Utente:Gabriella Fsbbri/Sandbox

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Archivio Storico del Comune di Piombino
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
CittàPiombino
Indirizzovia Ferruccio 18
Dati generali
Nome istituzioneComune di Piombino
Tipologia giuridica conservatoreente locale
Tipologia funzionalearchivio storico
[Sito ufficiale Sito web ufficiale]


L’archivio storico del Comune di Piombino "Ivan Tognarini" conserva un ricco patrimonio documentario relativo alla storia della città e del suo territorio a partire dal XV secolo.

Si trova nel centro storico di Piombino, accanto al Palazzo Comunale, all'interno della Casa delle Bifore, edificio duecentesco di tipo civile, unica testimonianza superstite del nucleo abitativo più antico della città.

Il fondo principale è costituito dall’archivio comunale, l’insieme dei documenti prodotti e ricevuti dal Comune di Piombino in più di seicento anni di attività politica e amministrativa: va dal 1441 fino al 1923 (per le deliberazioni fino al 1960).

Oltre al fondo comunale, l’archivio conserva anche archivi di enti, archivi di famiglia e di persona, fondi iconografici e fotografici, pervenuti in seguito a versamenti e donazioni. L’archivio ha in deposito il fondo documentario e fotografico delle Acciaierie di Piombino.

L'archivio storico fa parte della rete degli Archivi Storici del Sistema Documentario del Territorio Livornese[1] di cui è capofila insieme al Comune di Livorno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L’Archivio Storico della Città di Piombino inizia la propria attività nel 1990, alla fine del decennio che ha conosciuto la ripresa di un forte interesse per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale esistente sul territorio.

L’amministrazione comunale individuò la sede della sezione separata dell’archivio nella Casa delle Bifore, abitazione civile del XIII secolo nei pressi del Palazzo Comunale nel centro storico della città. La Casa delle Bifore, unica testimonianza rimasta del nucleo abitativo più antico, era stata acquistata negli anni ’80 del Novecento dal Comune di Piombino ed era stata sottoposta ad un accurato restauro ad opera dall’architetto Italo Insolera.

Nella sezione separata d’archivio presso la Casa delle Bifore fu trasferito il fondo comunale e nel 1994 anche il fondo preunitario, depositato nel 1912 a titolo cautelativo presso l’archivio di stato di Pisa. Negli anni successivi, in seguito ai versamenti, non solo degli uffici comunali, ma anche di numerosi enti soppressi, assistenziali, ospedalieri e di privati, l'Archivio storico si è arricchito di ulteriori fondi documentari di grande interesse per la città.

Fin dalla sua nascita, l’archivio storico ha affiancato alle tradizionali funzioni di conservazione, tutela e acquisizione dei fondi documentari un intenso programma di attività di valorizzazione (esposizioni, pubblicazioni, attività didattiche e formative), con l’obiettivo di realizzare un servizio aperto alla città e al territorio.

Il 27 febbraio 2019 il Consiglio Comunale con delibera n. 28 ha intitolato l'archivio storico della Città di Piombino al prof. Ivan Tognarini[2] (scomparso il 15 marzo 2014) come riconoscimento del grande impegno nello studio della storia moderna e contemporanea e nella difesa del patrimonio industriale e culturale della città.

Patrimonio[3][modifica | modifica wikitesto]

Nell'archivio storico è conservato il fondo comunale, l’insieme dei documenti prodotti e ricevuti dal Comune di Piombino nel corso della sua storia e nello svolgimento dell’attività istituzionale. Il fondo preunitario (1441-1865), costituito da circa 570 unità, documenta un periodo storico che vede per circa 400 anni Piombino operare come stato autonomo: dall'antica Signoria sotto gli Appiani (dal 1399 al 1628), divenuta Principato nel 1589, al principato dei Ludovisi Boncompagni tra il 1634 e il 1801, al principato dei Bonaparte Baciocchi dal 1803 al 1814 con Elisa Bonaparte, fino al 1815 quando Piombino divenne parte del Granducato di Toscana. La documentazione prodotta dall'antica comunità piombinese, 162 unità che coprono il periodo dal 1441 al 1816, a titolo cautelativo fu depositata nel 1912 nell'archivio di stato di Pisa e tornò nella sua città natale nell'estate del 1994. La restante documentazione preunitaria, 408 unità che vanno dal 1816 al 1865, sono state sempre collocate nella sede dell'archivio storico. Il fondo postunitario (1865-1923) comprende la documentazione tra il 1866 e il 1923; i protocolli delle deliberazioni arrivano fino al 1960.

Il fondo comunale comprende anche un fondo iconografico con mappe, piante di progetti, prospetti, catasti e stampe.

Sono confluiti nell’archivio storico della città di Piombino anche archivi di enti soppressi: l’archivio dell’Ente Comunale di Assistenza (ECA) e l’archivio dell’Ospedale Civile di Piombino, che conservano una documentazione interessante per ricostruire la storia demografica e sociale del territorio.

In seguito a versamenti, donazioni e lasciti di privati, l’archivio nel corso degli anni si è arricchito di altri fondi documentari:

  • archivi di enti: Camera del lavoro di Piombino e sezioni locali del Partito Comunista Italiano
  • archivi di famiglia: archivio e biblioteca di E. Bartalini, E. Zannelini, A. Gaggero
  • archivi di persona: archivio e biblioteca di Romualdo Cardarelli, Amulio e Ivan Tognarini, Michele Lungonelli, Mauro Carrara
  • fondi iconografici e fotografici: collezione di fotografie di Luigi Magnani, collezione di cartoline di Valerio Guerrieri, collezione di fotografie di Pino Bertelli.

L’archivio storico inoltre ha in deposito il fondo documentario e fotografico delle Acciaierie di Piombino, che documenta la storia industriale del territorio.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

L’accesso all'archivio e la consultazione dei documenti è libera e gratuita ed è consentita anche a un pubblico non specialista.

L'archivio fornisce assistenza e consulenza scientifica per individuare i percorsi di ricerca, per la corretta consultazione degli strumenti di corredo tradizionali e delle banche dati, fornisce indicazioni bibliografiche utili all'argomento di studio.

Oltre alla tutela e conservazione del patrimonio, l’archivio svolge un'intensa attività di valorizzazione per far conoscere la storia del territorio e l'uso delle fonti anche ai non addetti ai lavori: propone alle scuole visite guidate e progetti didattici, organizza eventi e attività formative.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Fani, Indice ovvero succinto spoglio delle cose più interessanti ritrovate nei documenti e libri dello Archivio vecchio della Comunità di Piombino e nelle filze dei Tribunali, 1840, Piombino, Tip. E. Pavolini, 1930, SBN IT\ICCU\LIA\0145659.
  • Bruno Casini, Guida inventario degli archivi del Principato di Piombino, Piombini, Centro piombinese di studi storici, 1971, SBN IT\ICCU\SBL\0344134.

Note[modifica | modifica wikitesto]