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Don Lorenzo Milani

Don Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (Firenze, 27 maggio 1923Firenze, 26 giugno 1967) è stato un presbitero, insegnante, scrittore ed educatore italiano.

Figura controversa della Chiesa cattolica negli anni cinquanta e sessanta, discepolo di don Giulio Facibeni, viene ora considerato una figura di riferimento per il cattolicesimo socialmente attivo per il suo impegno civile nell'istruzione dei poveri, la sua difesa dell'obiezione di coscienza e per il valore pedagogico della sua esperienza di maestro.

Alcune delle persone, all'epoca ragazzi, da lui seguiti si impegnarono a loro volta nei sindacati o nella politica, come ad esempio Francesco Gesualdi, autore delle principali guide italiane al consumo critico e fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.

Don Lorenzo Milani


La biografia di Don Milani può riassumersi in termini molto semplici: un primo periodo all'interno della sua famiglia, trascorso tra Firenze e Milano (dal 1923 al 1943) e un secondo periodo ecclesiale, che lo vede presente in tre diversi luoghi in Toscana: il seminario del Cestello, a Firenze (dal 1943 al 1947), la parrocchia di San Donato a Calenzano (dal 1947 al 1954) e la parrocchia di Sant'Andrea a Barbiana, una piccolissima località posizionata sul versante settentrionale del monte Giovi nel comune di Vicchio Mugello (fino al 1967). "Trascorse metà della sua vita nel periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale e i restanti ventidue anni nel periodo dell'espansione capitalista liberale, della guerra fredda, del governo della Democrazia Cristiana e nel periodo di transizione dal pontificato di Pio XII al pieno sviluppo del concilio Vaticano II, conclusosi l'8 dicembre 1965"[1].


-data di nascita/luogo doc.A + doc.C da p.10 -origini famigliari doc. A da pag.35 Fallaci -trasferimenti famiglia + giovinezza: 1)Firenze 2)Milano 3)Firenze doc.A + p. da 40 a 45 Fallaci -istruzione: liceo classico/accademia da pag. 35 a 43 Fallaci ; doc. C da pag. 18-19 e da pag.22; doc. B da pag.27 a 30 E DA PAG.32 A 34; doc.E pag.93 a 96; da p.20 a 26 di Corzo; - donne: doc.C pag.26 a p.28; doc. B da pag. 30 a 32, Fallaci da pag. 58 a 60 e da pag. 68; -conversione:doc.C PAG.28 A P.33; doc. E tutto; da p. 26 a p.38 di Corzo; fallaci da pag. 74 -seminario: doc. F da pag. 38 a 50, doc A da pag. 154 a 159; DOC.C DA PAG.34 A 46: DOC. B da pag. 35-37; doc. G tutto; da p. 38 a p.39 di Corzo , fallaci pag.81 e 95 -ordinazione. doc F pag. 52-53 -morte: doc. B da pag. 19 a 21; doc; D tutto




Lorenzo Milani nacque da Albano e da Alice Weiss, nel 1923 in una famiglia agiata. Era il secondogenito, preceduto da Adriano e seguito da Elena.

Il padre, un chimico con la passione per la letteratura, si dedicava alla gestione dei suoi possedimenti di Montespertoli, comprendenti la villa di Gigliola e il castello di Montegufoni. Era figlio di Luigi Adriano Milani, archeologo e numismatico che aveva sposato Laura Comparetti, figlia del filologo Domenico e della pedagogista Elena Raffalovich. Da queste illustri parentele i Milani avevano ereditato libri, opere d'arte e reperti archeologici. La madre proveniva da una famiglia di ebrei boemi che si erano trasferiti a Trieste per ragioni commerciali. Anch'ella poteva vantare un notevole bagaglio culturale: allieva di James Joyce, era cugina di Edoardo Weiss che la introdusse agli studi di Sigmund Freud[2].

I genitori si dichiaravano entrambi agnostici e anticlericali (si erano sposati con rito civile) e intesserono rapporti di amicizia con altre famiglie della cultura fiorentina come gli Olschki, i Valori, i Pavolini, i Castelnuovo Tedesco, gli Spadolini. I tre figli, dunque, vissero in un clima estremamente vivace dal punto di vista intellettuale[2].

Nel 1930, a causa della crisi economica, la famiglia si spostò a Milano. Il nuovo ambiente non fu favorevole: a causa delle loro posizioni in materia religiosa, la famiglia Milani fu presto isolata dalla società. Questa situazione, aggravata dall'ascesa del nazismo in Germania, portò i genitori a sposarsi con rito religioso e a battezzare i loro figli a Gigliola (in questa occasione il parroco li registrò con il secondo cognome Comparetti, che alla nascita non avevano)[2]. Lorenzo lo chiamò sempre il suo "battesimo fascista".

Lorenzo, ragazzo vivace e intelligente, coltivò la passione per la pittura, studiando prima come privato, poi a Milano all'Accademia di Brera. Nell'estate del 1942, durante una vacanza a Gigliola, decise di affrescare una cappella; durante i lavori rinvenne un vecchio messale la cui lettura lo appassionò notevolmente. Successivamente, al ritorno a Milano, si interessò di liturgia[3].

Nel giugno del 1943 Lorenzo si convertì. L'inizio di questa svolta fu il colloquio, avvenuto in modo casuale, con don Raffaele Bensi, che in seguito fu il suo direttore spirituale.

Le circostanze della sua conversione sono sempre rimaste piuttosto confuse e oscure, e sembra che non ci sia stato nessun evento specifico che abbia provocato la conversione del giovane Lorenzo, anche se egli era probabilmente in uno stato di ricerca spirituale da vario tempo. Il 12 giugno dello stesso anno fu cresimato dal cardinale Elia Dalla Costa.

Il 9 novembre 1943 entrò nel seminario di Cestello in Oltrarno. Il periodo del seminario fu per lui piuttosto duro, poiché Lorenzo Milani cominciò fin dall'inizio a scontrarsi con la mentalità della Chiesa e della curia: non riusciva a comprendere le ragioni di certe regole, prudenze, manierismi che ai suoi occhi erano lontanissimi dall'immediatezza e sincerità del Vangelo. Fu ordinato sacerdote nel duomo di Firenze il 13 luglio 1947 dal cardinale Elia Dalla Costa.

  1. ^ CORZO, J.L. (2012) p. 15.
  2. ^ a b c Michele Di Sivo, Lorenzo Milani Comparetti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 74, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  3. ^ Sull'arte e le opere di Lorenzo Milani: "Don Milani: 'Volevo dipingere il mondo'", di Michele Brancale, Avvenire, 26 giugno 2012