Vittorio Emanuele Bressanin

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Rovigo, Chiesa della Beata Vergine del Soccorso detta "La Rotonda": interno, il soffitto affrescato da Vittorio Bressanin che riproduce un episodio della peste (1887).

Vittorio Emanuele Bressanin (Musile di Piave, 2 dicembre 1860Venezia, 16 agosto 1941) è stato un pittore e scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Emanuele, figlio di una famiglia di commercianti, sente la predisposizione per la pittura e decide di trasferirsi, ancor giovane, a Venezia per approfondire i propri studi nella locale Accademia di belle arti.[1][2] Presso l'Accademia studiò con profitto sotto la guida del maestro Pompeo Gherardo Molmenti. Conseguito il diploma viene chiamato ad insegnare alla locale Scuola d'Arte, fondata nel 1872, dove contribuì alla formazione degli studenti con colleghi del calibro di Ettore Tito, Ludovico Cadorin ed Emilio Paggiato.[2]

Parallelamente alla sua professione di docente svolge numerose opere pittoriche, su tela e a fresco, fedele al barocco dei frescanti veneti settecenteschi[1] abbinate a tematiche neorococò ripetitive alle quali, nonostante il panorama artistico italiano si stesse evolvendo, rimase fedele fino alla sua morte.[2]

Il primo successo che lo fece conoscere a livello nazionale lo ottenne nel 1887, con l'opera L'ultimo senato esposta all'Esposizione nazionale artistica di Venezia, successo bissato a Milano nel 1894 con il conseguimento del Premio Principe Umberto con l'opera Fuoco spento.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

(lista parziale)

Torre monumentale di San Martino della Battaglia

Affreschi[modifica | modifica wikitesto]

  • Soffitto della Sala dei Concerti, ex Sala da Ballo di Palazzo Pisani, all'interno del Liceo musicale Benedetto Marcello a Venezia, oggi Conservatorio. Il dipinto, eseguito a tempera tra il 1904 e il 1906, raffigura la Glorificazione della Musica.

Sculture[modifica | modifica wikitesto]

  • "A mio figlio", bronzo esposto alla Quarta Esposizione Internazionale della città di Venezia del 1901

Quadri[modifica | modifica wikitesto]

  • La tentazione del santo, collezione dalla Galleria d'arte moderna di Venezia
  • Modestia e vanità, collezione dalla Galleria d'arte moderna di Venezia
  • Il Baro, collezione dalla Galleria d'arte moderna di Venezia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Nebbia, Enciclopedia Italiana 1930.
  2. ^ a b c Galletti, Marusso, Sandonàdomani.it.
  3. ^ Allegoria dell'Italia e di sette città Italiane (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  4. ^ Il Convegno di Vignale (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  5. ^ L'entrata a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III dopo la vittoria di Magenta (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  6. ^ Vittorio Emanuele al ponte di Palestro (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  7. ^ Vittorio Emanuele in Campidoglio (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  8. ^ Difesa di Venezia (Bressanin, Vittorio Emanuele), su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 24 gennaio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli Incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino, Giulio Bolaffi, 1972-1976.
  • Catalogo della Quarta Esposizione Internazionale della città di Venezia, Venezia, Premiato Stabilimento di Carlo Ferrari, 1901.

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