lasciato alla sua discrezione più o meno ampio a seconda di quale sia l'istruzione ricevuta dal committente (un AD, un cda o un board) e quale ne sia il risultato richiesto; a quella istruzione si deve attenere e quel risultato deve conseguire. Io Lila l'ho incontrata, pur brevemente, l'anno scorso, e anche per questo, avendone maturato impressione molto positiva, corroborata da piccole cose viste in seguito qua e là (compresi gli errori, ma compresi anche i recuperi dopo gli errori) almeno per la prima fase (diciamo sino a dopo la storia del superprotect), non mi sento di prendere parte né pro né contro nessuno in particolare, tantomeno in forma assoluta ed esclusiva, figuriamoci con così poca informazione attendibile. Nessuno ne sa abbastanza - a parte chi sta in quegli uffici - per potersi spericolatamente sbilanciare. La versione ufficiale è perciò che abbiamo un ottimo board, un ottimo ED e un ottimo staff. La visione reale è che ci sono state cadute della "purezza" che abbiamo potuto ipotizzare dovunque abbiamo guardato anche senza usare occhi maliziosi. E' ingeneroso verso chi non lo merita,sì, ma qui non si sa chi ha demeritato, si sa però che qualcuno deve per forza aver demeritato o non saremmo qui. Ci sarebbe molto altro da dirne, sia come relato che come riflessioni, ma ci pressa appunto la contingenza di attendere di saperne di più; ora che le acque si son rotte, i dettagli arriveranno e allora ragioneremo tutti meglio. Al momento posso solo dire: cominciamo - imho - a seguire più da vicino e con più costanza, anche perché se qualcosa va male in WMF, a noi rischia di andar malissimo. Pensate, solo per dirne una, alle trattative in corso con esterni, ora che siamo sempre più spesso in giro ad allestirne, e ai possibili riflessi se qualcuno ne fa uno scandalo diffamante, come non sarebbe difficile già con questi soli elementi... Seguire da vicino, partecipare se possibile... -- g · ℵ (msg) 00:41, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
Come ho già scritto altrove le è stato dato una mandato sbagliato che lei ha messo in atto. Quando il mandato s'è rivelato fallato ecco che s'è dovuta dimettere. Il problema è strategico ed è molto più profondo e verte molto su un board che oscilla fra l'essere passacarte di sé stesso e una vendita carbonara. --Vito (msg) 00:46, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
per dire quanto è difficile trovare dove dare il colpo di zappa, un ED deve anche ammonire, si spera efficacemente, sulla possibile portata di certe scelte; è suo dovere (e anche suo interesse). Poi se l'ED è esperto, lascia in giro le prove di averlo fatto per il caso che un giorno si rendano necessarie: il "l'avevo detto", perché l'ED campa del "dirle", certe cose. Mi rimane perciò difficile mirare con nettezza un centro di imputazione preciso della negatività, mi risalta di più la sfumatura che faceva Lucas prima: è ancora una "piccola" realtà complessa, sta crescendo con l'esperienza e speriamo che apprenda dai suoi errori. Il silenzio omertoso generalizzato è uno degli errori, e non è questo il contesto in cui manchi la possibilità di spiegare né di farlo in tutta serenità; questo lo rende gravissimo. Puntini puntini... -- g · ℵ (msg) 01:06, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
Io e [@ Vituzzu] stiamo seguendo, per quel che vale :-) La mia impressione personale, cmq, è che ci siano stati seri problemi di management. Non escludo che anche il board sia disfunzionale (credo lo sia da mesi se non da anni), ma qui si parla proprio di azioni in malafede, tipo non dire una cosa e poi avere la coda di paglia di dire delle bugie per cercare di coprirsi... L'atmosfera lavorativa in WMF era tossica da mesi, e questo l'ho sentito dire da almeno una mezza dozzina di dipendenti WMF, alcuni dei quali considero amici (magari mi rende biased, eh). Aubrey McFato 09:55, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
La mia impressione è che si sia trovata una cura peggiore del male. Nell'era Moller (e il supreprotect è sostanzialmente un suo "regalo") lo staff era deresponsabilizzato. Nel frattempo lo staff si è professionalizzato e se prima la mancanza di responsabilità era compensata dall'origine comunitaria poi ha smesso di esserlo. A Lila è stato dato un mandato duro, che però ha spinto lo staff alla jacquerie, finendo per danneggiare la parte dello staff più prossima alla comunità. Il board è numericamente dominato dai "candidati ministeriali" e non ha un mandato netto. A mio giudizio ora serve una riscrittura radicale della struttura del board in primis, rendendolo forte ma trasparente, stabile ma rappresentativo. In particolare il board dovrà prendere serie scelte strategiche (Lila ha avuto il merito di tirar fuori numeri: è venuto fuori che i crawler ci depauperano *troppo*) che dovranno essere forti, criticate magari ma accettate in quanto trasparenti. Il board dovrà essere stabile ma non dovrà essere troppo occidente-centrico e, a mio giudizio, dovrà includere anche uno o due membri (magari non votanti) scelti dai dipendenti WMF. --Vito (msg) 11:53, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
Osservando la vicenda da posizioni più lontane ho la grossa paura di assistere ad un deja vu (almeno per me): una corporate che ingrossa il top management con molte funzioni non chiare, apertura di altri progetti e "product line" nuove per rincorrere ipotetici concorrenti su altri mercati e adattarsi al loro gioco con strategie e obiettivi sempre più fumosi e sempre meno riconoscibili dai fondatori.
Incidentalmente gli anonimi donatori che fino ad oggi hanno hanno permesso la vita di wikipedia, quando fanno le donazioni cosa pensano che sia il core business verso cui donano? Incidentalmente ero convinto che una delle funzioni di WMF fosse quella di raccogliere e gestire le donazioni, ora scopro che ci vuole una scatola apposita Wikimedia Endowment. Non capisco se iniziamo ad avere strutture a scatole cinesi e ciò non mi piacerebbe. Viceversa se ho capito male, la comunicazione è malfatta e poiché è emanata da una struttura che vuole distribuire sapere, la cosa sarebbe ugualmente preoccupante. --Bramfab Discorriamo
Guarda [@ Vituzzu], io ne so quanto te ma da quello che ho letto non dobbiamo confondere il fatto che alcune cose siano avvenuta dopo Lila come merito suo. E' venuto fuori esplicitamente con alcune mail, o almeno così io ho capito. L'approccio data-driven a me piace fino ad un certo punto, perchè se il top management della WMF non capisce che la comunità è qualcosa di importante allora non ci siamo. So da persone di cui mi fido ciecamente che Lila ha temporeggiato moltissimo, diceva una cosa e poi la cambiava, non era una leader. Credo ci siano un sacco di cose che non sappiamo ancora. Poi, per carità, sarebbe bello sentire anche la sua versione ma è troppo tardi (sappiamo anche che ha esplicitamente mentito sul Knowledge Engine). [@ Bramfab], se non erro, l'endowment è un modo per mettere a sicuro dei soldini per l'inverno. Aubrey McFato 23:37, 27 feb 2016 (CET)[rispondi]
Fidarsi ciecamente di una parte in causa è un metodo che difficilmente porta a comprendere o spiegare la situazione. Nemo 10:51, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]
Vero, ma, a mio avviso, abbiamo più di un indizio: mormorazioni da mesi, conversazioni con membri della WMF che dicevano che la cose andavano male, Arrnon Geshuri, la cacciata di James, e infine la bolla Knowledge Engine. No è mica per una cosa sola che Lila se ne è andata, e io non credo che lei sia la colpevole di tutto. A pelle, c'è un board composto da persone che non sanno gran che di noi (Kawasaki, amico di Lila) o persone che personalmente non ho mai stimato gran che (niente nomi :-). I nuovi membri del Board più vicini alla comunità si sentono impotenti (vedi Denny) e gli altri ci hanno provato o ci stanno provando (Dariusz, James). Credo che il top management della WMF (e del movimento) abbia davvero bisogno di un rinnovamento (di mentalità, più che di persone). Credo epr esempio che il Board funzioni molto poco, non riesca ad essere reattivo abbastanza. Aubrey McFato 11:05, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]

Dico la mia per quel che vale... Finché ci lasciano lavorare con i cinque pilastri giocassero pure al risiko della piccola multinazionale. Ma se toccano il nostro lavoro, e i cinque pilastri, sono convinto di come andrà a finire: uno di noi megasmanettone ci predispone un'altra wikipedia con un altro nome, lì ci trasferiamo il nostro lavoro con le opportune citazioni (da CC-BY-etc.etc.) e li continuiamo... --Xinstalker (msg) 12:14, 28 feb 2016 (CET) [rispondi]

Sono d'accordo con Aubrey e ormai sono ben oltre la preoccupazione date le troppe volte che io e te concordiamo :D Lila non se n'è andata solo per il Knowledge Engine e non è quello ad aver causato i malumori nello staff, ma allo stesso modo non è (stata) il diavolo fatto ED. Come leader è stata evidentemente inadeguata, ma ha avuto il merito di portare alla luce alcune cose utili e, forse, fra queste c'è il fatto che il Board attualmente è diventato disfunzionale.
Come si risolve? Ristrutturare il Board è un'opzione, magari rendendo più equilibrata la composizione fra comunità, capitoli, esterni con competenze e magari anche staff, ma mettendo i membri "eletti dall'interno" in una posizione di superiorità numerica rispetto agli esterni, per ricordare "chi davvero comanda qui". Nominare un ED che abbia abbastanza carisma da essere rispettata come leader è un'altra opzione auspicabile, così come è auspicabile dare all'ED una serie di compiti chiari e possibilmente condivisi da tutti.
Poi però serve anche rendersi conto che dire "Finché ci lasciano lavorare con i cinque pilastri giocassero pure al risiko della piccola multinazionale" non serve a niente e che il fork sarebbe il suicidio del progetto - tanto più inutile se consideriamo che non mancano due minuti a mezzanotte, anzi. Se le cose non ci stanno bene, dobbiamo dirlo e dobbiamo far capire che cosa vogliamo, cercare di intervenire laddove possibile con le nostre idee. Serve un po' più di sforzo a vivere e capire anche "l'altra parte" del mondo wikimediano, compatibilmente con gli interessi e il tempo dei singoli. --Sannita - L'admin (a piede) libero 16:29, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]
[@ Aubrey]:" se non erro, l'endowment è un modo per mettere a sicuro dei soldini per l'inverno.". Se fosse in questo senso mi vengono brividi (e non per il freddo invernale": significherebbe creare un fondo finanziario di investimento (i dindini non li metti nel materasso o sotto una mattonella) gestito da persone scelte da un board che sembra già di per se muoversi autonomamente dall'enciclopedia. Una scatola cinese vera e propria. A questo punto onestamente, se ci venisse a mancare il riscaldamento preferirei di gran lunga un onesto e ben visibile banner pubblicitario: almeno saprei senza dubbi chi garantisce l'apporto finanziario e il core businees di chi paga la pubblicità e sarei quindi in grado di giudicare eventuale censure o derive dell'enciclopedia. Lo steso accadrebbe per il lettore. Uno sponsor come quelli per le squadre di calcio, se proprio fossimo ridotti al cannello del gas, piuttosto che gestori di "tesoretti" messi da parte al tempo delle vacche grasse.--Bramfab Discorriamo 22:54, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]
La rendita andrebbe gestita da un consulente esterno in base a principi etici. Le cifre sono sempre quelle cambia solo la variabile temporale. Una rendita è un elemento comunissimo per le fondazioni no profit e onestamente non ci vedo nulla di male. --Vito (msg) 23:00, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]
Ovviamente darla in mano a WMF è come mettere il lupo alla guardia del pollaio (i salariati brucia-soldi alla guardia del denaro). D'altro canto i dipendenti WMF hanno già da tempo sequestrato tutti i gioielli di famiglia. Nemo 23:25, 28 feb 2016 (CET)[rispondi]