Utente:glz19/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Al-Ashraf Khalil
Sultano mamelucco d'Egitto
In carica1290 –
14 dicembre 1293
PredecessoreQalawun
SuccessoreAl-Nasir Muhammad
Nome completoal-Malik al-Ashraf Salah al-Din Khalil ibn Qalawùn
NascitaIl Cairo, 1262
MorteKom Turuga, 14 dicembre 1293
DinastiaBahri
PadreQalawun
Religionemusulmana

al-Ashraf Khalil, nome completo al-Malik al-Ashraf Ṣalāḥ al-Dīn Khalīl ibn Qalāwūn (in arabo الملك الأشرف صلاح الدين خليل بن قلاوون?; Il Cairo, 1262Kom Turuga, 14 dicembre 1293), è stato l'ottavo sultano mamelucco d'Egitto, appartenente alla dinastia Bahri, di etnia turca Kipčaki.

Salì al trono nel 1290, alla morte del padre Qalawun, e regnò fino al suo assassinio, avvenuto nel dicembre 1293.

È famoso soprattutto per la vittoria nell'assedio di San Giovanni d'Acri del 1291, che si concluse con la conquista della città, segnando la fine del regno crociato di Gerusalemme.

L'ascesa[modifica | modifica wikitesto]

Domini della Dinastia Bahri (in rosso)

al-Ashraf Khalil, ottavo sovrano sultano mamelucco d'Egitto[1], naque al Cairo, figlio del sultano Qalawun. Diventò erede al trono e co-regnante dopo la morte improvvisa del fratello maggiore as-Salih Ali nel 1288[2]. Durante l'investitura, Khalil affrontò il problema formale della mancata firma del documento di successione da parte del padre. Secondo il giudice di cerimonia, Fath ad-Din Abdul Zahir, Qalawun rifiutò di firmarlo prima di morire dicendo: "Fath ad-Din, non posso lasciare che Khalil regni sui mussulmani"[3]. Quando il futuro sultano vide il documento non firmato, disse: "Fath ad-Din, il sultano ha rifiutato di darlo a me, ma Allāh me l'ha dato"[4][5] ed ebbe luogo l'incoronazione. Fece quindi arrestare Hosam ad-Din Turuntay, vice-sultano di Qalawun, e l'emiro Kitbugha. Il primo venne giustiziato con l'accusa di aver ordito un complotto contro di il nuovo sovrano, mentre il secondo fu rilasciato[6]. Baydara al-Mansuri divenne il nuovo vice-sultano, Hosam ad-Din Lajin fu nominato delegato del sultano in Siria e Ibn al-Salus ebbe il rango di visir[7]. Liquidati i suoi oppositori e rafforzata la propria posizione, Khalil si preparò a concludere il lavoro del padre, conquistando gli ultimi possedimenti crociati.

La conquista di Acri[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di San Giovanni d'Acri (1291).
Assedio di Acri 1291

Qalawun, padre di Khalil, conquistò la Contea di Tripoli nel 1289, e nel 1290 marciò su San Giovnni d'Acri, capitale di ciò che rimaneva del Regno di Gerusalemme ma, con gran sollievo per i difensori della città, morì il novembre dello stesso anno prima di lanciare l'attacco. Il suo successore Khalil decise di continuare l'attacco. Egli inviò un messaggio a Guglielmo di Beaujeu,[8] Maestro del Tempio, annunciandogli la sua intenzione di attacare la città e intimandogli di non inviare messaggeri o doni.[9] Ma una delegazione da Acri guidata dal cavaliere Filippo Mainebeuf,[10][11] arrivò al Cairo [12] con dei doni e un appello a Khalil affinché desistesse dalle sue intenzioni. Il sultano non accettò le richieste e imprigionò i messaggeri crociati.[13][14]

Al-Ashraf Khalil raccolse le sue forze in Egitto e in Siria, che includevano un gran numero di volontari[15] e le radunò presso il Krak dei Cavalieri. Alcune delle catapulte costruite erano enormi ed avevano nomi come "Il vittorioso" e "Il Furioso" in aggiunta ai potenti mangani chiamati "Tori Neri".[16][17] Quattro armate da Damasco (guidate da Lajin), Hama (guidate da al-Muzaffar Taqai ad-Din), Tripoli (guidate da Bilban) e Al Kark (guidate da Baibars al-Dewadar) marciarono su Acri per unirsi all'esercito Egiziano di di Khalil.[18] In aggiunta allo storico Baibars al-Dewadar [19] che guidava l'armata di Al Karak, Abu al-Fida fu un altro eminente storico che accompagnò al-Ashraf nella sua spedizione.[20]

I crociati, consapevoli del pericolo, chiesero aiuto in Europa senza però ottenere nulla di rilievo. Un piccolo gruppo di cavalieri, tra cui lo svizzero Otto de Grandison, furono inviato da re Edoardo I d'Inghilterra. Burchard von Schwanden, il Gran Maestro dei Cavalieri Teutonici, abbandonò l'incarico e fu rimpiazzato da Konrad von Feuchtwangen che improvvisamente lasciò Acri per l'Europa. Gli unici rinforzi consistenti arrivarono da Enrico II di Cipro (Re di Gerusalemme) che fortificò le mura e inviò delle truppe guidate da suo fratello Amalrico. La città era difesa da due imponenti cinte murarie[21] con venti torri[22] che erano state costruite da re europei[23] e da ricchi pellegrini.[24]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ibn-Taghri, p.4/ vol.8
  2. ^ I nemici di Khalil credevano che lui stesso avesse avvelenato suo fratello as-Salih ali. Al-Maqrizi, p.207/ vol.2
  3. ^ Al-Maqrizi,p.219/ vol.2. Ibn Taghri, p.3/ vol.8. Non è chiaro se fosse una cospirazione degli emiri per impedirgli l'incoronazione.
  4. ^ Ibn Taghri, p.3/ vol. 8
  5. ^ Al-Maqrizi, p.218 / vol. 2
  6. ^ Al-Ashraf Khalil disse che Turuntay stava complottando contro di lui. Lo convocò alla cittadella con Kitbugha e lo fece giustiziare. Khalil lo odiava daquanto suo padre Qalawun e Turuntay preferirono as-Salih Ali a lui e ai suoi seguaci. Dopo la suaesecuzione, Khalil disse: "Chi vive un giorno di più del suo avversario soddisfa tutti i suoi desideri". Al-Maqrizi p.219/ vol.2
  7. ^ Hosam ad-Din Lajin fu il rappresentante del sultano Qalawun a Damasco. Quando Al-Ashraf Khalil prese il potere, Lajin fu deposto, arrestato e condotto al Cairo per essere giustiziato ma fu perdonato e gli fu ridato il suo vecchio incarico dopo che l'Emiro Badr al-Din Baydara al-Mansuri intercesse per lui. Lajin diventò Sultano nel 1297. Al-Maqrizi, p.274/ vol.2. Vedere Lajin.
  8. ^ Guglielmo di Beaujeu (Guillaume de Beaujeu) fu il 21° Gran Maestro dei Cavalieri Templari, dal 1273 fino alla sua morte durante l'assedio di Acri nel 1291. Vedi Guillaume de Beaujeu
  9. ^ "Poichè sei stato un uomo giusto, noi ti diamo notizia delle nostre intenzioni, e vorremmo che capiste che stiamo per venire dalle vostre parti per raddrizzare i torti che ci sono stati fatti. Dunque non vogliamo che la comunità di of Acri spedisca alcuna lettera o dono (a proposito di questa controversia), poiché non abbiamo alcuna intenzione di riceverli." —Dalla lettera di Al-Ashraf Khalil a Guillaume de Beaujeu, The Templar of Tyre, Chronicle Gestes des Chiprois, p.104/ part 3
  10. ^ The Templar of Tyre, Gestes des Chiprois, p.104 / part 3
  11. ^ Filippo Mainebeuf, che parlava l'arabo, fu accompagnato da un cavaliere chiamato Bartolomeo Pisano e da uno scriba chiamato Giorgio. The Templar of Tyre, Gestes des Chiprois, p.104/ part 3
  12. ^ Al-Maqrizi, p.222/ vol. 2
  13. ^ Asili, p.110
  14. ^ The Templar of Tyre, Gestes des Chiprois, p.104/ part 3
  15. ^ Abu al-Fida, p.278/ vol.13. Secondo Ibn Taghri la maggior parte delle truppe di Khalil erano volontari. Ibn Taghri, p.5/ vol. 8
  16. ^ Asili, p. 110. Templar of Tyre, p.105
  17. ^ Al-Mansuri (Il vittorioso; Arabico: المنصورى) potrebbe essere riferito allo stesso Khalil, Il furioso (Arabico: Al-Ghadibah الغاضبة), Black Bulls (Arabic: Al-Thiran Al-Sawda'a الثيران السوداء)
  18. ^ Non ci sono numeri certi riguarda alle armate mussulmane, alcune fonti parlano di 60 000 cavalieri e 160 000 fanti. Nonostante i numeri sembrino esagerati, l'esercito mussulmano era probabilmente molto più grande di quello crociato. Asili, p.111
  19. ^ Rukn ad-Din Baibars al-Dewadar era anche uno storico. Scrisse a proposito della battaglia nel suo libro "Zobdat al-Fikrah Fi Tarikh al-Hijrah ( 11 volumes )".
  20. ^ Lo storico Abu Al-Fida era nell'armata di Hama. Asli, p.114
  21. ^ Acri è una delle poche città nel mondo le cui mura rimasero intatte nei secoli.
  22. ^ Le torri furono costruite in entrambe le cinte. Tra queste torri vi erano la Torre della Contessa di Blois, la Torre Maledetta, la Torre del Legato, la Torre del Patriarca, la torre di San Nicola, la Torre Inglese, la Torre Tedesca, la Torre di Enrico II, la Torre di re Hugh e la Torre di San Lazzaro. Asili, p.113. Templar of Tyre, p.106/note2
  23. ^ La Torre Inglese fu costruita da Enrico I. Asili, p.113
  24. ^ La torre della Contessa di Blois prese il nome della nobildonna che la finanziò. Asili, p.114

[[Categoria:Bahri|Al-Ashraf Khalil]] [[Categoria:Sultani d'Egitto]]