Utente:DONADELLA/Sandbox

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I suoi viaggi

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A diciannove anni inizia a viaggiare in Europa e da quel momento non si fermerà più; India, Costantinopoli, Libano, Gerusalemme, Egitto, Sinai e poi ancora Turchia, Grecia, Corsica, Olanda, Germania, Svizzera, Belgio, Lussemburgo ed infine Italia.Scoprirà l'Europa e la racconterà nei suoi scritti e nei suoi disegni. L'Italia susciterà un forte interesse in Edward infatti vi sosterrà per lungo tempo.

L'11 settembre del 1847 Edward Lear raggiunse con un treno Nocera, insieme al suo amico John Proby, da li con una "caratella" si spostarono verso Avellino e l'interland campano. e sommersi da difficoltà logistiche vi passarono dei giorni tra Grottaminarda, S. Angelo dei Lombardi e Frigento, riuscendo solo all'alba del 17 settembre, con l'ausilio di un asino prima e di una "vettura provvidenziale" poi, a raggiungere la città di Melfi, attraversando l'indifferenza umana e le locande di Bisaccia e Lacedonia. A Melfi passarono quattro giorni, apprezzando il luogo federiciano con escursioni mattutine e allegre serate nelle cene alla corte del signor Manassei, tra chitarre, canti e partite a carte. Un abitudine di Lear e in generale dei due viaggiatori era quella di disegnare i posti visitati, forse per lasciare una traccia materiale del viaggio, alla loro memoria. Dopo una parentesi di un giorno in Puglia, nella quale si divisero: Proby verso Canosa, Edward Lear verso Castel Del monte, tornarono in Basilicata, e dopo una breve sosta a Monte Milone arrivarono a Venosa, dove vennero ospitati da Don Nicola Rapolla. Tutte le accoglienze ricevute, venivano raccomandate da Manassei. Visitarono dapprima il castello di Venosa e nello scritto Lear evidenzia l'apprezzamento per i vicoli e le suggestioni sia della città di Orazio sia del paesaggio del Vulture, ritenuto come il migliore dei territori indagati nel Regno di Napoli.

In casa Rapolla si consumavano discorsi culturalmente alti, sulla letteratura inglese, addirittura nel dettaglio cita scambi di battute con donne del posto su Shakespeare e Milton.

è gia famoso nei paesi di lingua inglese come inventore di filastrocche humour ma anche come ritrattista di tavole di ornitologia. La fama internazionale arriva proprio in questi anni passati come viaggiatore, lasciandoci testimonianze preziose della sua notevole curiosità e sensibilità artistica.

È evidente l'esplorazione capillare anche degli usi e dei costumi dei posti visitati, Abbandonata con rimpianto Venosa, giunsero a Rapolla, che fu visitata in fretta, per arrivare a Barile, dalla quale rimasero delusi, come anche in parte da Rionero che fu la tappa successiva, dove furono comunque ben accolti e il riferimento nello scritto riguarda l'alto tas sviluppo commerciale e mercantile del luogo, attraverso il commercio della seta e di altri articoli di lusso.[1]

Poi giunsero a Monticchio nella viglia della festa di S. Michele, il patrono. Poterono ammirare qui i boschi, i laghi e il monastero di S. Michele, è modestamente suggestiva l'immagine dei pellegrini braccianti arrivati in gruppi dalle zone limitrofe e accampati ai piedi del monastero.

Dopo aver lasciato Monticchio, ed essere passati per Atella, definita da Lear pittoresca ma malinconica, arrivarono a Lagopesole per visitare il suo castello.

La destinazioni successive furono Avigliano dove visitarono la Madonna del Carmine, Potenza, che però non piacque per nulla a Edward Lear tanto da definirla: "brutta per forma, dettagli esposizione" e infine Vietri, ricca invece di bellissimi scenari e stupendi paesaggi.

Il calendario segna il primo giorno di Ottobre, quando i due viaggiatori fanno ritorno in Campania, presso Eboli.

  1. ^ Viaggio in Basilicata, Edward Lear.

Collegamenti esterni

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  1. https://www.consiglio.basilicata.it/archivio-news/detail.jsp?otype=1120&id=257872&appro=1#.YpHXD6hBzIU[1]