Vallerano (Calestano)

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Vallerano
frazione
Vallerano – Veduta
Vallerano – Veduta
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Calestano
Territorio
Coordinate44°37′01.13″N 10°11′28.82″E / 44.61698°N 10.19134°E44.61698; 10.19134 (Vallerano)
Altitudine516 m s.l.m.
Abitanti31[2]
Altre informazioni
Cod. postale43030
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vallerano
Vallerano

Vallerano è una frazione del comune di Calestano, in provincia di Parma.

La località dista 5,64 km dal capoluogo.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La frazione sorge alla quota di 516 m s.l.m.,[1] alle pendici del monte Sporno,[3] sul versante sinistro della piccola valle del rio Arvei, affluente destro del torrente Baganza.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca medievale nel piccolo borgo fu edificata una cappella, menzionata per la prima volta nel 1230.[5]

Nel 1249 il Comune di Parma donò al conte Alberto Fieschi il feudo di Calestano, comprendente anche i castelli di Marzolara, Alpicella e Vigolone e le terre annesse.[6]

Nel 1426 il condottiero Pier Maria I de' Rossi, per conto del duca di Milano Filippo Maria Visconti, conquistò la rocca di Marzolara, che fu posta sotto il presidio di Niccolò de' Terzi, il Guerriero;[7] la guerra proseguì per anni e nel 1431 Niccolò Piccinino promise al conte Gian Luigi Fieschi la restituzione dei manieri di Marzolara, Calestano e Vigolone al termine del conflitto, con la clausola che nel frattempo rimanessero nelle mani di Niccolò Terzi,[8] ma nel 1439 Filippo Maria Visconti assegnò i feudi al cancelliere di Niccolò Piccinino Albertino de' Cividali[9] e successivamente ai conti di Canino e a Giovanni da Oriate. Infine nel 1443, al termine della guerra, il Duca restituì i castelli al conte Giannantonio Fieschi in segno di riconoscenza per la sua devozione.[10]

Nel 1650 Carlo Leone e Claudio Fieschi alienarono i feudi di Calestano, Marzolara, Vigolone e Alpicella con tutte le pertinenze al conte Camillo Tarasconi;[11] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione decretata da Napoleone nel 1805.[12]

L'anno seguente Vallerano divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Calestano.[13]

A causa della sua posizione decentrata rispetto alla strada provinciale tracciata a fondovalle, il borgo subì nel XX secolo un lento spopolamento.[14]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giacomo Apostolo[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giacomo Apostolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giacomo Apostolo (Calestano).

Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa romanica fu parzialmente ricostruita all'incirca tra il 1691 e il 1715; dotata del campanile nei primi anni del XIX secolo, fu ristrutturata nel 1975; danneggiata dal terremoto del 2008, fu interamente restaurata e consolidata tra il 2016 e il 2017. Il luogo di culto in pietra, affiancato da due cappelle, è internamente decorato con lesene e affreschi in stile eclettico.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La Frazione di Vallerano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 29 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2018).
  2. ^ [1]
  3. ^ Molossi, p. 575.
  4. ^ Vallerano e il monte Sporno, su cadadello.it. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  5. ^ a b Chiesa di San Giacomo Apostolo "Vallerano, Calestano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  6. ^ Corazza Martini, p. 7.
  7. ^ Pezzana, 1842, pp. 257-258.
  8. ^ Pezzana, 1842, p. 308.
  9. ^ Pezzana, 1842, p. 415.
  10. ^ Pezzana, 1842, p. 485.
  11. ^ De Luca, pp. 356-357.
  12. ^ Comune di Calestano (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 29 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
  13. ^ Molossi, p. 50.
  14. ^ Rossi, p. 7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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