Utente:Ásaþórr/Mura di Brescia

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Mura di Brescia
Un tratto delle mura venete di Brescia in corrispondenza di Spalto di San Marco
Localizzazione
Stato Città di Brescia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàBrescia
Informazioni generali
Demolizionefine XIX e inizi XX secolo
Visitabileparzialmente
Informazioni militari
Azioni di guerra
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Un tratto superstite delle mura venete di Brescia in via Brigida Avogadro
Una veduta d'insieme della città di Brescia in una miniatura di inizio '700, con la cinta muraria ampliata nella metà del XIII secolo da Alberico da Gambara

Con l'espressione Mura di Brescia si intende il sistema difensivo della città di Brescia, fatto di fortificazioni, bastioni, torrioni, porte e inglobante anche il suo castello cittadino, tutti evolutisi nel tempo a partire dall'età romana e sussistenti sino ai primi anni del XX secolo, quando, per ragioni urbanistiche, demografiche e di espansione della città al di fuori del centro storico, essi furono quasi completamente abbattuti, ad eccezione di una porzione di mura venete e del castello cittadino.[1]

Le origini di una cinta muraria per la città vanno ricondotte sino all'età romana, quando, in età repubblicana o anche prima, Brixia fu dotata di un sistema di mura che la proteggesse da invasori esterni o iniziative militari nemiche.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le mura romane di Brixia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Mura romane di Brescia.

Vi sono incertezze riguardo l'origine di un primo sistema difensivo della città, poiché non si sa di per certo se fosse stato voluto per primo dai Galli Cenomani, che fecero di Brescia il principale centro del loro regno, o se dai Romani.[2] Tuttavia, è ragionevole supporre che ciò sia databile alla tarda età repubblicana: sebbene non sia possibile rintracciarne una data precisa. La città ottenne proprio in quel periodo il titolo di Colonia Civica Augusta (27 a.C.), malgrado Brixia fosse una città dalla prospera economia da tempo. In quegli anni, Brescia era ancora una frontiera verso il mondo Barbarico e che, di conseguenza, le mura cittadine avevano una grande importanza strategica.[3] Jacopo Malvezzi, storiografo bresciano vissuto nel Tardo Medioevo, battezzò le mura romane "Erculee", cioè attribuite a Ercole. Tali mura si estendevano per tre chilometri, interrotti da quattro porte, una per direzione: Porta Orientale (per Verona), Porta Settentrionale, Porta Occidentale e Porta Meridionale. L'iniziale cerchia muraria venne successivamente ampliata per opera di Massimiano tra il III e il IV secolo.[2]

Le mura in età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Il rifacimento della cinta muraria sotto la dominazione veneta[modifica | modifica wikitesto]

Le vicende militari tra XVIII e XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Il degrado del sistema difensivo cittadino e il suo abbattimento tra XIX e XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le porte cittadine principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Fappani (a cura di), MURA di BresciaEnciclopedia bresciana
  2. ^ a b Antonio Fappani (a cura di), MURA di BresciaEnciclopedia bresciana
  3. ^ Treccani degli Alfieri, p. 242

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Testi antichi
Testi moderni

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]