Utente:Viridian0indicolite/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

31ª Brigata Copelli

[modifica | modifica wikitesto]
31ª Brigata Copelli
Descrizione generale
Attiva 1945
Nazione Italia
Tipo Brigata d'assalto "Garibaldi"
Ruolo Guerra di Liberazione dal nazifascimo
Dimensione fino a 642 unità
Patrono Eugenio Copelli
Battaglie/guerre Ozzano Taro, Blocco di Ponte Taro, Citerna, Selva del Bocchetto, Vizzano, Sacca di Fornovo
Comandanti
Degni di nota Luigi Rastelli ("Annibale")
Simboli
Bandiera delle Brigate Garibaldi

La 31ª Brigata Garibaldi “Copelli” è stata una brigata partigiana italiana attiva nel territorio della Valle di Taro (PR), tra Medasano e Noceto, fondata all’incirca nel marzo del 1945. Inizialmente la 31ª Brigata Garibaldi era una sola unità, tuttavia, agli inizi del 1945, quando si raggiunse il numero di circa 1200 uomini, essa si scisse in due componenti: “Forni”  e “Copelli”.

Origine del nome

[modifica | modifica wikitesto]

Il nome “Copelli” fu dato in memoria di Eugenio Copelli, un partigiano catturato ed ucciso, che apparteneva alle SAP (Squadre d’Azione Patriottica).

Il comandante della 31ª Brigata Garibaldi “Copelli” fu Luigi Rastelli, nome di battaglia “Annibale” (1920-12 giugno 2016, Parma[1]), appoggiato dal commissario politico Aldo Bernini “Maurizio”.

Partigiani della 31ª Brigata Garibaldi “Copelli”, da sinistra: Colì (Renato Corsini), Annibale (Luigi Rastelli), Maurizio (Aldo Bernini), Manuel (Giuseppe Bassi)

Azioni partigiane

[modifica | modifica wikitesto]

Si ricordano due principali azioni condotte dalla brigata prima della Liberazione.

Il 21 marzo 1945 uno dei Distaccamenti attaccò un autocarro tedesco pieno di uomini nelle vicinanze di Ozzano Taro, che costò ai nemici la morte di circa quindici uomini e numerosi feriti.

All’inizio dell’aprile del 1945 venne effettuato un attacco ad un posto di blocco di Ponte Taro e contro il presidio di Fontevivo.

Secondo le direttive emanate dal CUMER (Comando Comando unico militare Emilia Romagna)[2], nell’ultima fase della lotta partigiana, alla Brigata Garibaldi “Copelli” spettava l’eliminazione dei presidi di Citerna, Selva del Bocchetto e Viazzano.

Il 9 aprile ebbe successo nel cacciare definitivamente i nazifascisti da Solignano e il 24 aprile occupò il centro abitato di Noceto.

Il 26 aprile la brigata iniziò a dirigersi verso Parma, tuttavia dovette interrompere la discesa per risalire a Fornovo. Qui prese parte all’azione contro i tedeschi detta “Sacca di Fornovo”.

  • F. Achilli, C. Antonini, G. L. Cavanna, C. Cecchetti, M. C. Conti, N. Gaboardi, G.i Grassi, C. Guidetti, R. Melegari, A. Mastrodonato, D. Morsia, R. Repetti, F. Sprega, Istituti storici della Resistenza di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, Istituti storici della Resistenza di Parma, Piacenza e Reggio Emilia (a cura di), «Comando Militare Nord Emilia»,Dizionario della Resistenza nell'Emilia nord-occidentale, 2018 p. 14
  1. ^ Luigi Rastelli – Parte prima, su Teste Parlanti Memorie 900
  2. ^ CUMER, comando militare della Resistenza in Emilia-Romagna, su Storia e Memoria Bologna