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Cipresso[modifica | modifica wikitesto]

Appunti:

Descrizione

altezza max: 40 metri; ramificazione e radicazione monopodiale, che diventa simpodiale solo negli esemplari più vecchi; inoltre, i rami, lunghi e ascendenti, possono avere aspetto fastigiato (ovvero si dirigono verso l'alto parallelamente al tronco). Conseguentemente, può avere chioma conica o piramidale; varietà selezionata a scopo ornamentale. [1]

Ecologia

Nel bacino del Mediterraneo, nella macchia in associazione con pini e ginepri, tra i 90 e 1700 m s.l.m.. Adatto al clima mediterraneo con estati calde e secche e inverni piovosi o semiaridi. Nelle aree in cui è stato introdotto, sopporta temperature invernali fino ad almeno -20°C, con neve e ghiaccio.[2]

Usi

Del cipresso si è fatto uso sin dalle prime civiltà levantine e del Mediterraneo orientale, prima per la robustezza del legno, poi anche a scopo ornamentale. Dal suo areale originario, il cipresso è stato introdotto in tutto il bacino del Mediterraneo sin dall'epoca romana.[2]

Note
  1. ^ A. Farjon, pp. 322-323, 2017.
  2. ^ a b A. Farjon, pp. 323-324, 2017.
Testi
  • Roberto Mercurio, Il cipresso in Toscana: un' idea di paesaggio, Youcanprint, 2021, ISBN 9791220356114.

Paolo Farinella[modifica | modifica wikitesto]

{{Bio |Nome = Paolo |Cognome = Farinella |Sesso = M |LuogoNascita = Migliarino |GiornoMeseNascita = 13 gennaio |AnnoNascita = 1953 |LuogoMorte = Bergamo |GiornoMeseMorte = 25 marzo |AnnoMorte = 2000 |Attività = astronomo |Nazionalità = italiano |Immagine = Paolo Farinella.jpg |Didascalia = Paolo Farinella in una conferenza a Genova nel 1999 }}

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Farinella nacque a Migliarino, vicino Ferrara nel 1953. Affetto da una cardiopatia congenita, fu sottoposto ad un intervento chirurgico a cuore aperto ad 8 anni di età,[1] uno dei primi avvenuto in Italia.[2]

Nel 1975 conseguì la laurea presso l'università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, allievo di Giuseppe Colombo.[3][4] Dopo un breve periodo come ricercatore presso l'osservatorio di Brera,[5] con la stessa qualifica fu assunto nel 1982 dall'università di Pisa, dove rimase fino al 1998 insegnando fisica e meccanica celeste.[senza fonte] Con Andrea Milani e Anna Nobili ha fondatto il gruppo di Meccanica celeste presso il dipartimento di Matematica dell'ateneo pisano.[2] Tra il 1992 e il 1994 fu professore ospite presso l'osservatorio di Nizza grazie ad un contributo dell'Agenzia spaziale europea ("Giuseppe Colombo Research Fellowship").[6][7]

Nel novembre del 1998 si trasferì all'università di Trieste dopo aver vinto il concorso indetto per la pozione di professore associato.[8] È morto il 25 marzo 2000, a Bergamo, all'età di 47 anni,[3] mentre era in attesa di un trapianto di cuore presso l'ospedale della città.[9]

Autore prolifico, fu membro del comitato editoriale di Icarus tra il 1995 e il 1997[10] e di Meteoritics and Planetary Science.[3] Era membro dell'Unione astronomica internazionale,[11] della divisione per le scienze planetarie dell'American Astronomical Society[8][12] e del gruppo di lavoro sul sistema solare (Solar System Working Group) dell'Agenzia spaziale europea.[3]

Prolifico anche nella divulgazione astronomica, ha redatto diversi articoli per il mensile L'Astronomia.[13]

Ambiti di ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Farinella fu un grande conoscitore degli asteroidi; da studi sulla dinamica degli oggetti presenti nella fascia principale giunse a significativi risultati sia sulla loro composizione, sia relativamente all'evoluzione delle famiglie asteroidali e della popolazione degli oggetti Near-Earth, meteoroidi inclusi.

  • importante contributo nell'applicazione dell'effetto Yarkovsky alla dinamica orbitale degli asteroidi[14] [15]
  • risultato sorprendente: più probabile che i NEA cadano sul Sole piuttosto che impattano su un pianeta.[16][17]


(EN) Donald R. Davis e Paolo Farinella, Collisional Evolution of Edgeworth–Kuiper Belt Objects, in Icarus, vol. 125, n. 1, pp. 50-60, DOI:10.1006/icar.1996.5595.

  • Mario Di Martino, Paolo Farinella. Addio al mago delle orbite degli asteroidi, in La Stampa, Tutto scienze, n. 922, 26 aprile 2000, p. 2.
  • 5Gerhard Farinella, Christiane Froeschlé, Claude Froeschlé, Robert Gonczi, Hahn, Alessandro Morbidelli e Giovanni B. Valsecchi, Asteroids falling into the Sun, vol. 371, 22 settembre 1994, pp. 314–317, DOI:10.1038/371314a0.

Impegno per il disarmo[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Unione degli scienziati per il disarmo,[3] era noto per le sue posizioni a favore della riduzione e della limitazione degli armamenti, dell'uso pacifico della conoscenza scientifica e di sensibilizzazione sui rischi rappresentati dalle armi nucleari.[1] Viene ricordato, in particolare, il suo impegno a favore di Mordechai Vanunu.[3][20]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Su suggerimento di Alan W. Harris, gli è stato dedicato l'asteroide 3248 Farinella.[21] Inoltre, nel 2010, a dieci anni dalla sua scomparsa, è stato istituito il premio Paolo Farinella assegnato ad astronomi che abbiano conseguito risultati di rilievo entro 47 anni di età negli ambiti di ricerca dello stesso Farinella. Il premio da allora è stato assegnato annualmente, con un annuncio durante lo Europlanet Science Congress.[22][23]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b A. Milani, 2000.
  2. ^ a b D.R. Davis, p. 287, 2001.
  3. ^ a b c d e f D. R. Devis, p. 1397, 2000.
  4. ^ D. Vokrouhlický, pp. v-vi
  5. ^ David Carlton e Carlo Schaerf (a cura di), Notes on the Contributors, in Arms Race in the Era of Star Wars, Springer, 1988, p. XIII, ISBN 9781349069880.
  6. ^ (EN) P. Michel, C. Froeschlé e P. Farinella, Dynamical evolution of NEAs: Close encounters, secular perturbations and resonances, in Earth Moon Planet, vol. 72, 1996, pp. 151–164, DOI:10.1007/BF00117513.
  7. ^ (EN) Paolo Farinella, How Many Families Are There and How Old Are They?, in Yoshihide Kozai, Richard P. Binzel e Tomohiro Hirayama (a cura di), Seventy-five (75) years of Hirayama asteroid families: The role of collisions in the solar system history, San Francisco, Astronomical Society of the Pacific, 1994, pp. 76-86, Bibcode:1994ASPC...63...76F.
  8. ^ a b L. Foschini, 2000.
  9. ^ D. Lucchesi et al., 2010.
  10. ^ (EN) Past Icarus Editorial Board Members, su dps.aas.org. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  11. ^ Paolo Farinella, su iau.org. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  12. ^ (EN) Member Deaths Noted (PDF), in Newsletter, n. 100, American Astronomical Society, giugno 2000, p. 4. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  13. ^ Corrado Lamberti, Ricordo di Paolo Farinella, in l'Astronomia, maggio 2000. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  14. ^ Alessandra Celletti e Ettore Perozzi, Celestial Mechanics: The Waltz of the Planets, Springer Science & Business Media, 2007, p. 103, ISBN 9780387685779.
  15. ^ (EN) This Week in Science: From Wobbles to Wallop?, vol. 283, n. 5407, 5 marzo 1999, p. 1413, DOI:10.1126/science.1999.283.5407.twis.
        (EN) Paolo Vokrouhlický e David, Semimajor Axis Mobility of Asteroidal Fragments, in Science, vol. 283, n. 5407, 5 marzo 1999, pp. 1507-1510, DOI:10.1126/science.283.5407.1507.
  16. ^ Curtis Peebles, Asteroids: A History, Smithsonian Institution, 2016, p. 89, ISBN 9781944466046.
  17. ^ D. Vokrouhlický, p. 104
  18. ^ How primitive are Kuiper objects?, in Astronomy Now, vol. 10, 1996, p. 7.
  19. ^ A. Campo Bagatin, J.-M. Petit e P. Farinella, How Many Rubble Piles Are in the Asteroid Belt?, in Icarus, vol. 149, n. 1, gennaio 2001, pp. 198-209, DOI:10.1006/icar.2000.6531.
  20. ^ (EN) Paolo Farinella e Venance Journé, Justice for Vanunu, in Bulletin of the Atomic Scientists, vol. 47, gennaio 1991, p. 14, DOI:10.1080/00963402.1991.11459930.
        (EN) Vito F. Polcaro e Paolo Farinella, Moral responsibility, in Nature, vol. 339, 1989, p. 170, DOI:10.1038/339170d0.
  21. ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Titolo Dictionary of Minor Planet Names, 3ª ed., Springer Science & Business Media, 2013, p. 424, ISBN 9783662066157.
  22. ^ (EN) Paolo Farinella Prize, su europlanet-society.org. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  23. ^ (EN) 2023 Farinella Prize Awarded to Federica Spoto and Diego Turrin, su europlanet-society.org, 2 ottobre 2023. URL consultato il 3 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Donald R. Davis, Memorial for Paolo Farinella (1953-2000), in Meteoritics & Planetary Science, vol. 35, novembre 2000, p. 1397, Bibcode:2000M%26PS...35.1397D, DOI:10.1111/j.1945-5100.2000.tb01524.x.
  • (EN) Donald R. Davis, In memoriam: Paolo Farinella, in Mikhail I︠A︡kovlevich Marov e Hans Rickman (a cura di), Collisional Processes in the Solar System, collana Astrophysics and space science library, vol. 261, Springer Science & Business Media, 2001, pp. 287-288, ISBN 9780792369462.
  • (EN) Donald R. Davis, In memoriam Paolo Farinella (1953 - 2000), in H. Rickman (a cura di), Highlights of Astronomy, vol. 12, San Francisco, Astronomical Society of the Pacific, 2002, pp. 187-188, Bibcode:2002HiA....12..187D, ISBN 1-58381-086-2.
  • David M. Lucchesi, Adriano Campo Bagatin e Alessandro Rossi, Paolo Farinella: il bambino blu che seppe volare su un asteroide, in Le Stelle, n. 85, 2010, pp. 46–52.
  • (EN) Andrea Milani, Paolo Farinella (1953-2000). His life and his scientific bequest, ESA Solar System Working Group, Nizza, 27 aprile 2000. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  • (EN) David Vokrouhlický, The Yarkovsky effect in the dynamics of the Solar System, in Bonnie Steves (a cura di), The Restless Universe Applications of Gravitational N-Body Dynamics to Planetary Stellar and Galactic Systems, CRC Press, pp. 80-106, ISBN 9780429187148.
  • (EN) David Vokrouhlický, Paolo Farinella (1953-2000). In memoriam, in Bernhard Peucker-Ehrenbrink e Birger Schmitz (a cura di), Accretion of Extraterrestrial Matter Throughout Earth's History, Springer Science & Business Media, 2012, pp. v-vi, ISBN 9781441986948.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Specie[modifica | modifica wikitesto]