Utente:Sir Luca/Sandbox

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Calormen
luogo fittizio
Creazione
SagaLe cronache di Narnia
IdeatoreC.S. Lewis
1ª app. inIl cavallo e il ragazzo
Ultima app. inL'ultima battaglia
Caratteristiche immaginarie
TipoImpero
GovernoMonarchia assoluta
CapoTisroc
Nascita204
Fine2555
PianetaNarnia (mondo)
CapitaleTashbaan

Ne Le cronache di Narnia di CS Lewis, Calormen è un grande impero situato a sud-est di Narnia . C.S. Lewis probabilmente fà derivare il suo nome dal latino "calor", che significa "calore". [1] In lingua Inglese , quando usava il nome come aggettivo o etnonimo, Lewis scriveva il nome con una 'e' alla fine, ma la traduzione in italiano utilizza la forma in "iano/iani".

Il regno di Narnia e Calormen sono separati dal regno di Archenland e da un vasto deserto . In Il cavallo e il ragazzo, Calormen è descritta come molto più vasta dei suoi vicini settentrionali, ed è implicito che persegua una politica imperialista grazie al suo grande e potente esercito. Il confine dell'Impero Calormeniano si estende dalle Montagne Occidentali al Grande Oceano Orientale. La capitale imperiale è Tashbaan, una grande città fortificata situata su un'isola collinare alla foce di un fiume.

Mappa del mondo di Narnia

Calormen è situata nella parte meridionale del mondo di Narnia. Confina a nord con il Grande Deserto, ad est con il Grande Oceano Orientale, a sud con nazioni minori e ad ovest con territori selvaggi. Il territorio a nord è prevalentemente desertico ed è attraversato dal fiume Calormen, il quale segna il confine con il Grande Deserto. La parte centromeridionale è pianeggiante, per questo vi sono localizzate numerose città.

La nazione di Calormen fu menzionata per la prima volta da Lewis in un riferimento nel capitolo 2 de "Il Principe Caspian", sebbene nella prima edizione fosse scritto "Kalormen". Tuttavia i primi calormeniani vengono citati nel successivo Viaggio del Veliero; essi vengono presentati con le seguenti parole: "I Calormeniani hanno volti scuri e barbe lunghe. Indossano vesti fluenti e turbanti color arancio, e sono un popolo antico, saggio, ricco, cortese e crudele". Come narrato in quel libro, dopo che i re Telmarini disincentivarono i viaggi marittimi, le Isole Solitarie, sebbene de iure fossero rimaste un possedimento narniano, caddero nella sfera di influenza di Calormen, diventando una delle principali fonti di schiavi per l'impero ed introducendovi la Mezzaluna come valuta. Più tardi, Caspian il Navigatore ripristinò il dominio di Narnia e abolì la schiavitù nelle isole. Lewis in seguito pose Calormen al centro di Il cavallo e il suo ragazzo, ambientato mille anni prima, al tempo del Sommo Re Peter.

Le origini di Calormen e dei Calormeniani non sono chiarite nelle Cronache . Secondo la cronologia di Narnia pubblicata da Walter Hooper, Calormen fu fondata da un gruppo di fuorilegge di Archenland, i quali viaggiarono nel Grande Deserto a sud circa 24 anni dopo la fondazione di Archenland. In una teoria alternativa, Calormen è stata fondata da persone che sono entrate accidentalmente a Narnia dal nostro mondo attraverso un portale situato in Medioriente. I Calormeniani parlano una versione fiorita dell'inglese standard preferito dai Narniani sia umani che animali, il che potrebbe supportare questa argomentazione; tuttavia, Jadis parla anche inglese. La ragione degli antichi aspetti persiani, moreschi, moghul, indiani e turchi ottomani della cultura, o l'origine della loro religione, non è stata spiegata, ma è in forte contrapposizione con gli aspetti largamente europei, anglo-romani di Narnia e Archenland.

Nel corso dei secoli, Calormen e Narnia mantengono una convivenza difficile, anche se generalmente pacifica. In Il cavallo e il ragazzo i personaggi principali (uno dei quali è un giovane membro della nobiltà di Calormen) fuggono da Calormen ad Archenland mentre sono inseguiti dalla cavalleria di Calormen guidata dal principe Rabadash, il quale tenta di invadere Narnia e catturare la regina Susan per sposarla. L'esercito, formato da duecento cavalieri, viene respinto durante la Battaglia di Anvard. Ne L'Ultima Battaglia, c'è un riferimento al re Erlian che aveva combattuto una guerra con i Calormeniani. Re Tirian è, fino agli eventi narrati nel libro, in pace con loro, ed esistono scambi commerciali tra le ddue corone. Il Re di Narnia mantiene una scorta di armature e armi Calormeniane allo scopo di condurre operazioni sotto copertura nel loro paese, suggerendo una sorta di guerra fredda tra i due.

I Calormeniani sono descritti come dalla pelle scura e con gli uomini per lo più barbuti. Essi indossano abiti fluenti, turbanti e zoccoli di legno con la punta rivolta verso l'alto. L'arma preferita è la scimitarra. Nella capitale calormeniana di Tashbaan sono presenti palazzi sontuosi, infatti l'ostentazione è caratterizzante della cultura locale. La gente di Calormen si preoccupa di mantenere l'onore e i precedenti, spesso parlando per massime e citando i loro antichi poeti. La venerazione degli anziani e l'assoluta deferenza al potere sono segni distintivi della società. Il potere e la ricchezza determinano la classe e la posizione sociale, e la schiavitù è molto diffusa; per questo motivo i Narniani disprezzano Calormen, oltre che per il trattamento riservato agli animali. La valuta ufficiale dell'impero è la Mezzaluna. Per questo motivo, molti autori hanno paragonato Calormen all'impero turco-ottomano Osmanli (1299-1923), a causa del suo noto e presunto splendore, la rigida struttura di classe e il rapporto sempre instabile con molti dei suoi vicini europei.

Rappresentazione di Tash

L'imperatore di Calormen è chiamato Tisroc e il popolo Calormeniano ritiene che discenda in linea diretta dal dio Tash, che il popolo adora oltre ad altri dei e dee minori. Le illustrazioni di Tash lo ritraggono come un dio dalla testa di avvoltoio. Pauline Baynes, il quale si è occupato delle illustrazioni, sembra essersi ispirato all'immaginario indù in contrapposizione a quello islamico, con molteplici braccia e una netta somiglianza con l'antica divinità indiana Garuda. I calormeniani fanno seguire sempre la menzione del Tisroc con la frase "che possa vivere per sempre". Al di sotto dell'imperatore vi sono i suoi figli (principi), un Gran Visir e le classi nobili, a cui ci si rivolge come Tarkaan (maschio) e Tarkheena (femmina). I nobili portano una fascia d' oro al braccio e i loro matrimoni vengono solitamente combinati in giovane età per preservare il prestigio della famiglia. Sotto di loro ci sono i soldati del vasto esercito imperiale, poi i mercanti e successivamente contadini, con gli schiavi che rappresentano il gradino più basso della piramide sociale. I leader Calormeniani sono descritti come guerrieri, e i Tisroc generalmente possiedono il desiderio di conquistare le terre "barbariche" a nord, anche se sono in una certa misura scoraggiati dal farlo a causa dalla magica reputazione dei paesi, dei racconti sui loro governanti e per la protezione di Aslan. Significativamente, l'invasione finale di Narnia nel 2555 da parte dell'esercito calormeniano, che accelera la fine dell'universo narniano, è stata condotta in stretta collaborazione con l'apparizione del falso Aslan e la proclamazione che Aslan e Tash siano la stessa divinità.


Dopo la distruzione del mondo da parte di Aslan, i sopravvissuti all'ultima battaglia attraversano la Vera Narnia e vi trovano le controparti di tutti i luoghi che avevano conosciuto nel mondo di Narnia distrutto, c'è un riferimento a una controparte di Calormen che si trova anche lì nel meridione, completo della capitale Tashbaan, presumibilmente senza gli aspetti più cattivi della cultura Calormeniana, ma di questo non si parla in dettaglio.

La capitale di Calormen è Tashbaan, una città fortificata situata sulla foce del fiume Calormen, il quale è situato sul confine meridionale del grande deserto che divide l'impero dai regni di Narnia e Archenland.

Tashbaan è descritta come una delle meraviglie del mondo. [2] La città è un luogo caldo e affollato, anche se con strade magnifiche, sontuosi palazzi ed immensi giardini. È costruita su un pendio naturale, che si erge verso il palazzo dei Tisroc e il grande Tempio di Tash. Il palazzo dei Tisroc si erge su giardini che scendono fino alle cinte murarie. Tashbaan è circondata da una cinta muraria che emerge dall'acqua ed è raggiungibile tramite lunghi ponti da entrambe le sponde, divenendo l'unico luogo in cui è possibile attraversare il grande fiume Calormen per miglia e miglia. Le rive del fiume sono fiancheggiate da giardini e case di campagna. Le Tombe degli Antichi Re, ritenute infestate dalla popolazione, si trovano direttamente dall'altra parte del fiume rispetto alla capitale. [3]

Poesia Calormeniana

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La poesia Calormeniana è prolissa, sentenziosa e moralizzante. [4] Le citazioni dei poeti Calormeniani sono spesso citate come proverbi. [5]

I Calormeniani denigrano la poesia narniana, sostenendo che tratta esclusivamente di argomenti quali l'amore e la guerra e non di massime utili alla vita di tutti i giorni, ma quando Cor e Aravis, cresciuti a Calormen, ascoltano per la prima volta la poesia narniana, la trovano molto più eccitante. Calormen apprezza anche l'arte del narrare storie, che, secondo Lewis, fa parte dell'educazione della nobiltà.

Concetti di libertà e schiavitù

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Ne "Il cavallo e il ragazzo", Lewis utilizza le ambientazioni culturali di Narnia, Archenland e Calormen per trattare il tema della libertà in contrasto con quello della schiavitù. [6] Lewis descrive la cultura Calormeniana come quella in cui il principio guida primario è che i deboli devono far posto ai forti.

«A Tashbaan c'è una sola regolazione per il traffico, la quale dice che chiunque sia meno importante deve lasciare spazio a chiunque sia più importante; a meno che tu non voglia una ferita o un colpo con il retro di una spada.[7]»

Egli rivela anche la reale motivazione dei continui tentativi di Calormen di invadere Archenland e, infine, Narnia, come un rifiuto di accettare l'idea di paesi liberi così vicini al confine imperiale, come illustrato da questo discorso tenuto dal Tisroc:

«"Questi piccoli paesi barbari che si considerano "liberi" (che a dirla tutta non è profittevole) sono odiosi agli dei e a tutte le persone intelligenti."[8]»

In contrasto con ciò, i re e le regine di Narnia e Archenland, in quanto governanti di popoli liberi, si ritengono immediati responsabili del benessere dei loro sudditi, come dice Re Lune di Archenland a Shasta/Cor:

«"Questo vuol dire essere un re: essere il primo in ogni disperato attacco e l'ultimo in ogni disperata difesa; e quando c'è fame nel paese, indossare abiti più raffinati e ridere più forte di qualsiasi altro uomo del tuo paese, anche con un pasto più scarso."[9]»

Accuse di razzismo

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CS Lewis è stato accusato di razzismo, in particolare nella sua rappresentazione dei Calormeniani. In "Companion to Narnia", il teologo cattolico Paul F. Ford scrisse: "CS Lewis era un uomo del suo tempo e della sua classe socioeconomica. Come molti uomini inglesi di quest'epoca, Lewis era inconsciamente ma purtroppo insensibile alle cose e alle persone mediorientali. Così egli a volte si impegna in stereotipi esagerati nel contrastare le cose di Narnia e le cose di Calormene. Lo intende in un modo ampiamente comico, quasi vaudevilliano. Ma nel nostro mondo post-11 settembre 2001, ne sono certo, vorrebbe riconsiderare questa insensibilità. " [10] Il critico e romanziere ateo Philip Pullman ha definito le cronache di Narnia "sfacciatamente razziste" e in un'intervista per il The Observer, ha criticato l'adattamento cinematografico di Il leone, la strega e l'armadio affermando che i libri contenevano "una miscela stizzosa di pregiudizi razzisti, misogini e reazionari ".


Di Lewis, Kyrie O'Connor scrive: " Ai suoi tempi, la gente pensava che fosse spassoso prendersi gioco delle altre culture. Noi no. Leggi le storie, fai domande e ricorda che la persona che ha scritto questa storia era del tutto umano. " Le accuse di razzismo possono essere viste come in contrasto dal ritratto positivo di Lewis di due Calormeniani e dalla mancanza di razzismo mostrata loro dalla nobiltà narniana. [11] Lewis scrive nell'ultimo libro della saga che "coloro che adorano Tash e che sono virtuosi in realtà adorano Aslan, e coloro che sono immorali e che adorano Aslan in realtà adorano Tash."

«Io e [Tash] siamo di natura così diversa che non mi si può fare alcun servizio vile, e a lui non si può fare alcun servizio che non sia vile.[12]»

Nelle lingue straniere

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Nella versione russa dei libri di Narnia, Calormen è conosciuta come "Tarkhistan" (Тархистан), in riferimento ai nobili "Tarkaan" e alle sue influenze culturali turche e persiane.

  1. ^ Ford, Companion to Narnia, p. 127.
  2. ^ A Horse and his Boy, Chapter 4
  3. ^ A Horse and his Boy, Chapter 3
  4. ^ Lewis, The Horse and His Boy, 1988, ISBN 978-0-590-40599-7.
  5. ^ Unseth, Peter. 2011. A culture “full of choice apophthegms and useful maxims”: invented proverbs in C.S. Lewis’ The Horse and His Boy. Proverbium 28: 323-338.
  6. ^ Rogers, The World According to Narnia, pp. 114–116.
  7. ^ Lewis, Chapter 4: Shasta Falls in with the Narnians, in The Horse and His Boy, 1994.
  8. ^ Lewis, Chapter 8: In the House of the Tisroc, in The Horse and His Boy, 1994.
  9. ^ Lewis, Chapter 15: Rabadash the Ridiculous, in The Horse and His Boy, 1988, ISBN 978-0-590-40599-7.
  10. ^ Keynote Address at The 12th Annual Conference of The C. S. Lewis and Inklings Society Calvin College, 28 March 2009 Are The Chronicles of Narnia Sexist and Racist? | NarniaWeb
  11. ^ vol. 52, http://chronicle.com/weekly/v52/i15/15b01401.htm.
  12. ^ Lewis, Chapter XV: Further Up and Further In, in The Last Battle, New York, Macmillan, 1956.