Viva la sposa

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Viva la sposa
Ascanio Celestini in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2015
Durata85 min
Generedrammatico
RegiaAscanio Celestini
SceneggiaturaAscanio Celestini
ProduttoreAlessandra Acciai, Roberto Lombardi, Giorgio Magliulo
Produttore esecutivoAntonella Viscardi
Casa di produzioneMalìa, Les Films du Fleuve, Aeternam Films
Distribuzione in italianoParthénos
FotografiaLuca Bigazzi
MontaggioCecilia Zanuso
MusicheFrançois Couturier
ScenografiaMassimiliano Sturiale
CostumiLoredana Buscemi
TruccoSandra Campisi
Interpreti e personaggi

Viva la sposa è un film del 2015 diretto ed interpretato da Ascanio Celestini.

Nel film vi sono alcuni riferimenti a fatti di cronaca realmente accaduti. Si tratta in particolare del terremoto dell'Aquila e della morte di Giuseppe Uva, secondo la versione della sorella Lucia[1], in cui sarebbe morto nella notte fra il 13 e il 14 giugno 2008 in seguito ad un pestaggio da parte dei carabinieri.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film narra la storia di Nicola, che fa l’animatore nelle feste per bambini per sostenersi e vive in una bettola con un ragazzo di cui crede di essere il padre, Salvatore. Nicola è un alcolizzato e vive i suoi giorni nello stordimento e nell’ubriachezza. Lavora anche occasionalmente per Sasà, figlio di Sabatino, noto truffatore di assicurazioni, fingendo di essere stato investito per ottenere del denaro.

La vita di Nicola è attorniata anche da altri personaggi come Anna, prostituta e madre di Salvatore, Sofia, ex-fidanzata di Nicola che vuole fuggire in Spagna, ma che poi resta in città, e l’Abruzzese, carrozziere che offrirà ospitalità ad Anna una volta rimasta senza casa. Vi è anche una sposa americana che viene inquadrata in televisione all’Aquila dopo il terremoto del 2009.

La vita di Nicola scorre fino a quando Sasà, dopo aver incendiato un'auto per denaro con all’interno, a sua insaputa, una bambina, viene portato in caserma assieme a Nicola. Sasà verrà picchiato a morte dalla polizia, mentre Nicola si schianterà contro un muro dopo aver bevuto l’ennesima sambuca cercando di dimenticare l’accaduto. Il film termina con Salvatore che, dopo aver derubato una signora come gli aveva insegnato Sasà, si mette il rossetto trovato nella borsa della signora ed esclama “Viva la sposa!”.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Caso Giuseppe Uva, carabinieri e agenti di polizia assolti anche in appello, su l'Espresso, 31 maggio 2018. URL consultato il 5 novembre 2019.
  2. ^ Viva la sposa, Ascanio Celestini: "Sono stufo di parlare di morti. Ho provato a immaginare chi fosse Giuseppe Uva da vivo", su Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2015. URL consultato il 5 novembre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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