Gradenigo

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Gradenigo
Di rosso alla banda d'argento scalinata di sette gradini [1]
StatoBandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Titoli
Etniaitaliana

I Gradenigo furono una delle più importanti e antiche famiglie del patriziato veneziano.

Tradizionalmente ritenuti una delle dodici famiglie apostoliche, presenti al momento della fondazione del Ducato, diedero alla Serenissima tre dogi: Pietro (49° doge), Bartolomeo (53° doge) e Giovanni (56° doge).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine della famiglia è incerta e le varie teorie al riguardo si basano su leggende. Secondo alcuni proveniva dalla Transilvania, per altri da Ravenna; dopo un periodo trascorso ad Aquileia, avrebbe partecipato alla fondazione di Grado, da cui il cognome Gratico, modificato poi in Gradenigo con l'aggiunta di un suffisso patronimico in -igo[2][3]. Un'antica tradizione li ritiene della stessa stirpe dei Dolfin[4].

L'ipotesi sulla provenienza gradense della famiglia è condivisa da tutte le tradizioni sin dai tempi più antichi e per questo viene ritenuta affidabile anche dagli storici moderni. È stato invece confutato quanto sostenuto da Giuseppe Caprin il quale, ritrovando a Grado un'omonima famiglia Gradenigo di modeste condizioni, ritenne che anche i nobili avessero un'ascendenza umile; in realtà essa aveva assunto il cognome Gradenigo nel Settecento in segno di devozione a quel casato[5].

Tuttavia, se ci si basa su Giovanni Diacono, i Gradenigo farebbero la loro comparsa nella storia di Venezia solo nella seconda metà del IX secolo assieme ad altre famiglie di recente importanza, che tentarono di imporsi sulla scena politica dopo l'assassinio del doge Pietro Tradonico[6].

Fu una delle più potenti casate veneziane. Le venne attribuita la fondazione di alcune chiese (Santi Apostoli, San Cipriano di Murano, forse Sant'Agostino) e, suddivisa in vari rami, diede numerose personalità distintesi in campo politico, ecclesiastico, militare e culturale; tra queste, spiccano tre dogi[3][4]. Un ramo, insediatosi stabilmente a Creta, prese invece parte, con Marco e Leonardo detto "Baiardo", alla rivolta del 1363-1366[4].

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana vol. 3, Milano, Forni, 1928-36, pp. 532-533.
  2. ^ Carla Marcato, Patronimici, Enciclopedia dell'Italiano (2011), Treccani.
    «Antiche formazioni patronimiche sono sottintese in cognomi veneti in -igo: Barbarigo, Gradenigo, Pasqualigo, Mocenigo e altri.»
  3. ^ a b Gradenigo, in Dizionario di Storia, Treccani, 2010.
  4. ^ a b c Giuseppe Pavanello, Gradenigo, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1933.
  5. ^ Marino Zorzi, Susy Marcon (a cura di), Grado, Venezia, i Gradenigo. Catalogo della mostra, Edizioni della Laguna, 2001, pp. 21-22.
  6. ^ Andrea Castagnetti, Dai Veneti ai Venetici, in Storia di Venezia, Vol. 1 - Origini, Età ducale - Famiglie e affermazione politica, Treccani, 1992.

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