Università di Helmstedt

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Academia Julia (Carolina) helmstadiensis
Università di Helmstedt
Ubicazione
StatoBandiera della Germania Germania
CittàHelmstedt
Dati generali
Nome latinoAcademia Julia
SoprannomeCarolina
MottoEx Forti Dulcedo[1]
Fondazione15 ottobre 1576 (chiusa nel 1809/1810)
Tipouniversità
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Università di Helmstedt XVII secolo

L'Università di Helmstedt (in tedesco, Universität Helmstedt; nome latino: Academia Julia, «Università di Julius») fu fondata e denominata il 15 ottobre 1576 dal duca Giulio di Brunswick-Wolfenbüttel a Helmstedt, nel Ducato di Brunswick-Wolfenbüttel. Era comunemente nota con il nome Carolina. Cessò l'attività nel 1810.

Era la prima università del ducato e la prima università protestante[2] del nord del Sacro Romano Impero e diventò rapidamente una delle più grandi università in lingua tedesca.[3] I principi di Wolfenbüttel mantenevano la carica di rettore, a partire dal figlio di Giulio di 12 anni, Enrico Giulio di Brunswick-Lüneburg.

L'università aveva quattro facoltà: teologia, giurisprudenza, medicina e filosofia tra cui le sette arti liberali. Il grande auditorium, il Juleum Novum è stato eretto nel 1592.

Nel tardo XVIII secolo, Helmstedt perse fama a favore di nuove università, come l'Università di Gottinga. È stata chiusa nel 1810 su iniziativa di Johannes von Müller, direttore della pubblica istruzione nel Regno di Vestfalia.

Facoltà dell'Università di Helmstedt[modifica | modifica wikitesto]

L'insegnamento all'Università di Helmstedt si componeva di tre facoltà professionalizzanti: Teologia, Giurisprudenza e Medicina oltre alla facoltà di Filosofia con le Sette arti liberali.

Normalmente insegnavano quattro professori nella facoltà teologica, giuridica e medica. Nella facoltà di filosofia insegnavano dai sei agli otto professori. Nei suoi 234 anni di attività insegnarono a Helmstedt 279 professori, di cui 60 teologi, 76 giuristi, 46 medici e 97 filosofi.[4]

Facoltà di Teologia[modifica | modifica wikitesto]

Johann Lorenz von Mosheim ebbe fino al 1747, oltre ad altri incarichi pubblici, una cattedra all'Università di Helmstedt e fu abate di Mariental e Michaelstein. In seguito prese parte alla costituzione dell'Università di Gottinga, dove insegnò nel 1747 e, in quanto primo e unico studioso della storia dell'Università di Gottinga, divenne cancelliere.

Facoltà di Medicina[modifica | modifica wikitesto]

Ricerche sull'epilessia[modifica | modifica wikitesto]

Professore di medicina e botanica, Johann Andreas Stisser (1657–1700), avviò qui i primi studi sull'epilessia e sviluppò i primi rimedi non naturali per la terapia, in contemporanea con il suo collega inglese Thomas Sydenham e 150 anni dopo Paracelso.

Johann Andreas Stisser istituì nel 1692 un giardino di erbe medicinali a proprie spese, non avendo l'università fondi disponibili. A partire da qui si sviluppò il giardino botanico di Helmstedt. Lorenz Heister (1683–1758), chiamato nel 1719 a Helmstedt, decise di vendere il giardino botanico, che nel frattempo era stato lasciato in eredità al'università da Johann Andreas Stisser. Su un'area di 3000 m² dietro la chiesa di Santa Valpurga fu creato un nuovo giardino. Fra gli altri Brandan Meibom fu nel suo periodo di permanenza a Helmstedt, direttore del giardino botanico. L'elenco delle piante presenti è scrupolosamente registrato.[5][6] Con la chiusura dell'università nel 1810, le piante furono trasferite all'Università di Gottinga.[7]

Facoltà di Giurisprudenza[modifica | modifica wikitesto]

Storia della facoltà[modifica | modifica wikitesto]

Il giurista Johannes Borcholten, specializzato in diritto civile, fu il primo professore ordinario della facoltà. Rimase per tutta la vita consigliere della città di Rostock percependo un regolare compenso annuale e, ad esempio, si occupò nel 1584 a Güstrow dell'eredità del duca Ulrich von Mecklenburg. Come prorettore esercitò nel 1577 e nel 1585-86 le funzioni di conte palatino di corte, che erano trasferite all'università. Nel suo periodo di attività da professore ordinario pubblicò molto, fra l'altro anche una perizia sulla navigazione per la città di Magdeburgo, uno dei primi testi di diritto di navigazione.[8]

Sebbene durante la Guerra dei Trent'anni vi fossero truppe poste a difesa dell'università, nel 1625-1626 furono sospese le lezioni per via della peste, che aveva colpito un terzo della popolazione di Helmstedt.[9] Heinrich Wendt, eletto nel 1630 segretario della facoltà, interruppe lo studio e abbandonò, come molti altri studenti, la città.


Università di Helmstedt

Perizie nei processi per stregoneria[modifica | modifica wikitesto]

La Constitutio Criminalis Carolina era la base giuridica per il Sacro Romano Impero di Carlo V. Rispetto alla prassi giuridica medievale, si trattava di un progresso, dal momento che l'uso della tortura era regolamentato con precisione e non si faceva ricorso all'ordalia. La certezza della colpa era dichiarata solo in seguito alla confessione dell'accusato, ripetuta anche senza tortura. Tuttavia, questa regola giuridica stabilita dal re cattolico Carlo V non fu completamente adottata nei paesi protestanti. Secondo la Constitutio Criminalis Carolina, la stregoneria doveva essere punita con una multa in proporzione ai suoi reali effetti. Nell'ambito della persecuzione messa in atto nelle regioni di confessione evangelica, le pene furono inasprite poiché la stregoneria rappresentava un legame con il demonio, e quindi punibile con la morte.

La facoltà di giurisprudenza dell'Università di Helmstedt ebbe, ai suoi inizi, questa incombenza. La Università di Rinteln, Università di Rostock (Alma Mater Rostochiensis) e la Università di Wittenberg („Leucorea“) furono le principali referenti per le perizie nei processi per stregoneria. L'applicazione del diritto nelle diverse università era molto diversificata. La facoltà di giurisprudenza delle università di Helmstedt e Rinteln erano note come rappresentanti di una linea oltranzista.[10]

Su richiesta dell'amministrazione, la facoltà giuridica produsse molte perizie.[11][12] Molto chiaro è il procedimento e la perizia dell'Università di Helmstedt nel processo contro Catharina Ranzebach, detta la „Martensche“, che si svolse nel 1656 presso Schöningen, nella regione di Brunswick.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ „Süßigkeit [ging aus] vom Starken“; Bibel|Richter 14 - 14 LUT. L'emblema del sigillo mostra la lotta tra il personaggio biblico Sansone e un leone.
  2. ^ P. Baumgart, David Chytraeus und die Gründung der Universität Helmstedt, in: Braunschw. JB 42 (1961), S. 35−37
  3. ^ Copia archiviata, su hab.de. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2007).
  4. ^ Carl von Heister: Nachrichten über Gottfried Christoph Beireis, Professor zu Helmstedt von 1759 bis 1809. Nicolai, Berlin 1860, S. 60
  5. ^ Lorenz Heister: Index plantarum rariorum atque officinalium, quas in hortum helmstadiensem intulit. 8. Auflage, Helmstedt 1730–1733.
  6. ^ J. S. Leinker: Horti medici helmstadiensis praestantiam ex plantis rarioribus ibidem florentibus exhibet. 4. Auflage, Helmstedt 1746.
  7. ^ Botanischer Garten der Universität Helmstedt Veröffentlichungen d. Helmholtz-Zentrum für Kulturtechnik
  8. ^ Das Wittenberger Gelehrtenstammbuch:das Stammbuch von Abraham Ulrich (1549–1577) und David Ulrich (1580–1623)/hrsg. vom Deutschen Historischen Museum Berlin. Bearb. von Wolfgang Klose. Unter Mitw. von: Wolfgang Harms…– Halle: Mitteldt. Verl., 1999, ISBN 3-932776-76-3, S. 65 m.w.N.
  9. ^ Handbuch der historischen Buchbestände in Deutschland, Österreich und Europa (Fabian-Handbuch): Ehemalige Universitaetsbibliothek (Helmstedt), su fabian.sub.uni-goettingen.de. URL consultato il 17 gennaio 2015. Digitalisiert von Günter Kükenshöner. Hrsg. von Bernhard Fabian. Hildesheim: Olms Neue Medien 2003. Bestandsgeschichte 1.5
  10. ^ Joachim Woock, Geschichtswerkstatt Verden,"… so sie angeregten Lasters verdechtig machet…", Die letzten Hexenverfolgungen in den schwedischen Herzogtümern Bremen und Verden, m.w.N unter Berufung auf Schormann, Gerhard: Aus der Frühzeit der Rintelner Juristenfakultät, Bückeburg 1977. historicum.net (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2019).
  11. ^ Gerhard Schormann: Hexenprozesse in Nordwestdeutschland. 1977, S. 25 ISBN 978-3-8269-3487-2 Biblioteca nazionale tedesca.
  12. ^ Claudia Kauertz: Wissenschaft und Hexenglaube. Die Universität Helmstedt 1576–1626, 2001. ISBN 978-3-89534-353-7.
  13. ^ Erich Heyser: Hexenprozeß gegen Catharina Ranzebach, nach ihres Mannes Namen Martens die Martensche genannt. Behandelt im Amt Schöningen (Braunschweig) 1656. In: Zeitschrift für die gesamte Strafrechtswisschenschaft. 1905. 25, S. 559–584.
  14. ^ Wilhelm Gottlieb Soldan, Heinrich Heppe, Max Bauer (Bearb.): Geschichte der Hexenprozesse Nachdruck der 3. (letzten) Auflage in der Neubearbeitung von Max Bauer, 1999 ISBN 3-88059-960-2, Seite 44.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

(DE)

  • Academia Julia. Die Universität Helmstedt (1576–1810). Ausstellung des Landkreises zur EXPO 2000. 2 Bände. Helmstedt 2000.
  • Academia Julia, Universität Helmstedt – Tradition, Zukunft. Landkreis Helmstedt, Helmstedt 2002 (Beiträge zur Geschichte des Landkreises und der ehemaligen Universität Helmstedt, 15).
  • Sabine Ahrens: Die Lehrkräfte der Universität Helmstedt (1576–1810). Landkreis Helmstedt, Helmstedt 2004 (Veröffentlichungen der Kreismuseen Helmstedt, 7), ISBN 3-937733-70-1.
  • Uwe Alschner: Universitätsbesuch in Helmstedt 1576–1810. Modell einer Matrikelanalyse am Beispiel einer norddeutschen Universität. Braunschweigischer Geschichtsverein, Wolfenbüttel 1998 (Beihefte zum Braunschweigischen Jahrbuch, 15), ISBN 3-928009-14-1.
  • Peter Baumgart und Ernst Pitz: Die Statuten der Universität Helmstedt. Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 1963 (Veröffentlichungen der Niedersächsischen Archivverwaltung, 15), ISBN 3-525-35067-8
  • Gerd Biegel: „Dieser Professor ist ganz unnütz für die Universität“. Die braunschweigische Landesuniversität Helmstedt im Bericht des „Universitätsbereisers“ Friedrich Gedike aus dem Jahr 1789. Braunschweigisches Landesmuseum, Braunschweig 2002 (Braunschweiger Museumsvorträge, 4), ISBN 3-927939-61-7.
  • Jens Bruning und Ulrike Gleisner, Das Athen der Welfen - Die Reformuniversität Helmstedt 1576−1810, Ausstellungskataloge der Herzog August Bibliothek Nr. 92, Harrassowitz, Wiesbaden 2010 ISBN 978-3-447-06210-7
  • Hans Haase: Die Universität Helmstedt 1576–1810. Jacobi, Bremen/Wolfenbüttel 1976, ISBN 3-87447-052-0.
  • Alberto Jori, Hermann Conring (1606−1681): Der Begründer der deutschen Rechtsgeschichte, mit einer Grußadresse von Kristian Kühl, Tübingen, 2006 ISBN 3935625596.
  • Claudia Kauertz, Wissenschaft und Hexenglaube. Die Universität Helmstedt 1576−1626, 2001. ISBN 978-3-89534-353-7.
  • Wiebke Kloth: Die Universität Helmstedt und ihre Bedeutung für die Stadt Helmstedt. Landkreis Helmstedt, Helmstedt 2003 (Beiträge zur Geschichte des Landkreises und der ehemaligen Universität Helmstedt, 16).
  • Hans-Ehrhard Müller: Helmstedt – die Geschichte einer deutschen Stadt. 2. Aufl. Helmstedt 2004, S. 360–433.
  • N. N.: Späthumanismus und Landeserneuerung. Die Gründungsepoche der Universität Helmstedt 1576–1613, Sonderausstellung des Braunschweigischen Landesmuseums für Geschichte und Volkstum vom 4. September bis 28. November 1976 aus Anlaß des 400-jährigen Gründungstages der Universität Helmstedt am 15. Oktober 1976, In: Veröffentlichungen des Braunschweigischen Landesmuseums, Nr. 9, Braunschweig 1976
  • Alois Schikora: Die Spruchpraxis an der Juristenfakultät zu Helmstedt. Hansen-Schmidt Verlagsgesellschaft 1973, ISBN 3-78811-811-3.

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