Vas (Quero Vas)
Vas frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°56′20″N 11°56′11″E / 45.938889°N 11.936389°E |
Altitudine | 218 m s.l.m. |
Superficie | 17,69 km² |
Abitanti | 465[1] |
Densità | 26,29 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 32038 (già 32030) |
Prefisso | 0439 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 025064 |
Cod. catastale | L692 |
Targa | BL |
Nome abitanti | vassesi |
Patrono | san Leonardo |
Giorno festivo | 6 novembre |
Cartografia | |
Posizione dell'ex comune di Vas all'interno della provincia di Belluno | |
Vas è una frazione del comune italiano di Quero Vas, in provincia di Belluno.
Già comune autonomo con frazioni Caorera, Marziai e Scalon, il 28 dicembre 2013 è confluito nel nuovo ente assieme al comune di Quero[2].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il toponimo Vas sembra rimandare al termine vaso (ipotesi avallata dalla concessione dello stemma comunale ) con il significato di "conca", "avvallamento"[3]. Una delle ipotesi più accreditate lo farebbe derivare da Flumen de Avasio, denominazione che avrebbe indicato il corso d’acqua che attraversa il paese e che a tutt'oggi è chiamato Fium.[4]
Vas ha da sempre rappresentano una località ad economia agricola situata in posizione marginale: stretta tra il Piave e il monte Cesen, l'unica via di comunicazione con l'esterno era un sentiero che conduceva a Segusino.
Il centro è citato per la prima volta in un documento del 1125 come Avax[3]. Nel XIII secolo risulta essere uno dei centri soggetti alla pieve di Quero, a sua volta compresa all'estremità settentrionale del territorio del comune di Treviso, al confine con il bellunese.
Passato poi alla Repubblica di Venezia, tra il Cinque e il Seicento vi fu fondata un'importante cartiera dei Gradenigo. Fu affittata a diversi gestori tra i quali spiccano, nel XVIII secolo, i Remondini, noti editori bassanesi. La cartiera continuò la sua attività sino al 1963; in seguito venne abbandonata in un ammasso di rovi e sterpaglie oltre a fabbricati fatiscenti. Portato a termine un intervento di recupero dell'edificio (2009), nel 2015, la cartiera viene affidata, per la parte di proprietà pubblica, alla associazione LaCharta che ne curerà gestione e valorizzazione.
Dopo la Rotta di Caporetto Vas fu occupata dagli Imperi Centrali e, vista la prossimità al fronte del Piave, subì gravi distruzioni[5].
Dopo la Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]
Il primo Sindaco di Vas, allora comune autonomo, fu eletto per acclamazione nel maggio 1945, il ventenne Giovanni Zucchetto (nato a Vas nel 1925) allora studente lavoratore presso la "Società Metallurgica Feltrina".[6]
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Il vecchio stemma del Comune di Vas era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 16 aprile 1957[7] ed era così blasonato: di rosso, al vaso d'argento, ripieno di pampini e grappoli al naturale, completato con gli ornamenti esteriori previsti per tutti i comuni. Il gonfalone era costituito da un drappo partito di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma, con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Vas".[8]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ In assenza di dati ufficiali precisi si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia, reperibile nel sito della CEI.
- ^ Francesca Valente, Vas ora diventa una frazione lo sancisce il nuovo statuto, in Corriere delle Alpi, 20 febbraio 2014, p. 31. URL consultato il 26 febbraio 2014.
- ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 811.
- ^ Comune di Quero Vas, Statuto approvato dal Commissario prefettizio 7 febbraio 2014.
- ^ Vas e dintorni[collegamento interrotto] dal sito del comune
- ^ Protagonisti rivista n. 90-91 p. 80, 2006, Isbrec, Belluno.
«Licenziato dalla ditta per essere stato partigiano, emigrò in Svizzera, dove divenne ingegnere con un dottorato alla Sorbona-Paris.»
- ^ Vas, decreto 1957-04-16 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Comune di Quero Vas, Statuto comunale (PDF), art. 2, c. 7 Territorio, stemma, gonfalone, patrono.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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