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Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui (Ostellato, 1970), è uno scrittore e traduttore italiano. Inizialmente membro del collettivo politico-culturale Transmaniacon di Bologna, ha poi fatto parte del collettivo Luther Blissett. Scioltosi quest'ultimo, è infine entrato nel collettivo Wu Ming.

Attività politico-culturale

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Iscritto alla facoltà di Lettere e filosofia, dell'Università di Bologna, Roberto Bui durante gli anni universitari fu nel 1992 fra i fondatori - nonché il principale teorico - del collettivo Transmania, formato da un "gruppo senza vergogna di post-anarchici, ex militanti di Autonomia Operaia, comunisti libertari e viaggiatori underground di dubbia origine"[1]. Riprendendo e superando temi e concetti del situazionismo - autodefinendosi "situazionauti" - il collettivo si proponeva di oltrepassare anche il movimento cyberpunk: "[il nostro nome] deriva da Transmaniacon, un romanzo di fantascienza scritto nel settantanove da John Shirley, precursore del cyberpunk. La parola "transmaniacon" indica un biotrasmettitore che trapiantato a poca distanza dal cuore serve a trasformare gli umori di chi ci sta intorno. Riesce a manipolare gli stati d'animo collettivi, trasformando, ad esempio, una festa in una rissa"[2].

A quel periodo risale il primo suo libro: Transmaniacalità e situazionauti. Senza il cyberpunk, l'insurrezione dei corpi tra le luci e le ombre del reticolo multimediale. Egli affermò che "la TRANSMANIACALITÀ è l'unico progetto rivoluzionario possibile"[3], proponendo delle "coordinate, sestanti e punti archimedici da cui rovesciare il mondo. Le coordinate derivano dalla situazionautica, il sestante è la transmaniacalità: finalmente, i punti archimedici sono le "corporeità insurrezionali" (...): "la teoria-prassi situazionautica & transmaniacale si è formata: X) rifiutando le riterritoralizzazioni intorno alla Memoria e all'Identità; Y) ambendo a scardinare le "opposizioni" filosofiche spacciate dall'ideologia dominante e macerate nel più interessato confusionismo: il situazionauta non è apocalittico né apologetico, non è reazionario né "progressista" (...). La transmaniacalità è ad un tempo STRUTTURA, un elemento incastonato nel simbolico, e, una volta ri-conosciuta, una struttura comportamentale sovversiva (...). Io e altri abbiamo chiamato questo "essere dentro" Situazionautica (navigare sulle e nelle situazioni) e questo aggredire "Transmaniacalità" (giocare proprio sui boatos e sulla ciclotimia di massa, innescare il gioco delle emozioni estreme e la guerra degli sbalzi d'umore collettivi)".

È autore dei romanzi New Thing, Point Lenana (assieme a Roberto Santachiara) e Cent'anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della «guera granda». Ha tradotto in italiano opere di Elmore Leonard, Walter Mosley e Stephen King. Dal 2014 dirige la collana Quinto Tipo edita dalle Edizioni Alegre[4].

  1. ^ Roberto Bui e Riccardo Paccosi, "The Transmaniacs: reports from Italy's Situationauts", in Transgressions: A Journal of Urban Exploration, Salamander Press, London 1995, p. 59.
  2. ^ Marina Amaduzzi, Maniaci. Suicidi d'arte tutti risolti in tal Blissett, in La Repubblica Bologna, 10 febbraio 1995.
  3. ^ Tutte le citazioni sono tratte dalle pag. 7 ss. del testo in esame: le parole in maiuscolo sono riportate dall'originale.
  4. ^ #QuintoTipo. Una collana diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre


Nel 1997 la Casa Editrice Castelvecchi pubblicò a nome del collettivo Luther Blissett il libro Lasciate che i bimbi. Pedofilia: un pretesto per la caccia alle streghe. Il libro fece scandalo per il modo in cui venne trattato il tema della pedofilia, tanto da essere accusato di pedofilia, censurato sulla rete civica romana e messo all'indice dall'associazione "Telefono Arcobaleno" di Fortunato Di Noto, un sacerdote da anni in lotta contro la pedofilia[1].

All'interno del libro venne affrontata la vicenda giudiziaria di Marco Dimitri e dei Bambini di Satana, risoltasi in un'assoluzione generale dopo anni di indagini e di processi. Il pubblico ministero di quell'inchiesta - Lucia Musti - venne pesantemente attaccata dal collettivo, tanto da intentare una causa civile per danni contro la casa editrice e i due internet provider che avevano diffuso in rete il libro. Al processo la Castelvecchi presentò un documento dal quale risultava che a nome del collettivo Luther Blisset il contratto per la pubblicazione era stato firmato da Roberto Bui. Di conseguenza, anche quest'ultimo venne citato in giudizio.

Il 14 giugno 2001 il Tribunale Civile di Bologna condannò per diffamazione la Castelvecchi e i due internet provider, ingiungendo loro di rifondere alla Musti la somma di ottanta milioni di lire, trenta dei quali in carico alla casa editrice. Bui venne condannato in concorso con la Castelvecchi a rifondere il 50% della somma ad essa attribuita[2].

Opere soliste

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Traduzioni e curatele di Wu Ming 1

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Wu Ming 1 ha anche scritto un breve saggio su come rendere in italiano la prosa di Elmore Leonard, pubblicato nel catalogo del Courmayeur Noir in Festival 2006, durante il quale Leonard ha ricevuto il Raymond Chandler Award[3].