Utente:Alfapad/Sandbox

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Mètis Vela Unipd (precedentemente PR3 Project) è la squadra velica dell'Università di Padova. Si tratta di un gruppo interdisciplinare formato da studenti di facoltà diverse che nasce con l'obiettivo di progettare, realizzare e condurre in competizione barche a vela della tipologia skiff realizzate con materiali ecocompatibili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mètis Vela Unipd nasce presso l'Università di Padova nel 2007, mentre nel febbraio del 2008 l'Università degli Studi di Padova formalizza la propria partecipazione alla 1001VelaCup, all’epoca meglio conosciuto come Mille e Una Vela per l’Università; in un paio di mesi vengono gettate le basi del progetto e gli sforzi di studenti e professori coinvolti nell'iniziativa sono volti a varare la barca entro la fine dell'anno accademico. L'edizione del 2008 si prospetta sia dall'inizio molto interessante sotto il piano competitivo, con undici atenei partecipanti, di cui uno francese.

Al team appena creato si uniscono numerosi studenti dei corsi di Laurea in Ingegneria Meccanica, Aerospaziale e Civile. Nei mesi successivi, grazie anche al coinvolgimento di esperti in ingegneria e architettura navale, le linee dello scafo, il piano velico e le appendici prendono forma. Il nome scelto per la barca a vela è Argo, con esplicito riferimento alla mitologia greca, ovvero la nave che portò Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d'oro. Le caratteristiche navali di Argo derivano dalla tradizione degli skiff, barche a vela di origini australiane caratterizzate da spiccate doti di velocità e di maneggevolezza. In particolare vengono condotte analisi fluidodinamiche per l'ottimizzazione del piano velico sui profili di fiocco e randa e sulla loro interazione. L'analisi strutturale e dinamica dell'albero, dello scafo e di alcuni suoi componenti viene condotta con il metodo degli elementi finiti al fine di ottenere il dimensionamento corretto, la scelta opportuna dei materiali e l'individuazione delle zone di rinforzo e ottenere così una barca estremamente leggera ma resistente al tempo stesso. Viene anche simulato il comportamento fluidodinamico strutturale delle appendici, per individuarne la forma e i profili più competitivi.

Terminata la fase di progettazione, la costruzione dello scafo avviene negli spazi messi a disposizione dal Consorzio Cantieristica Minore Venezia (C.C.M.V.) nell'isola della Giudecca, a Venezia. Il materiale di costruzione per regolamento è il legno (compensato marino di okumè), a cui si aggiungono alcuni rinforzi in vetroresina. Albero, boma e bompresso vengono realizzati in alluminio, mentre le vele sono in dacron. In termini quantitativi la progettazione e la realizzazione di Argo hanno ricoperto un arco temporale di soli cinque mesi, metà dei quali dedicati alle attività di cantiere.

Alla regata di fine anno accademico, svoltasi a Porto Santo Stefano dal 25 al 29 settembre, la barca dell'ateneo patavino porta a casa un ottimo risultato: la partecipazione è stata ampia (quattordici barche iscritte) e l'imbarcazione padovana è giunta terza, pur con seri problemi iniziali. Infatti non ha potuto partecipare alla prima prova e ha subito un' avaria tecnica alla deriva durante la seconda, quando si trovava al secondo posto. Successivamente ha inanellato una serie di ottimi risultati nelle prove successive (1, 3, 2, 1) ed è risalita fino al terzo posto della classifica generale, dietro alle due imbarcazioni del Politecnico di Milano che, grazie anche alla maggiore esperienza, ha confermato il risultato dell'anno precedente e piazzato una sua barca anche al secondo posto.

Questo buono risultato all'esordio mette in evidenza l’ottimo lavoro svolto da tutto il team, consapevole di aver realizzato una imbarcazione veramente competitiva e di poter contare su un buon potenziale di partenza.

Sulla base dei feedback ottenuti con Argo, dalla riesamina del lavoro svolto nell'edizione passata e dai risultati delle prove sperimentali svolte, viene progettata e realizzata, sempre presso il C.C.M.V., Aura. L'impegno progettuale si rivela assai più ampio, grazie anche ai limiti temporali meno ristretti, e vede un maggiore coinvolgimento da parte di specialisti del settore nautico e di aziende disposte a investire e a continuare il rapporto di collaborazione. A differenza di Argo, Aura si presenta con le linee molto cambiate, una prua rovescia per fendere meglio le onde e volumi minori. Nell'ambito del regolamento di classe viene liberalizzato il peso mantenendo però il vincolo del legno: in questo caso Aura è lo scafo più leggero della competizione con i suoi 82 kg.

Nella regata del 2009 l’Università di Padova schiera tutte e due le imbarcazioni imbarcazioni, Argo e Aura. Il risultato sportivo (5º posto per Aura e 10° per Argo - primo equipaggio femminile), ben al di sotto delle aspettative del team, ha comunque permesso a Padova di classificarsi al terzo posto come Ateneo e, quindi, di poter mantenere un proprio rappresentante all'interno della Commissione Tecnica, chiamata a valutare integrazioni e modifiche del discusso regolamento di classe.

Dopo questi risultati il team si concentra per esprimere le massime performance delle barche. Il lavoro di perfezionamento fatto su Aura porta i suoi frutti. L’equipaggio domina la regata interuniversitaria di fine anno accademico conquistando il 1º posto e rompendo il dominio finora incontrastato del Politecnico di Milano.

Per la stagione 2010/2011 la competizione si sposta in Sicilia, nella cornice di Mondello (PA), ospitata dalla Compagnia della Vela Sicilia; Aura resta tra le barche da battere, confermandosi da podio con un 2º posto, mancando la vittoria per pochi punti.

Durante il 2011 viene modificato il regolamento, con una importante novità: viene concesso l'uso di fibre naturali oltre al legno, con il fine di ottenere uno scafo realizzato al 70% con materiali bio. Sfruttando le nuove regole l’Università di Padova fa da apripista in una strada che poi verrà seguita da altre università: viene infatti realizzata Areté, che si distingue per essere lo scafo più leggero (68 kg), costituito da un sandwich di lino e balsa realizzato con la tecnica dell’infusione. La ricerca e l’innovazione segnano il corso dell’anno in cui gli studenti realizzano il fiore all'occhiello della flotta patavina. Il team Project R3 dimostra così di essere capace di innovarsi e continuare a crescere.

Per la regata dell'anno accademico 2012/2013, il 1001Vela si sposta a La Spezia durante la Festa della Marineria, evento satellite del Salone Nautico di Genova. L’impegno del gruppo, mirato a finalizzare quanto fatto l’anno precedente porta ad un sorprendente 3º posto, e ad un ritorno di Padova tra le Università che dominano questa competizione.

Dopo questo buon risultato la squadra compie un rinnovamento interno molto profondo, con un cambio quasi completo di studenti. Nel 2014 la competizione torna a Mondello, in Sicilia. Quest'anno la squadra padovana si presenta con una squadra molto numerosa che permette di portare in regata tutte e tre le barche realizzate. Il campo di regata si preannuncia già dal primo giorno molto impegnativo, con forte vento e onda formata, prendendo un po' in contropiede tutti gli equipaggi presenti alla regata abituati dagli anni precedenti a condizioni più semplici. I risultati ottenuti non rispecchiano il vero potenziale della squadra a causa delle condizioni quasi estreme che creano notevoli problemi anche alle barche: Aretè il primo giorno rompe l'archetto del fiocco mentre Aura rischia il disalberamento durante la seconda giornata. Alla fine la classifica generale vede Aretè salire comunque sul gradino più basso del podio, mentre subito dietro si posiziona Argo. Aura si posiziona solo sesta.

Per l'anno 2014-2015 il 1001Vela si disputa per la prima volta a Rimini, ospite dell'Università di Bologna. La squadra si presenta nuovamente con tre barche, migliorando i risultati ottenuti l'anno precedente ma mancando ancora la vittoria. Aretè migliora il proprio risultato e si classifica seconda, dovendosi piegare allo strapotere della squadra di Trieste, che inanella una serie impressionante di primi posti. Al terzo posto sale Aura lottando fino all'ultimo contro il Politecnico di Milano e vincendo la sfida grazie ai migliori posizionamenti. Purtroppo Argo si classifica ultima, travagliata da numerosi problemi tecnici che non le permettono di portare a termine neanche una prova.

Aretè (a sinistra) e Aura (a destra) armate prima delle regate a Rimini

Per l'edizione 2015/2016, Mètis Vela UniPD progetta e realizza una nuova imbarcazione, Ate. Le linee d'acqua vengono disegnate e verificate tramite simulazioni a elementi finiti. Durante i mesi estivi il nuovo scafo viene realizzato utilizzando nuovamente un composito di fibre di lino e legno di balsa, cambiando però i processi di infusione per ottenere risultati migliori in tempi inferiori. Ate si presenta come una evoluzione delle idee alla base di Aura, da cui prende spunto pur presentando soluzioni originali.

Durante i mesi primaverili ed estivi il reparto degli equipaggi cambia sede per gli allenamenti, avvenuti negli anni passati presso la base idrobiologica dell'università a Chioggia. Gli allenamenti infatti vengono svolti in tre località differenti (Grado, Lago di Santa Croce e Sistiana) per incontrare condizioni meteo marine varie e prepararsi al meglio per la sfida che si giocherà "in casa", cioè a Venezia nei giorni 16-18 settembre con la partecipazione di sette atenei italiani rappresentati dai loro sailing team a supporto di 10 imbarcazioni.. A tutto il team è richiesto uno sforzo notevole, per poter preparare la nuova imbarcazione in tempo e presentarsi il più competitivi possibili.

A fine anno accademico Mètis Vela UniPD si presenta alla regata con tre imbarcazioni, lasciando a casa la più anziana Argo. I notevoli sforzi realizzati dall'intero team portano i frutti sperati: Aura bissa il successo del 2010, agguantando la vittoria[1] durante la decima edizione del 1001Vela Cup insediandosi subito al primo posto senza più lasciarlo per tutti i tre giorni di regata grazie all'abilità e bravura dell'equipaggio e all’ottima messa a punto dello skiff, prevalendo sui compagni di squadra di Ate, che hanno pagato il poco tempo a disposizione per centrare a perfezione la nuova imbarcazione varata solo qualche mese prima, ma che presenta un notevole potenziale. Ad un soffio sono giunte terze e quarte Peler e Atka, le imbarcazioni rispettivamente dell'università di Brescia e del politecnico di Torino. Quinta l’altra imbarcazione padovana, Areté, che solo a tratti è riuscita ad impensierire i migliori con un buon secondo di giornata. Aura . In totale si sono svolte sette prove, a tratti anche molto tecniche data la forte variabilità del vento, gestite ottimamente dal comitato di regata.

Imbarcazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le imbarcazioni realizzate dal team patavino sono quattro: Argo (2008), Aura (2009), Aretè (2012) e Ate (2016).

Argo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo skiff realizzato dal team porta il nome della prima imbarcazione dell'umanità secondo le legende greche, Argo. E' realizzato in legno con linee abbastanza classiche e conservative, avendo un elevato volume di scafo e sezioni tonde. Viene realizzato con la tecnica del

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Vecchia versione Metis[modifica | modifica wikitesto]

Mètis Vela Unipd (precedentemente PR3 Project) è la squadra velica dell'Università di Padova. Si tratta di un gruppo interdisciplinare formato da studenti di facoltà diverse che nasce con l'obiettivo di progettare, realizzare e condurre in competizione barche a vela della tipologia skiff realizzate con materiali ecocompatibili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mètis Vela Unipd nasce presso l'Università di Padova nel 2007 da un'idea dell'allora studente Giacomo Pellicioli che viene a conoscenza del progetto 1001VelaCup e propone al prof. Andrea Lazzaretto di partecipare alla competizione l’anno successivo.

Stagione 2007/2008[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio del 2008 l'Università degli Studi di Padova formalizza la propria partecipazione alla 1001VelaCup, all’epoca meglio conosciuto come Mille e Una Vela per l’Università, con il team capitanato da Giacomo Pellicioli; in un paio di mesi vengono gettate le basi del progetto e gli sforzi di studenti e professori coinvolti nell'iniziativa sono volti a varare la barca entro la fine dell'anno accademico. L'edizione del 2008 si prospetta sia dall'inizio molto interessante sotto il piano competitivo, con undici atenei partecipanti, di cui uno francese.

Al team appena creato si uniscono numerosi studenti dei corsi di Laurea in Ingegneria Meccanica, Aerospaziale e Civile. Nei mesi successivi, grazie al coinvolgimento dell'Ing. Cristiano Battisti e dell'Arch. Ugo Pizzarello, le linee dello scafo, il piano velico e le appendici prendono forma. Il nome scelto per la barca a vela è Argo, con esplicito riferimento alla mitologia greca, ovvero la nave che portò Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d'oro. Le caratteristiche navali di Argo derivano dalla tradizione degli skiff, barche a vela di origini australiane caratterizzate da spiccate doti di velocità e di maneggevolezza.

Gli studenti e i tesisti coinvolti nel progetto vengono suddivisi in gruppi per studiare e risolvere le diverse problematiche relative alla realizzazione di una barca a vela. In particolare vengono condotte analisi fluidodinamiche per l'ottimizzazione del piano velico sui profili di fiocco e randa e sulla loro interazione. L'analisi strutturale e dinamica dell'albero, dello scafo e di alcuni suoi componenti viene condotta con il metodo degli elementi finiti al fine di ottenere il dimensionamento corretto, la scelta opportuna dei materiali e l'individuazione delle zone di rinforzo e ottenere così una barca estremamente leggera ma resistente al tempo stesso. Viene anche simulato il comportamento fluidodinamico strutturale delle appendici, per individuarne la forma e i profili più competitivi.

Terminata la fase di progettazione, grazie al supporto di Aldo Giuponi (Spazio Legno) e di Andrea Tagliapietra (Cantiere Nautico Tagliapietra), la costruzione dello scafo avviene negli spazi messi a disposizione dal Consorzio Cantieristica Minore Venezia (C.C.M.V.) nell'isola della Giudecca, a Venezia, con il quale la facoltà di Ingegneria avvia un rapporto di collaborazione. Tale collaborazione è alla base della buona riuscita del progetto: da un lato vengono messe in campo le conoscenze accademiche, arricchite dall'esperienza di Pizzarello e di Battisti; dall'altro lato, con l’aiuto del carpentiere specializzato Sebastiano Berto, è stato possibile cogliere le ricchezze e alcuni segreti di una tradizione secolare della costruzione delle barche in legno e metterli in atto nella realizzazione di Argo. Il materiale di costruzione per regolamento è il legno (compensato marino di okumè), a cui si aggiungono alcuni rinforzi in vetroresina. Albero, boma e bompresso vengono realizzati in alluminio dalla Super Spars, mentre le vele in dacron sono cucite dalla veleria Olimpic Sails. In termini quantitativi la progettazione e la realizzazione di Argo hanno ricoperto un arco temporale di soli cinque mesi, metà dei quali dedicati alle attività di cantiere.

Alla regata di fine anno accademico, svoltasi a Porto Santo Stefano dal 25 al 29 settembre, la barca dell'ateneo patavino, condotta da Giacomo e Giovanni Pellicioli, porta a casa un ottimo risultato: la partecipazione è stata ampia (quattordici barche iscritte) e l'imbarcazione padovana è giunta terza, pur con seri problemi iniziali. Infatti non ha potuto partecipare alla prima prova e ha subito un'avaria tecnica alla deriva durante la seconda, quando si trovava al secondo posto. Successivamente ha inanellato una serie di ottimi risultati nelle prove successive (1, 3, 2, 1) ed è risalita fino al terzo posto della classifica generale, dietro alle due imbarcazioni del Politecnico di Milano che, grazie anche alla maggiore esperienza, ha confermato il risultato dell'anno precedente e piazzato una sua barca anche al secondo posto.

Questo buono risultato all'esordio mette in evidenza l’ottimo lavoro svolto da tutto il team, consapevole di aver realizzato una imbarcazione veramente competitiva che, pur essendo al primo anno di partecipazione, senza i primi intoppi e con una maggiore dose di buona sorte avrebbe anche potuto aspirare alla vittoria finale.

Stagione 2008/2009[modifica | modifica wikitesto]

Sulla base dei feedback ottenuti con Argo, dalla riesamina del lavoro svolto nell'edizione passata e dai risultati delle prove sperimentali svolte, viene progettata e realizzata, sempre presso il C.C.M.V., Aura. L'impegno progettuale si rivela assai più ampio, grazie anche ai limiti temporali meno ristretti, e vede un maggiore coinvolgimento da parte di specialisti del settore nautico e di aziende disposte a investire e a continuare il rapporto di collaborazione. A differenza di Argo, Aura si presenta con le linee molto cambiate, una prua rovescia per fendere meglio le onde e volumi minori. Nell'ambito del regolamento di classe viene liberalizzato il peso mantenendo però il vincolo del legno: anche in questo caso Aura è nuovamente lo scafo più leggero della competizione con i suoi 82kg.

Nella regata del 2009 l’Università di Padova schiera due imbarcazioni: Argo, affidata a un equipaggio femminile (Valentina Carrettin e Chiara Scarpa), e Aura, condotta da un equipaggio maschile (Giovanni e Giacomo Pellicioli). Il risultato sportivo (5° posto per Aura e 10° per Argo - primo equipaggio femminile), ben al di sotto delle aspettative del team, ha comunque permesso a Padova di classificarsi al terzo posto come Ateneo e, quindi, di poter mantenere un proprio rappresentante all'interno della Commissione Tecnica, chiamata a valutare integrazioni e modifiche del discusso regolamento di classe.

Stagione 2009/2010[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro di perfezionamento fatto su Aura porta i suoi frutti. L’equipaggio composto da Silvia Zennaro e Giacomo Pellicioli domina la regata interuniversitaria di fine anno accademico conquistando il 1° posto e rompendo il dominio finora incontrastato del Politecnico di Milano. 

Stagione 2010/2011[modifica | modifica wikitesto]

La competizione si sposta in Sicilia, nella splendida cornice di Mondello (PA), ospitata dalla Compagnia della Vela Sicilia; Aura resta tra le barche da battere, confermandosi da podio con un 2° posto.

Stagione 2011/2012[modifica | modifica wikitesto]

Viene modificato il regolamento, con una importante novità: viene concesso l'uso di fibre naturali oltre al legno, con il fine di ottenere sempre uno scafo per il 70% bio. Sfruttando le nuove regole l’Università di Padova fa da apripista in una strada che poi verrà seguita da altre università: viene infatti realizzata Areté, che si distingue per essere lo scafo più leggero, costituito da un sandwich di lino e balsa realizzato con la tecnica dell’infusione. La ricerca e l’innovazione segnano il corso dell’anno in cui gli studenti (Matteo Poli, Stefano Castegnaro, Mario Basile, Carlo Gomiero e Pietro Barucco) realizzano il fiore all'occhiello della flotta patavina. Il team Project R3 dimostra così di essere capace di innovarsi e continuare a crescere.

Stagione 2012/2013[modifica | modifica wikitesto]

Il 1001Vela si sposta a La Spezia durante la Festa della Marineria, evento satellite del Salone Nautico di Genova. L’impegno del gruppo, mirato a finalizzare quanto fatto l’anno precedente porta ad un sorprendente 3° posto, e ad un ritorno di Padova tra le Università che dominano questa competizione.

Stagione 2013/2014[modifica | modifica wikitesto]

La competizione torna a Mondello, in Sicilia. Quest'anno la squadra padovana si presenta con una squadra molto numerosa che permette di portare in regata tutte e tre le barche realizzate. Il campo di regata si preannuncia già dal primo giorno molto impegnativo, con forte vento e onda formata, prendendo un po' in contropiede tutti gli equipaggi presenti alla regata. I risultati ottenuti non rispecchiano il vero potenziale della squadra a causa delle condizioni quasi estreme che creano notevoli problemi anche alle barche: Aretè il primo giorno rompe l'archetto del fiocco mentre Aura rischia il disalberamento durante la seconda giornata. Alla fine la classifica generale vede Aretè, condotta da Martina Ciani Bassetti e Marcello Benedetti, salire comunque sul gradino più basso del podio, mentre subito dietro si posiziona Argo, condotta da Gabriele Gazzaneo e Antonio Sardelli. Aura si posiziona solo sesta, portata dai fratelli Elena e Andrea Paduano.

Stagione 2014/2015[modifica | modifica wikitesto]

Il 1001Vela si disputa per la prima volta a Rimini, ospite dell'Università di Bologna. La squadra si presenta nuovamente con tre barche, migliorando i risultati ottenuti l'anno precedente ma mancando ancora la vittoria. Aretè, condotta da Martina Ciani Bassetti e Mirko Juretic, si classifica seconda dovendosi piegare allo strapotere della squadra di Trieste, che inanella una serie impressionante di primi posti. Al terzo posto sale Aura, condotta da Elena Paduano e Antonio Sardelli, lottando fino all'ultimo contro il Politecnico di Milano e vincendo la sfida grazie ai migliori posizionamenti. Purtroppo Argo si classifica ultima, travagliata da numerosi problemi tecnici che non le permettono di portare a termine neanche una prova.

Stagione 2015/2016[modifica | modifica wikitesto]

Per l'edizione 2015/2016, Mètis Vela UniPD progetta e realizza una nuova imbarcazione, Ate. Le linee d'acqua vengono disegnate e verificate tramite simulazioni dall'allora studente Alessandro Pera, sempre affiancato dall'Ing. Battisti e dall'Arch. Pizzarello. Durante i mesi estivi il nuovo scafo viene realizzato utilizzando nuovamente un composito di fibre di lino e legno di balsa, cambiando però i processi di infusione per ottenere risultati migliori in tempi inferiori. Ate si presenta come una evoluzione delle idee alla base di Aura, da cui prende spunto pur presentando spunti originali.

Durante i mesi primaverili ed estivi il reparto degli equipaggi cambia sede per gli allenamenti, avvenuti negli anni passati presso la base idrobiologica dell'università a Chioggia. Gli allenamenti infatti vengono svolti in tre località differenti (Grado, Lago di Santa Croce e Sistiana) per incontrare condizioni meteo marine varie e prepararsi al meglio per la sfida che si giocherà "in casa", cioè a Venezia.

A fine anno accademico Mètis Vela UniPD si presenta alla regata con tre imbarcazioni, lasciando a casa la più anziana Argo. I notevoli sforzi realizzati dall'intero team portano i frutti sperati. Due vele padovane si piazzano in vetta alla classifica di 1001 Vela Cup 2016 che si è tenuta a Venezia nei giorni 16-17-18 settembre, con la partecipazione di sette atenei italiani rappresentati dai loro sailing team a supporto di 10 imbarcazioni.

Le regate si sono svolte in condizioni meteo impegnative, che hanno messo a dura prova le abilità tattiche e atletiche degli equipaggi. Akta del Politecnico di Torino, Peler dell’Università di Brescia e le due imbarcazioni Aura e Ate di Padova, condotte rispettivamente dai fratelli Elena e Andrea Paduano e da Martina Ciani Bassetti e Mirko Juretic, si sono avvicendate sul gradino più alto del podio con battaglie in acqua all'ultimo centimetro. Alla fine ha prevalso Padova, per l’abilità dei fratelli Paduano e l’ottima messa a punto di Aura, che sono riusciti a prevalere sui compagni di squadra di Ate, che hanno pagato il poco tempo a disposizione per centrare a perfezione la nuova imbarcazione che presenta un notevole potenziale. Ad un soffio sono giunte terze e quarte le imbarcazioni di Brescia e Torino. Quinta l’altra imbarcazione padovana, Areté, condotta da Gabriele Gazzaneo e Fabrizio Medeossi, che solo a tratti è riuscita ad impensierire i migliori con un buon secondo di giornata. Aura bissa il successo del 2010, a quel tempo condotta da Silvia Zennaro, olimpionica 2016, e dall'allora studente Giacomo Pellicioli, che a distanza di 6 anni si è trovato a presiedere l’organizzazione in acqua per conto della Compagnia della Vela di Venezia, la cui macchina organizzativa ha permesso l'ottima riuscita dell’evento. In totale si sono svolte sette prove, a tratti anche molto tecniche data la forte variabilità del vento, gestite ottimamente dal comitato di regata.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'UniPd sbanca la 1001 Vela Cup: primo e secondo posto! | RadioBue.it, in RadioBue.it, 19 settembre 2016. URL consultato il 28 agosto 2017.