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Carlo Lapucci

Carlo Lapucci (Vicchio di Mugello, 24 luglio 1940) è uno studioso di tradizioni popolari, poeta, scrittore, saggista e linguista italiano.

Vive e lavora a Firenze. La sua produzione è vasta e articolata sia nel campo della poesia e della narrativa, sia nel campo della ricerca che investe due rami: quello della linguistica e quello delle tradizioni popolari, ambedue incentrati sull’individuazione delle radici profonde della cultura italiana. Sposato con Anna Maria Antoni ha una figlia Chiara e un nipote Amerigo.

Dopo un inizio fortunato nel campo della poesia e della narrativa nell’ambito della visione esistenziale si è volto nel campo della letteratura alla ricerca di una nuova espressività nei poeti inglesi e nei narratori contemporanei, mentre espandeva il campo delle esperienze alle letterature non europee (Canzoniere dell’amore coniugale) e dei testi di tradizione orale.

Sfere di interesse

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Carlo Lapucci si occupa di poesia, narrativa, saggistica, linguistica ed è uno dei massimi esperti di tradizioni popolari.

Nel campo della letteratura esordì nel 1960 con una scelta di poesie presentate da Nicola Lisi su "L’Approdo Letterario"; seguì sulla stessa rivista nel 1962 un’altra silloge presentata da Mario Luzi, che propose i suoi versi sulla rivista "Letteratura" (Luglio – Ottobre 1965). Una metafora, quasi un’allegoria, modellata sull’antica poesia cinese è visione del mondo attuale filtrato da questa interfaccia orientale. Costituisce il testo fondamentale della poesia in tre volumi saldamente uniti: L'erba inutile (Vallecchi, Firenze, 1982), Il battello del sale (Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1990), Alla dogana del sonno (Le Balze, Montepulciano, Siena, 2005).

Si segnalano nella narrativa il romanzo Itinerario a Vega (Cappelli, Bologna, 1972) entrato nella selezione per il Premio Strega; La pianura e altri racconti (Le Samare, Firenze, 1974) per il quale ebbe il Premio "Il Ceppo Nuovo Autore"; il romanzo L’uomo di vetro (Camunia, Milano, 1992), Viaggio nell'Antimateria (F. Rossi ed., Carrara, 2006); Silicon Valley (F. Rossi Ed., Carrara, 2006); L'erba della paura (Pagliai Ed., Firenze, 2011).

I saggi fondamentali sono: Canzoniere dell’amore coniugale (Cappelli, Bologna, 1974), vasta indagine sull’interpretazione del matrimonio nella poesie italiana e straniera di tutti i tempi; Dal volgarizzamento alla traduzione (Valmartina, Firenze, 1983), indagine sul problema della traduzione. L'era del focolare (Ponte alle Grazie, Firenze, 1991).

L’opera fondamentale è certamente il Dizionario dei proverbi italiani (Le Monnier, poi Mondadori, Firenze, 2007). Raccoglie, spiega e interpreta con criterio di sinonimia oltre 25.000 proverbi, prima opera di studio analitico generale sui proverbi italiani. La lunga preparazione e l’indagine sulle forme analoghe della lingua sono numerose: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana (Valmartina, Firenze 1969, poi Garzanti, 1993); I proverbi dei mesi, con Anna Maria Antoni (Cappelli, Bologna, 1972, poi Vallardi); il Dizionario delle facezie proverbiali della lingua italiana (Valmartina, Firenze, 1978).

Tradizioni popolari

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L’intento che ha guidato la pressoché monumentale raccolta di testi operata da Lapucci nei vari generi della produzione popolare e della ricerca nella tradizione orale è volta inizialmente verso il recupero e il salvataggio di un patrimonio che andava scomparendo, quindi a una ricomposizione della scissione tra cultura dotta e popolare operata a cominciare dal Rinascimento, rimettendo a disposizione della società e della scuola un capitolo della nostra creatività ingiustamente escluso. Insieme al Dizionario del proverbi italiani sono elementi fondamentali di questo lavoro: I proverbi dei mesi, (cit.); Le leggende della terra toscana, (cit.); La Bibbia dei poveri, (Oscar Mondadori, Milano, 1985); Introduzione allo studio delle tradizioni popolari (Polistampa, Firenze, 2001); La Parlata di Montepulciano e dintorni (Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1988); Come una fiaba diventa toscana (Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1992).

Sintesi del pensiero

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La sintesi del pensiero che collega questi argomenti apparentemente distinti si trova in tre opere che possono orientare nell’individuazione dei fondamenti dell’intera opera, nella quale si rifiuta di studiare un ramo del sapere separato dai suoi collegamenti naturali.

  • Estetica e trascendenza (Cantagalli Ed., Siena, 2011). Vi si ripercorre l’idea di creazione e di bellezza che dall’antichità a noi ha guidato la composizione delle opere d’arte, modeste ed eccelse, in una visione che tende o rimanda all’Assoluto, dando così se non la definizione, la descrizione dei materiali su cui l’autore ha lavorato o ha raccolto e studiato.
  • Il numero e la struttura universale (Polistampa, Firenze, 2010). È una ricognizione e un’interpretazione della codificazione e della decodificazione del mondo attraverso un simbolo diverso dalla lingua, ma simile a questa, in più capace di rivelare più chiaramente la vertiginosità dell’intento e i limiti dei mezzi della mente in tale operazione.
  • Il tempo senza orologi (Nerbini, Firenze, 2008), completa questa visione dei problemi essenziali della realtà in un confronto tra le concezioni passate del pensiero e dalla vita e quelle attuali frutto della trasformazione prodotta dalla rivoluzione industriale che hanno influito decisamente quando nascostamente nell’identità e nelle risorse spirituali dell’uomo.
  • Eroi senza lapide (Clichy, Firenze, 2014). Costituisce in veste piana la sintesi dei campi affrontati da Lapucci: vi si allacciano in un nodo la ricerca sul terreno, la tradizione orale, la conoscenza etnologica, realtà storica, creazione attraverso lingua, visione del mondo, poesia, tesoro della tradizione, attraverso una visione concreta nelle figure umane, nel loro pensiero che riallacciandosi ai Presocratici e oltre arriva fino a noi distinto dall’ufficialità.

Ha studiato il problema della traduzione dirigendo la rivista «Le lingue del Mondo» e ha collaborato con case editrici. È stato l’esperto della trasmissione di Radiodue «La luna nel pozzo» (1977, 1978, 1979, 1980) e autore delle serie «I verdi giardini della memoria» (1981) e «Cose dell’altro mondo» (1982) della stessa rete nazionale. Interventi e collaborazioni su giornali e riviste, tra cui «Il Sole 24 ore», «Toscana oggi», «La Nazione», «Abstracta», «Studi piemontesi», «Il Caffè illustrato». Saggi, racconti e poesie, sono usciti in riviste e giornali tra i quali «Giornale di Bordo», «[Erba d’Arno]». La figura e l’opera è tratteggiata in: «Giornale di Bordo», numero interamente a lui dedicato: "Dell’opera di Carlo Lapucci – LoGisma, n° 11, Marzo 2003". La grafica e l’illustrazione dei suoi libri è stata opera di vari artisti: Lido Contemori, Anna Maria Antoni, Sergio Pacciani, Roberto Giovannelli, Giulio Brandi, Antonio Petti.

Elementi d’interpretazione

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Il motivo fondamentale

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«Tra poco sarà l’alba e le maschere del gran carnevale
invaderanno ancora la mente
tra poco sarà l’alba
e basterà non guardare in volto la vita
e tutto verrà da sé
un attimo dopo l’altro e i ricordi
di cui s’impastano i giorni
una lunga interminabile ossessione
che l’uomo sia là
dentro quel groviglio di fili di bobina rovinata
attraverso cui la memoria
cerca di ritrovare il capo
come una debole corrente
disorientata e spersa nei contatti
tra poco sarà l’alba
basterà fuggire il silenzio
e il problema sarà il pane
ci faremo coraggio dicendo
è necessario per vivere.»

La visione d’insieme

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«Volendo individuare un filo rosso che sia utile per legare il materiale piuttosto eterogeneo su cui Lapucci innesta le sue considerazioni, credo che questo potrebbe essere ravvisato in quella che, con un’espressione un po’ sommaria, potremmo definire come “la fine di un universo simbolico unitario”. In altri termini, nel saggio in questione, oltre che a tracciare una breve, ma non per questo superficiale, storia dell’estetica in rapporto al tema della trascendenza, si narra anche come la progressiva perdita di unità dell’universo simbolico in cui fino all’età medievale l’umanità è stata immersa abbia in seguito, progressivamente e inesorabilmente, fatto mancare un orizzonte di riferimento anche all’esperienza estetica, e con essa anche all’uomo in generale, alla sua capacità di relazionarsi tanto agli altri quanto alla propria stessa vita. Assecondando in buona parte una tesi di Johan Huizinga, Lapucci rileva come con l’epoca rinascimentale l’uomo si lasci progressivamente alle spalle un cosmo simbolico e spirituale che interagiva continuamente con la sua esistenza quotidiana. Antiche e consolidate certezze, "quali l’oggettività del reale, la provvidenzialità di Dio, la vita eterna, la comprensibilità del mondo, e il posto dell’uomo in questo, il suo compito, la morale, si disperdono e svaniscono, chiudendolo sempre più in se stesso e spingendolo verso una socialità cercata, programmata, incoraggiata, imposta e avversata di fatto da un individualismo via via più prepotente e forte, perché l’io occupa lo spazio che era di Dio" (pag. 99).»

Le molteplici fonti d’ispirazione

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«Che densità di significati nell’ultimo libro di Carlo Lapucci, Il numero e la struttura universale. Mentre nella modernità il numero ha una valenza esclusivamente quantitativa, nella cultura tradizionale, europea ed extra, esso era qualitativo e simbolico. Una funzione, s’intende, non esclude l’altra, in quanto sempre si è usato l’aritmetica in modo empirico e utilitario. Oggi però la numerologia è degradata nella considerazione “colta”a quasi superstizione. Errore madornale; perché quanto riguarda il mondo dello spirito, se viene emarginato dalla cultura ufficiale, in realtà non si estingue, ma continua una sua vita rizomatica e, come la psicanalisi insegna per i sentimenti rimossi, incontrollabile; così che, quando (e se) rispunta fuori, può assumere funzioni inusitate, con significato anche opposto a quello originale.” […] “Un punto di forza nello studio di Lapucci nasce dall’ampiezza dei suoi interessi, che spazia dalla filosofia alla letteratura, dalla religione all’arte, e tale che non tralascia proverbi o detti popolari. Ma questa era la globalità della cultura tradizionale, che ancora non aveva operato la scissione tra la sfera “alta”e quella “bassa”, come purtroppo è avvenuto dal XIV sec. in poi. Di certo nel Medioevo il contadino o l’artigiano urbano nulla sapeva della Summa teologica o dei vertici teologali del paradiso dantesco; però essi frequentavano quelle semplici pievi o le maestose cattedrali le cui cerimonie e opere d’arte di tale cultura erano riflesso e mirabile sintesi. Ma guardare a una Grande Sintesi, al giorno d’oggi, è miraggio nel deserto.»

  • 6 opere di Ottone Rosai e 6 poesie di Carlo Lapucci, Ed. Gall. Forlai, Firenze, 1980.
  • Alla dogana del sonno, Le Balze Editore, Montepulciano, Firenze, 2005
  • Codici di poesia 2, Ed. Orcio d'oro, S. Miniato, Pisa, 1985.
  • Diario scolastico, Le Balze Editore, Montepulciano, Siena, 2001
  • Haiku, con quindici dipinti di A. M. Antoni, Polistampa, Firenze, 2009.
  • Il battello del sale, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1990.
  • L'erba inutile, Nuovedizioni Vallecchi, Firenze, 1982.
  • Oibò – Parodie e copie, F. Rossi Ed., Carrara, 2000.
  • Statue di fumo, F. Rossi Ed., Carrara, 2002.
  • Eroi senza lapide – Le vite dei filosofi popolari, Ed. Clichy, Firenze, 2014.
  • Itinerario a Vega, Cappelli, Bologna, 1972.
  • La pianura e altri racconti, Le Samare, Firenze, 1974.
  • L'erba della paura, Pagliai Ed., Firenze, 2011.
  • L'uomo di vetro, Camunia, Milano, 1992.
  • Silicon Valley, F. Rossi Editore, Carrara, 2006.
  • Viaggio nell'Antimateria, F. Rossi, Carrara, 2006.
  • Walks outside the wall, Editrice Le Balze, Montepulciano, Siena, 2005.
  • Canzoniere dell’amore coniugale, Cappelli, Bologna, 1974.
  • Come una fiaba diventa toscana, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1992.
  • Dal volgarizzamento alla traduzione, Valmartina, Firenze, 1983.
  • Dizionario delle situazioni imbarazzati, Ed. Clichy, Firenze, 2013.
  • Estetica e trascendenza, Edizioni Cantagalli, Siena, 2011.
  • Fiorentino spirito bizzarro – Lo spirito di una città nella sua creatività linguistica, Ed. Nerbini, Firenze, 2006.
  • Iacopo da Varagine, L’invenzione della Santa Croce, Le Balze, Montepulciano, Siena, 2000.
  • Il tempo senza orologi, Nerbini, Firenze, 2008.
  • Introduzione allo studio delle tradizioni popolari, Polistampa, Firenze, 2001.
  • La favola latina, a Roma, nel Medio Evo, nel Rinascimento, Cappelli Ed., Bologna, 2007.
  • Zibaldone del P. Matteo Pinelli, priore di Cerliano, Pagnini Ed., Firenze, 1997.
  • N. Lisi, Diario di un parroco di campagna, Ed. Cantagalli, Siena, 2009, Saggio introduttivo.
  • Come disse - Dizionario delle facezie proverbiali della lingua italiana, Valmartina, Firenze, 1978.
  • Come fece quello che... fatti celebri di gente sconosciuta, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1990.
  • Dizionario dei proverbi italiani, con saggio introduttivo sul proverbio e la sua storia, Le Monnier, Firenze 2006. pp. LIV­­+1.354. Poi Mondadori, Milano 2007, pp. LXIII­­+1.854.
  • La Parlata di Montepulciano e dintorni, Editori del Grifo, Montepulciano, Si, 1988.
  • Locuzioni della lingua italiana, in: Il nuovo Zingarelli, Zanichelli, Bologna, 1983.
  • Per Modo di dire - Dizionario dei modi di dire della lingua italiana, Valmartina, Firenze, 1969. Vallardi 1979, 1984, 1990. Garzanti - Vallardi 1993.
  • Proverbi e motti fiorentini, SP 44 Ed., Firenze, 1993.

Antropologia culturale e tradizioni o popolari

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  • Almanacco toscano 1992, Ponte alle Grazie, Firenze, 1991.
  • Almanacco 1993 - Feste, ricorrenze, detti, tradizioni della culture popolare quotidiana, Ponte alle Grazie, Firenze, 1992.
  • Cielo a pecorelle, Vallardi, Milano, 1992.
  • Dizionario dei modi di vivere del passato, Ponte alle Grazie, Firenze, 1996.
  • Dizionario delle figure fantastiche, Vallardi, Milano, 1991.
  • Erbolario familiare - Storia e magia delle erbe, Ponte alle Grazie, Firenze, 1994. (In collaborazione con Anna Maria Antoni).
  • Folletti, fate e paure della tradizione popolare toscana, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1989.
  • Il libro degli indovinelli italiani, Vallardi, Milano, 1994.
  • Il libro delle filastrocche, Vallardi, Milano, 1987.
  • Il libro delle veglie, Vallardi, Milano, 1988.
  • Indovinelli italiani, Vallardi, Milano, 1986.
  • Indovinelli italiani, Valmartina, Firenze, 1977.
  • La cucina degli antenati – Le stagioni degli alimenti e i piatti poveri della Toscana, Polistampa, Firenze, 2014.
  • La sfida tra S. Martino e il diavolo, Le Samare, Firenze, 1980.
  • La vera cabala del lotto - Il significato dei numeri, Vallardi, Milano, 1993.
  • L'antica rappresentazione della "Corona dei mesi", SP 44, Firenze, 1990.
  • L'arca di Noè - Bestiario popolare, Vallardi, Milano, 1995.
  • Le barzellette italiane – Farsa umana e filosofia sommersa nelle storielle popolari, Polistampa, Firenze, 2014.
  • Ninne nanne toscane, SP 44 Editore, Firenze, 1982.
  • Poesia popolare del Natale, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1989.
  • Teatro popolare minimo, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1989.
  • Trenta dì conta novembre, Vallardi, Milano, 1993. (In collaborazione con Anna Maria Antoni).

Narrativa popolare

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  • Fiabe toscane - Le più belle storie (Nuova Edizione), Polistampa, Firenze, 2011.
  • Fiabe toscane di maghi, fate, animali, diavoli e giganti, Polistampa, Firenze, 2008, Voll. I e II.
  • Fiabe toscane di maghi, fate, animali, diavoli e giganti, Polistampa, Firenze, 2011, 2 Voll.
  • Fiabe Toscane, Oscar Mondadori, Milano, 1984.
  • Il libro delle Paure, Polistampa (Sarnus), Firenze, 2009.
  • Le leggende della terra toscana, Polistampa, Firenze, 2011.
  • Le profacole, Leggendario popolare delle figure sacre, Cantagalli, Siena, 2010.
  • Leggendario metropolitano, Storie comuni e fatti di d’ordinaria conversazione, Barbes Ed., Firenze, 2010.
  • Marcolfo il brigante della luna - Dramma in tre atti in forma di Bruscello, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1996. Rappresentato a Montepulciano il 15 Agosto 1996.
  • Melusina - Dramma in tre atti in forma di Bruscello, Editori del Grifo, Montepulciano, Siena, 1995. Rappresentato a Montepulciano il 15 Agosto 1995.
  • Mustiola del Santo Anello - Dramma in tre atti in forma di Bruscello, Le Balze, Montepulciano, Siena, 2000. Rappresentato a Montepulciano il 15 Agosto 2000.
  • Recitar narrando, Spettacolo del Teatro di San Gimignano, Siena, 2 Luglio 2002.
  • Silicon Valley, Spettacolo del Teatro di San Gimignano, Siena, 2 Luglio 2003.
  • Teatro a buon mercato, F. Rossi, Carrara, 2004.
  • 2003 Giornale di Bordo: Dell’opera di Carlo Lapucci – Numero interamente dedicato all’opera, LoGisma, n° 11, Marzo 2003.
  • I lunari di Enrico Giusti – Storia di un paese e di una fabbrica annotata nelle pagine del Sesto Caio Baccelli, Polistampa, Firenze, 2000.

Collegamenti esterni

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