Utente:Aledonato/Agostino Greggi

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Template:Membro delle istituzioni italiane Agostino Greggi (Roma, 1º settembre 192011 maggio 2002) è stato un politico, avvocato e ingegnere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di formazione salesiana, originario di Montecelio, aderì sin dalla giovinezza all'Azione Cattolica. La sua attività politica ebbe inizio nel 1944 a Roma con la Democrazia Cristiana. Fu il principale leader del gruppo di Intesa Universitaria e tra i fondatori - nonchè primo Presidente - dell'Unuri, la rappresentanza universitaria nazionale.

Incaricato per la moralità, delegato per le Attività Sociali, e poi Presidente Diocesano della Gioventù Cattolica di Roma nel triennio 1954-1957, acquisì notorietà a livello nazionale per le iniziative assunte - anche in sede giudiziaria, nella sua qualità di avvocato - contro quello che egli riteneva fosse l'imperante degrado dei costumi sociali.

Collaboratore dell'On.Guido Gonella, allora segretario della DC, egli maturò la sua esperienza politica a livello nazionale. Consigliere comunale a Roma dal 1956, Assessore al Traffico nel periodo dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960 e poi alla Polizia Urbana, contribuì in maniera significativa - anche in virtù delle sue competenze di ingegnere - alla discussione dei problemi del Piano Regolatore, della Metropolitana, delle Aziende Municipali, del traffico, della Legge Speciale per Roma.

Deputato per la DC dal 1963 al 1972, presentò numerosi progetti di legge ispirati ai principi della dottrina sociale della Chiesa cattolica, di cui fu un convinto propugnatore, come quelli sul decentramento industriale, sulla casa in proprietà ad ogni famiglia, sugli assegni familiari. Mantenne però sempre una posizione critica verso il centrosinistra, ritenendo che tale formula politica allontanasse la DC dagli ideali di Sturzo e De Gasperi.

Di fronte al prospettarsi del compromesso storico uscì dalla Democrazia Cristiana e presentò alle elezioni del 1972 una lista autonoma, nella speranza di replicare il successo registrato nelle elezioni del 1963 e del 1968, quando era risultato tra i candidati che avevano raccolto il maggior numero di preferenze nella Circoscrizione del Lazio. Ma il tentativo fallì, e durante la battaglia per il referendum contro il divorzio - del quale fu tra i promotori - si avvicinò a Destra Nazionale, aderendo, insieme ad altri esponenti politici antifascisti, alla "Costituente di Destra per le libertà". [1] Candidato nelle liste del MSI-DN alle elezioni del 1976, non venne eletto per poche centinaia di preferenze. Ricoprì nuovamente la carica di deputato dal 1979 al 1983, ma già nel 1981 era definitivamente uscito dal Gruppo parlamentare dell'MSI-DN, constatando il fallimento del tentativo di trasformare quel partito in un polo di aggregazione del centro-destra cattolico e moderato.

Con l'avvento del pontificato di Giovanni Paolo II, di cui fu un seguace entusiasta, tornò a privilegiare l'impegno civile ed ecclesiale, abbandonando progressivamente la politica nei partiti.

Sposato, con tre figli, è stato iscritto a entrambi gli Albi Professionali di Avvocati e Ingegneri per oltre 50 anni. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Montecelio.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

La sua fama di "fustigatore dei costumi" conobbe il suo apice nel 1957, quando fu Avvocato di parte civile in una celebre causa intentata a Roma contro un manifesto in abiti succinti di Brigitte Bardot, protagonista del film distribuito in Italia col titolo "Miss Spogliarello", sulla base di una petizione firmata da circa ventimila persone. [2] Fu verosimilmente da questo episodio che trassero ispirazione gli sceneggiatori de Il moralista, film satirico del 1959. Anche se, a differenza del protagonista "Agostino" (un memorabile Alberto Sordi), l'On. Greggi non venne mai coinvolto in scandali di alcun tipo.

Nel 1971 fondò e diresse il settimanale "Democrazia".

Nel corso della sua militanza parlamentare, egli presentò un gran numero di interrogazioni ed interpellanze, tra le quali alcune, diventate celebri, su questioni di costume e di attualità. Nel 1966 il Questore di Roma dispose la chiusura pomeridiana della discoteca "Piper" perchè" costituiva un mezzo di distrazione dei giovani con conseguente sviamento da occupazione e studi”. Pochi giorni dopo un’interrogazione dell'On. Greggi chiedeva di estendere il divieto a tutta Italia in quanto era ”dovere costituzionale dei genitori educare i figli e sottrarli ai richiami di chi offre suggestioni per lucro”. [3] In occasione del suicidio di Luigi Tenco, nel gennaio 1967, egli presentò una interrogazione parlamentare per protestare contro la mancata sospensione del Festival di Sanremo per lutto.[4] Nei primi mesi del 1982 indirizzò una interrogazione-appello al Presidente del Consiglio, al Ministro del Turismo e Spettacolo e a quello del Lavoro per chiedere un provvedimento di clemenza nei confronti dei giocatori coinvolti nello scandalo del calcio-scommesse. Pochi mesi dopo, avendo scontato la sua squalifica, Paolo Rossi trascinò l'Italia al trionfo del Campionato mondiale di calcio 1982 e il provvedimento venne adottato. [5]

Insieme al giornalista ed ex deputato DC Raimondo Manzini diede vita negli anni Ottanta al Segretariato Nazionale "Reagire - per la difesa morale dell'uomo e della famiglia". Sempre in quegli anni, collaborò attivamente con il Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo, per il cui periodico ("Rinascimento popolare") scrisse numerosi articoli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cit. nell'articolo di Fabio Rampelli "Il lungo viaggio. La Destra moderna che si apre senza perdersi", 22 dicembre 2003 [1]
  2. ^ Cit. in Sergio Tanzarella, Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le «esperienze pastorali», Il Pozzo di Giacobbe 2007, pag. 72 [2]; vedi anche la rievocazione di Callisto Cosulich "I settant’anni di B.B." sul quotidiano "Europa" del 22 settembre 2004 [3]; una testimonianza d'epoca è infine consultabile sul Bollettino Salesiano, anno LXXXI. n.12 del 15 giugno 1957 [4]
  3. ^ Cit. nell'articolo di Francesco Persili e Alessandro Mazzoni, "Gli anni del Piper: Rivoluzione in musica e in minigonna", pubblicato il 4 maggio 2007 da (iniziativa)* - Agenzia di informazione politica e sociale [5]
  4. ^ Cit. in Marcello Giannotti, L'enciclopedia di Sanremo: 55 anni di storia del festival dalla A alla Z, Gremese 2005, pag. 207 [6] e in Mimmo Mollica, "Tenco, un suicidio in Parlamento", pubblicato su "Il sito di Mimmo Mollica", Testata giornalistica "ilparcodeinebrodi" [7]
  5. ^ Cit. in Carlo Petrini, Senza maglia e senza bandiera, Kaos Edizioni [8]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

«Quando si può fare un confronto aperto, netto, ognuno cambia qualche cosa, e questo è positivo. Non aumenta le divergenze, c'è sempre un avvicinamento, per lo meno nel rispetto per le posizioni degli altri.»


Categoria:Deputati della Democrazia Cristiana